Dal 2011, il Venetian Centre for Baroque Music presenta ogni estate il Festival Monteverdi Vivaldi, punto di riferimento per una risonanza internazionale della musica veneziana. Quest’anno, il centro annuncia la sua prima stagione invernale grazie all’esclusiva collaborazione con un’eccellenza tra le orchestre barocche più giovani specializzate nel repertorio italiano: il Pomo d’Oro. Tra dicembre 2014 e maggio 2015, questa nuova serie di concerti presenta a Venezia alcuni tra i solisti più acclamati sulle scene internazionali. Riccardo Minasi, Ann Hallenberg, Vincenzo Capezzuto, Edgar Moreau e Maxim Emelyanychev interpretano alcune rarità della musica veneziana, parallelamente all’esecuzione di opere più celebri come testimonianza di quanto la città dei Dogi abbia potuto influenzare l’arte dei più grandi compositori del periodo barocco.
Dopo il successo che fino ad oggi ha cadenzato le tre edizioni del Festival Monteverdi Vivaldi, il Venetian Centre for Baroque Music annuncia la sua prima stagione invernale.
Sin dalla sua costituzione, il centro si è posto l’obbiettivo di portare all’attenzione di pubblico e critica le multiformi espressioni del barocco musicale, sinonimo di un periodo di massimo splendore per Venezia e che oggi risulta purtroppo ancora in gran parte misconosciuto se non addirittura minimizzato.
Data la ricchezza del repertorio prodotto in quel preciso momento storico, il Venetian Centre for Baroque Music ha ritenuto indispensabile potenziare la propria ricerca allargandola alla totalità dell’espressione musicale al fine di offrire alla città la possibilità di far risplendere il suo patrimonio artistico. Ne è testimonianza il successo della prima rappresentazione in tempi moderni de L’Eritrea di Francesco Cavalli tenuta la scorsa estate presso il Museo di arte moderna di Ca’ Pesaro e la recente pubblicazione della prima biografia dell’autore ad opera del direttore artistico del centro Olivier Lexa. Il volume e le caratteristiche che un’attività di questo tipo è venuta ad assumere negli anni, oltre ad essere stata resa possibile esclusivamente grazie all’indispensabile sostegno di LFPI insieme a quello di François Pinault Foundation, Fondazione Teatro La Fenice, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Goldoni, hanno spinto verso l’apertura di un’ulteriore finestra sulla città, possibile attraverso la predisposizione di uno spazio musicale aggiuntivo e indispensabile all’identificazione di un punto di riferimento per una maggiore risonanza internazionale della musica veneziana.
I sei appuntamenti che scandiscono la prima edizione della rassegna invernale si avvalgono dell’esclusiva collaborazione con un’eccellenza tra le orchestre barocche più giovani specializzate nel repertorio italiano: il Pomo d’Oro.
Come è avvenuto nelle passate edizioni del Festival, anche la stagione invernale si arricchisce dei luoghi che hanno caratterizzato e amplificato l’esito di ciascun concerto del Festival Monteverdi Vivaldi. In occasione della nuova stagione invernale, i luoghi per la musica del centro si arricchiscono per la prima volta della grandezza della sala del Teatro Stabile del Veneto, oltre a quelli già consolidati e appartenenti alla storia della città come le sale Apollinee del Teatro la Fenice, e alla sua contemporaneità, come l’interno del Teatrino di Palazzo Grassi. Se da un lato si vuole sottolineare la volontà del centro di rinnovare l’offerta musicale anche attraverso gli spazi che la accolgono, dall’altro testimonia come la città abbia percepito e riconosciuto l’importanza dell’attività del Venetian Centre for Baroque Music decidendo così di partecipare attivamente attraverso la predisposizione del patrimonio artistico del territorio e andando così ad intensificare quel dialogo tra musica e architettura che sin dall’inizio della sua attività il centro ha cercato di instaurare.
Un’ulteriore novità che riluce all’interno della prima stagione invernale è rappresentata dall’inserimento di un appuntamento preserale all’interno della programmazione concertistica con l’unico scopo di arricchire l’offerta culturale della città.
Spetta dunque alla serata inaugurale di questa nuova stagione, domenica 21 dicembre alle ore 18.00 presso la sala del Teatrino di Palazzo Grassi, tenere a battesimo questa nuova formula di programmazione. Per l’occasione si è scelto di annunciare l’edizione invernale attraverso l’esecuzione di alcune tra le più significative espressioni che la forma Concerto per violino, archi e basso continuo ha conosciuto per mezzo dell’estro di alcuni tra i più grandi autori che la storia della musica ricordi: Georg Philipp Telemann, Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach. Sul palco, insieme all’orchestra il Pomo d’Oro, ci sarà il violinista Riccardo Minasi nella veste di solista, già direttore dell’ensemble dalla sua costituzione, docente e direttore d’orchestra.
Il 10 gennaio 2015 sarà la voce del violoncello di Edgar Moreau a risuonare nelle sale Apollinee del Teatro la Fenice. Il giovane violoncellista, classe 1994 ma già vincitore di due importanti concorsi internazionali come il premio Rostropovich e Tchaikovsky e solista in concerti con le più grandi orchestre al mondo, si misurerà con la forma del concerto per strumento e archi al fine di evidenziare le caratteristiche stilistico musicali presenti nelle opere di alcuni tra i compositori più famosi come Antonio Vivaldi e Luigi Boccherini fino a quelle dei meno conosciuti Giovanni Platti e Carlo Graziani.
Il clavicembalo è invece il protagonista del concerto di sabato 17 gennaio presso lo spazio del Teatrino di Palazzo Grassi. Ad animare le caratteristiche timbriche dello strumento sarà il tocco di Maxim Emelyanychev, giovane clavicembalista e direttore d’orchestra sempre più impegnato in entrambe le attività, che, prendendo come punto di riferimento la figura di Johann Sebastian Bach attraverso ben due sue opere, si relazionerà con il passato musicale qui incarnato dall’opera di Giovanni Picchi per passare poi a uno sguardo al futuro dello strumento attraverso la figura di Franz Joseph Haydn.
Per la serata di venerdì 6 febbraio, il palcoscenico del Teatrino di Palazzo Grassi propone un viaggio disincantato nelle radici popolari della città lagunare attraverso il canto lontano delle Canzoni dei Gondolieri. Il suono dell’ensemble il Pomo d’Oro sarà dunque impegnato ad avvolgere le straordinarie proprietà che una voce unica come quella di Vincenzo Capezzuto può offrire, alternando alla serie di canzoni opere strumentali di Antonio Vivaldi, Giuseppe Antonio Brescianello e Pietro Baldassarre. Oltre alle doti di raffinatissimo cantante, di cui ne è testimonianza la sua intensa attività concertistica di livello internazionale, Vincenzo Capezzuto è anche un formidabile danzatore al punto da aver ricoperto il ruolo di primo ballerino nelle più grandi compagnie.
Rispetto agli altri concerti della stagione invernale, quello di sabato 14 marzo vuole rappresentare, senza alcuna ombra di dubbio, un ritorno alle origini della musica talmente profondo da ripercorrerne le radici. La Fonte Musica nasce infatti dall’esigenza di ripercorrere ed interpretare la musica di passaggio tra l’età medievale e quella umanistica su strumenti d’epoca. Il risultato di tale ricerca filologica si materializza in una serata dedicata alla riscoperta di alcuni gioielli musicali di Johannes Ciconia, Dario Castello e Guillaume Dufay.
Ann Hallenberg conclude la prima stagione invernale del Venetian Centre for Baroque Music, giovedì 21 maggio presso la sala del Teatro Stabile del Veneto. Nonostante le doti della cantante le abbiano permesso la formazione di un repertorio a dir poco esorbitante, il mezzosoprano svedese ha sin dall’inizio della sua scintillante carriera manifestato una particolare predilezione per il repertorio barocco come testimoniano le sue numerose incisioni discografiche. A Venezia sarà dunque protagonista in una serie di arie di autori diversi, da Giacomo Antonio Perti a Georg Friedrich Handel, da Giovanni Battista Sammartini a Giovanni Legrenzi.
http://www.vcbm.it
www.facebook.com/venetiancentreforbaroquemusic