Opéra fantastique in un prologo tre atti e un epilogo
Musica di Jacques Offenbach
Su libretto di Jules Barbier, dal dramma omonimo di Barbier e di Michel Carré e da E.T.A. Hoffmann
Direttore e concertatore Guy Condette
Regia Nicola Zorzi
Scene Mauro Tinti | Costumi Elena Cicorella | Disegno luci Michele Della Mea
Orchestra Arché
Ensemble vocale del Progetto LTL Opera Studio 2013
in collaborazione con Ars Lyrica
Maestro del Coro Marco Bargagna
Maestri collaborartori LTL Opera studio 2013 Sara Dimattia, Maria Lyasheva, Emanuele De Filippis
Allestimento del Teatro di Pisa
Coproduzione LTL Opera Studio (Teatro di Pisa, Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca)
e Teatro Coccia di Novara
Scene del Teatro di Pisa, realizzate dal Festival Pucciniano presso il Laboratorio Barbaro di Firenze
Costumi realizzati dalla Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli
Parrucche Audello, Torino | Calzature Sacchi, Firenze
————-
Les Contes d’Hoffmann, è un’opera fantastica che ha avuto la gestazione più tormentata e ha subìto il maggior numero di revisioni a causa della morte del suo compositore Jacques Offenbach (avvenuta nell’ottobre 1880), successivamente completata da Ernst Giraud.
Offenbach, considerato da sempre il padre dell’operetta e uno dei più autorevoli compositori di musica popolare nell’Europa del diciannovesimo secolo, si misurò con I Racconti di Hoffman in un progetto impegnativo. Le vicende del libretto si ispirano principalmente ai tre racconti fantastico-demoniaci, di E.T.A. Hoffmann, che sono L’uomo della sabbia, La storia del riflesso perduto e Il violino di Cremona. Ma I racconti di Hoffmann, in cui due dimensioni complementari (il pensiero cosciente e la parte più primitiva) si mescolano per dar voce e sostanza a un mondo totalmente onirico, trattano una storia di amori infelici senza dimenticare quel tocco soave che caratterizza da sempre il mondo dell’operetta. Tra le arie più famose l’indimenticabile melodia della Barcarola.
L’Opera presentata al Teatro Coccia è lodevole, innanzitutto per il minuzioso lavoro di studio e di preparazione di LTL Opera Studio, nella quale ricerca di perfezionamento per giovani cantanti si è unito anche il Teatro Coccia di Novara, in una coproduzione di altissimo pregio grazie alle fiabesche, gioiose e colorate scene di Mauro Tinti che attraverso il colore ha determinato una sfumatura stilistica donando all’allestimento una potenza espressiva supportato anche dai raffinati costumi di Elena Cicorella, i quali hanno reso alla perfezione l’ambientazione di certi luoghi, di certi tempi, di certi ambienti, il tutto condito dalla equilibrata e misurata regia di Nicola Zorzi, il quale ha trasformato l’opera lirica in un paese dei balocchi, un luogo immaginario avvolto da un’atmosfera magica, dove un profumo irreale si diffonde dal palcoscenico al teatro intero.
Incantevole la prima storia d’amore: la passione per Olympia (la bravissima Claudia Sasso), una creatura bellissima che si rivela una bambola meccanica. La vicenda è vista come un sogno sofferto: l’amore impossibile del protagonista per una donna che si rivelerà essere una bambola. Il genio sapiente di Offenbach si è confermato pienamente in grado di dare corpo, voce e anima attraverso la musica anche negli altri due affascinanti personaggi femminili (le talentuose Valentina Boi e Madina Serebryakova-Karbelli).
Se siete amanti della musica lirica e delle messe in scena ricche e fantasiose, quest’edizione fa per voi. Dal punto di vista artistico è un capolavoro. Tutti i tecnici, il direttore d’orchestra Guy Condette, l’Orchestra Arché e il cast intero (da segnalare Max Jota, Carlo Torriani, Arianna Ronaldi, Can Guvem, Mia Yaniw, Eugenji Gunko, Andrea Schifaudo, Veio Torcigliani) si sono profusi attraverso un lavoro grandioso soprattutto dal punto di vista visivo, curando la messinscena fin nei minimi dettagli e rispettando in toto la natura teatrale dell’opera.
Una bella serata al Coccia di Novara per riscoprire un’Opera lirica di grande intensità dove tutto ruota attorno alla delusione nell’impossibilità di scovare il vero amore, trovato infine nella musa della poesia.
Per gli amanti dei colori, delle forme, della magia, della danza, dell’arte e del canto lirico, quest’allestimento si è rivelato una festa dove ottenere tutto ciò a piene mani.