Per il 70° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz
Domenica 1 febbraio 2015 alle ore 18.00, presso lo SPAZIO TADINI, in via Jomelli 24 (Milano), la Compagnia Alma Rosé presenta “C’era un’orchestra ad Auschwitz”. Il biglietto d’ingresso ha un costo di 10 € ed è consigliata la prenotazione scrivendo a info@almarose.it oppure chiamando il numero 393.9166537.
In scena ci sono Annabella Di Costanzo e Elena Lolli, le quali raccontano la storia di Fania Fenélon, deportata nel campo di concentramento di Auschwitz nel ’44, e Alma Rosé, direttrice dell’orchestra del campo.
Il luogo dello spettacolo, la galleria espositiva di Spazio Tadini, luogo di eventi culturali nel panorama milanese, crea una cornice del tutto anticonvenzionale, il che è tipico della Compagnia Alma Rosé, che porta spesso il proprio teatro nei luoghi della cultura e del sociale.
Le vicende narrate portano lo spettatore a riflettere su quello che è stato lo sterminio degli ebrei negli anni del nazismo, dagli occhi di due giovani donne, a cui rimane solo la musica come mezzo di sopravvivenza.
Lo spettacolo si tiene alcuni giorni dopo la Giornata della Memoria, in cui si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuta nel 1945. Si tratta quindi di un’occasione per ricordare le vittime di quel massacro, concluso solo 70 anni fa.
La Compagnia teatrale Alma Rosé gira Milano e provincia con i suoi spettacoli, porta il teatro in luoghi nuovi, insoliti, caratterizzati da vivacità culturale e sociale.
Gli spettacoli messi in scena da “Alma Rosè” spaziano tra diverse tematiche: dalle fiabe per i bambini, alle questioni civili e politiche attuali per il pubblico adulto.
La Compagnia lavora per proporre idee, emozioni, incontri, dibattiti e per svelare la faccia meno conosciuta e più amabile della città.
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Via Tadino, 18 – 20124 Milano | P.I./ C.F. 05471320969 | tel. 02.36577560 fax. 02.36577561 | info@almarose.it – www.almarose.it
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SCHEDA DELLO SPETTACOLO
con Annabella Di Costanzo e Elena Lolli
progetto musicale
Ispirato al libro di Fania Fénelon “Ad Auschwitz c’era un’orchestra”
e al testo teatrale “Alma Rosé” di Claudio Tomati
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Era il Gennaio del ’44 quando Fania Fénelon fu deportata ad Auschwitz e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte, entrò a far parte dell’orchestra femminile del campo, l’unica che sia mai esistita nei campi di concentramento nazisti, che aveva il compito di accompagnare le altre prigioniere al lavoro e di suonare per gli ufficiali SS.
Alla direzione di quell’orchestra c’era Alma Rosé, nipote di Gustav Mahler,. Due donne, due visioni, due modi di vivere la musica all’interno del lager. Per Fania suonare è un mezzo per sopravvivere e sopravvivere è testimoniare. Per Alma suonare è un fine, il fine sui cui ha costruito la propria identità.
La storia della loro musica pone domande sul rapporto fra Arte e Vita, che superano la dimensione storica e arrivano fino al nostro presente.