Aldo Ciccolini sarà alla Scala mercoledì 21 gennaio per un concerto straordinario a favore di Fondazione Rava Onlus nel quinto anniversario del terremoto che ha devastato l’isola (12 gennaio 2010) causando oltre 230.000 morti. L’intero ricavato sarà devoluto all’Ospedale pediatrico NPH Saint Damien di Port au Prince che assiste 80.000 bambini l’anno in questo paese straziato ove NPH, l’organizzazione che la Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia, opera da 28 anni con 3 ospedali, 3 case orfanotrofio, 2 centri per bambini disabili, 32 scuole di strada, progetti di ricostruzione, di formazione professionale e autosostenibilità per spezzare il circolo di povertà.
Il programma del concerto include le Quattro Ballate op. 10 di Brahms, la Sonata in mi min. op. 7 di Edvard Grieg e la Sonata in si bem. magg. D 960 di Franz Schubert. Tra i monumenti italiani della storia del pianoforte Aldo Ciccolini occupa un posto particolare: elegante, schivo e relativamente poco noto al grande pubblico, è figura leggendaria per gli appassionati, in particolare in Italia e in Francia, e testimone di una temperie culturale europea tra le cui componenti emergono la scuola napoletana, quella francese e il mondo di Busoni e di Liszt. È ammesso giovanissimo al Conservatorio di San Pietro a Majella, retto allora da Cilea, dove studia composizione con Achille Longo e pianoforte con Paolo Denza (allievo di Busoni); si trasferisce a Parigi in seguito alla vittoria al Grand prix international Long-Thibaud nel 1949. Tra i suoi insegnanti nella capitale francese anche Marguerite Long e Alfred Cortot. Ciccolini si impone tra le maggiori figure del pianismo internazionale; lo dirigono tra gli altri Wilhelm Furtwängler, Ernst Ansermet, Dmitri Mitropoulos, Charles Munch, Pierre Monteux, André Cluytens e Carlo Maria Giulini. Celebre il suo sodalizio artistico con Elisabeth Schwarzkopf. Il suo repertorio comprende i capisaldi della letteratura pianistica ma testimonia anche di una inesauribile curiosità musicale: accanto a Scarlatti, Mozart, Beethoven, Schubert, Chopin – e naturalmente Debussy e Ravel – nei programmi dei suoi concerti figurano Clementi, Castelnuovo-Tedesco, pagine poco frequentate di Liszt, Déodat de Séverac, Satie (di cui ha realizzato la prima integrale discografica), Rossini. Ha realizzato più di 100 registrazioni per EMI.
Aldo Ciccolini debutta alla Scala nel 1955 con il Concerto n°1 di Čajkovskij diretto da Lorin Maazel. L’anno seguente è in recital alla Piccola Scala (Mozart, Ravel). Si passa al 1984, con l’esecuzione dei Préludes di Debussy; ancora Debussy (Pour le piano) nel 1986 per il concerto dell’Ensemble Intercontemporain diretto da Pierre Boulez, ma nello stesso anno Ciccolini esegue anche il Concerto n° 2 di Rachmaninov in un concerto della Stagione Sinfonica diretto da Walter Weller. Nel 1990 Georges Prêtre lo dirige nel Concerto in sol di Ravel con la Filarmonica; l’ultima apparizione scaligera, nel 1994 è un recital che include musiche di Schubert (la D960) e Liszt (parafrasi da Wagner, Donizetti e Verdi).
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Biglietti con donazione minima a partire da 20 euro
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