(gio 1, ven. 2, sab.3, lun.5 ore 21- dom. 4 e mar. 6 ore 16:30)
COMP. DEL PEPE/PUPI E FRESEDDE-TEATRO DI RIFREDI–TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE
LA CARTA PIÙ ALTA
di Marco Malvaldi
riduzione di Angelo Savelli
regia Andrea Bruno Savelli
con Giovanna Brilli, Andrea Bruno Savelli, Raul Bulgherini, Luca Corsi,
Sergio Forconi, Francesco Franzosi, Massimo Grigò, Ivan Periccioli, Anna Serena
e con la partecipazione in video di Aldo Bagnoli
scene e costumi Michele Ricciarini
luci Alfredo Piras
Uno spassoso intreccio giallo, una riuscita alchimia del chimico Marco Malvaldi.
Ad agosto, Pineta, immaginario paesino sul litorale fra Pisa e Livorno, pullula ancora di turisti e dai ristoranti arriva un prelibato e costante odorino di cacciucco… Vita animata anche al mitico BarLume dove, al solito tavolino all’ombra di un olmo, Ampelio, Pilade, Gino e Aldo, quattro terribili pensionati-detective, sprecano allegramente le giornate tra pettegolezzi, battute, bevute, briscole, diatribe e calunnie,
“Non è che tutti gli anni possono ammazzare qualcuno per farvi passare il tempo!”, sbotta disperato Massimo il barrista e proprietario del locale. Ma è impossibile sottrarsi al nuovo intrigo in cui stanno per trascinarlo i nostri quattro “diversamente giovani”.
Dalla vendita sottoprezzo di una villa lussuosa, i pensionati, investigatori per amor di maldicenza, sono arrivati a dedurre l’omicidio del vecchio proprietario, morto, ufficialmente, di un male rapido e inesorabile. Massimo, ormai in balìa dei vecchietti, come al solito controvoglia trasforma quel fiume di malignità e di battute al vetriolo in una vera indagine.
Durante un noioso ricovero ospedaliero, il lavoro d’intelletto investigativo del barrista si risolve grazie a un’intuizione che permette di ristrutturare le informazioni, proprio come avviene nei classici del giallo deduttivo. E a questo genere apparterrebbero, data la meccanica dell’intreccio, i romanzi del BarLume, se non fosse per le convincenti innovazioni che vi aggiunge Marco Malvaldi che intreccia alla storia una feroce satira che scioglie nell’acido ogni perbenismo ideologico.
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da venerdì 9 a domenica 18 gennaio
(feriali ore 21:00-domenica ore 16:30-lunedì 12 riposo)
RIMBAMBAND
Il SOL CI HA DATO ALLA TESTA
uno spettacolo di Raffaello Tullo
con Raffaello Tullo-voce, percussioni; Renato Ciardo-batteria; Vittorio Bruno-contrabbasso;
Nicolò Pantaleo-sax, bombardino, tromba; Francesco Pagliarulo-pianoforte
in collaborazione con Music Pool
organizzazione BAGS Entertainment
Una novità imperdibile, per la prima volta a Firenze la Rimbamband cinque straordinari musicisti un po’ suonati, che incantano, creano, illudono, emozionano, demistificano, provocano, giocano.
C’è un capobanda che canta, suona e balla il tip tap; in realtà tutte le sere cerca soprattutto di mantenere un po’ di disciplina sul palco, ma è un tentativo frustrante, tanto che ormai ha perso tutti i capelli. Assieme a lui un batterista rumoroso e indisciplinato, che lascia sempre a casa la metà dei tamburi e alla fine non si sa mai con cosa riuscirà a suonare, un contrabbassista sognatore e stralunato, e un sassofonista, che, dopo tanti anni, è ancora convinto di essere in tour con la banda del suo paese. Neanche “Il Rosso”, il pianista, jazzman virtuoso e cocco del capo, riesce a riequilibrare le sorti di questa band squinternata e inquietante.
Il sol ci ha dato alla testa è quanto di più eccentrico si possa inventare: il reale si fa surreale, l’impossibile diventa possibile, il possibile improbabile. Una formazione eclettica, frizzante, folle, bizzarra, gustosa e scatenata che diverte e si diverte grazie al vivido sapore ironico delle sue interpretazioni musicali più che originali, in uno spettacolo che “usa” la musica per viaggiare anche al di là di essa. Come nella migliore espressione di un artista che interpreta se stesso, così la Rimbamband propone uno spettacolo fuori dai canoni convenzionali, oltre le righe, senza righe! Una dimensione nuova, inesplorata, dove la musica si dilata: si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà. Un viaggio nel passato patinato dei classici da Buscaglione a Carosone ed Arigliano, la sorpresa di trovarli quanto mai simili a Mozart e Rossini, il piacere di scoprire i suoni della danza, l’incanto di ritrovare il proprio fanciullo perduto. Dallo spettacolo si esce tutti forse un po’ più Rimba, sicuramente molto Bambini.
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sabato 24 e domenica 25 gennaio
(sabato ore 21:00-domenica ore 16:30)
International Visual Theatre
ORTO-DA THEATRE GROUP (Israele)
STONES
da un’idea di Yinon Tzafrir; drammaturgia Yifat Zandani Tzafrir
regia di Yinon Tzafrir, Daniel Zafrani
con Avi Gibson Bar-el, Motty Sabag, Hila Spector, Nimrod Ronen, Michael Marks, Yinon Tzafrir
scene Miki Ben Knaan; costumi e accessori di scena Tova Berman
musiche Daniel Zafrani, Yinon Tzafrir; disegno luci Ury Morag
consulenza artistica Avi Gibson Bar-el
in collaborazione con la Comunità Ebraica di Firenze
in occasione del Giorno della Memoria 2015
Scoperto da Pupi e Fresedde ad Avignone nel 2009, per la prima volta in Italia a Rifredi nel 2010, dove è stato uno degli spettacoli più acclamati della Rassegna International Visual Theatre per la sua originalità e il forte impatto visivo, Stones torna quest’anno a Firenze in occasione della Giornata della Memoria 2015 e in concomitanza con la prestigiosa ospitalità al Piccolo Teatro di Milano.
Gli Orto-Da si sono ispirati per questo spettacolo al monumento scolpito da Nathan Rapoport alla memoria delle vittime dell’Olocausto, posto nel 1948 all’ingresso del Ghetto di Varsavia. Le figure del monumento, all’inizio immobili, si animano gradualmente e prendono vita attraverso i corpi/statue dei sei attori mimi ricoperti d’argilla da capo a piedi. Proiettati nel 21° secolo, i personaggi intraprendono un viaggio intimo e poetico nelle coscienze, nelle menti e nelle memorie del presente e della storia.
Uno spettacolo umano, sorprendente, toccante, dolce e amaro, carico di immagini forti, dove il riso corteggia l’emozione e il presente amoreggia con il passato; dove gli orrendi simboli dell’Olocausto possono dar vita ad uno splendido balletto notturno con le fluorescenti stelle di David che si incrociano nell’aria prima di solidificarsi sul petto dei protagonisti. Uno spettacolo rigoroso, colorato, a volte sconcertante, fatto per divertire e incantare un pubblico di tutte le età.
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da giovedi 29 gennaio a domenica 15 febbraio
(feriali ore 21:00- domenica ore 16:30-lunedì 2 e 9 riposo)
PUPI E FRESEDDE-TEATRO DI RIFREDI-TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE
L’ULTIMO HAREM
liberamente ispirato ai racconti di Nazlı Eray e de “Le mille e una notte”
testo e regia di Angelo Savelli
con Serra Yilmaz, Valentina Chico, Riccardo Naldini
scene e costumi Mirco Rocchi
luci Roberto Cafaggini
Ma c’è ancora qualcuno che non l’ha visto dopo 11 anni di repliche? E allora raccontiamo ancora una volta questa storia….. Una sera del 1909 ad Istanbul, alla vigilia della chiusura degli harem, una seducente favorita circassa attende l’incerta visita del sultano, ingannando l’attesa con il racconto di storie fantastiche. “Ciò che è destino che avvenga, avviene; e ciò che non deve avvenire, non avverrà”. Così dice la saggia guardiana dell’harem (una magnetica Serra Yilmaz) all’indomita favorita Humeyra (l’affascinate Valentina Chico) dopo che l’insinuante eunuco Sumbul (un potente Riccardo Naldini) gli ha annunciato il probabile arrivo notturno del sultano. Più di cento anni dopo, una casalinga dimessa e la sua spumeggiante amica sognano improbabili fughe dalla prigione del loro indecifrabile malessere quotidiano.
L’harem visto non tanto come una cinta di mura invalicabili quanto piuttosto un luogo dello spirito, un’attitudine vischiosa e pericolosa in cui cadere prigionieri, sia ieri che oggi, sia in Oriente che in Occidente, sia uomini che donne.
Accomodati, in palcoscenico, intorno alla scena di un lussuoso harem-hammam, seduti su tappeti e cuscini, gli spettatori, affascinati dalla vicinanza fisica degli attori e coinvolti dal loro affabulare immaginario e reale al tempo stesso, assistono allo spettacolo immersi in un’atmosfera sensuale fatta di profumi, vapori, musiche che provengono da paesi lontani, per poi essere catapultati in una contemporaneità ricca d’ironia e di inquietanti rimandi al passato.
La carta più alta fino a martedì 6 gennaio
(gio 1, ven. 2, sab.3, lun.5 ore 21- dom. 4 e mar. 6 ore 16:30)
Il sol ci ha dato alla testa dal 9 al 18 gennaio
(feriali ore 21-domenica ore 16:30- lunedì 12 riposo)
Stones 24 e 25 gennaio
(sabato ore 21-domenica ore 16:30)
L’ultimo harem dal 29 gennaio al 15 febbraio
(feriali ore 21:00- domenica ore 16:30-lunedì 2 e 9 febbraio riposo)
Per info: 055/4220361 – www.toscanateatro.it
Biglietti: intero € 14-ridotto € 12-
Teatro di Rifredi
Via Vittorio Emanuele II, 303 – 50134 Firenze