commedia scritta, diretta e interpretata da VINCENZO SALEMME
e con in ordine alfabetico Nicola ACUNZO, Vincenzo BORRINO, Susy DEL GIUDICE, Antonio GUERRIERO, Domenico ARIA, Sergio D’AURIA, Andrea DI MARIA, Raffaella NOCERINO
scena Alessandro CHITI
musiche Antonio BOCCIA
costumi Mariano TUFANO
luci Umile VAINIERI
regia Vincenzo Salemme
Valeria ESPOSITO per “Chi è di Scena”
Gianpiero MIRRA per “Diana Or.i.s.”
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Dal 16 dicembre e per tutto il periodo delle feste torna sul palco del Teatro Olimpico il grande Vincenzo Salemme, presentando al suo affezionato pubblico romano “SOGNI E BISOGNI – Incubi e Risvegli”, la commedia brillante ricca dell’acuto umorismo proprio del grande mattatore napoletano e da lui scritta, diretta e interpretata.
Rocco Pellecchia, un anonimo e sconsolato piccolo borghese, la mattina di Ferragosto si rende conto che la sua virilità lo ha abbandonato; il suo alter ego è diventato un’entità autonoma dall’ironico nome di “Tronchetto della felicità”. Trascurato e considerato un semplice “inquilino del piano di sotto”, il Tronchetto si presenta dal suo antico padrone e gli dice chiaramente: «se non ricominci a sognare, tu non mi vedi più». Esterna così le sue frustrazioni in riflessioni semiserie sulla vita, evoca ricordi della giovinezza spensierata con l’intento di scuotere Rocco dalla sua condizione passiva per vivere avventure mai provate prima. Fino alla sorprendente conclusione.
Lo spettacolo sarà anche al centro della speciale serata del 31 dicembre che a mezzanotte vedrà il pubblico in sala brindare al nuovo anno assieme alla Compagnia.
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NOTE DI REGIA
Ho scritto questa commedia con un chiaro riferimento al celebre romanzo “IO E LUI” di Moravia. Nella commedia, il più famoso e significativo organo maschile si stacca materialmente dal corpo del suo titolare e diventa egli stesso uomo, rivendicando lo status di vero e proprio protagonista della vita e della scena. “Sogni e Bisogni” é una commedia di fortissimo impatto comico e nello stesso tempo mi consente di continuare il percorso che ho iniziato ormai già da qualche anno. Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenermi ed intrattenere il rapporto con il pubblico in sala. Avrò modo di interloquire con loro per rispondere alle domande più frequenti che ci facciamo sulla profondità della natura umana, sopratutto nei suoi aspetti apparentemente più semplici.