Elisabetta Antonini, voce e live electronics
Francesco Bearzatti, sax e clarinetto
Luca Mannutza, pianoforte
Paolino Dalla Porta, contrabbasso
Marcello Di Leonardo, batteria
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La cantante Elisabetta Antonini presenta all’Auditorium Parco della Musica di Roma per la prima volta il suo nuovo album “The Beat Goes On”, un tributo alla Beat Generation.
Premiata il 1 gennaio a Orvieto, in occasione di Umbria Jazz Winter, come Miglior Nuovo Talento al Top Jazz 2014, Elisabetta Antonini è accompagnata sul palco dal sassofonista Francesco Bearzatti, dal pianista Luca Mannutza, dal contrabbassista Paolino Dalla Porta e dal batterista Marcello Di Leonardo.
The Beat Goes On è un omaggio alla Beat Generation, il movimento poetico e letterario che si è sviluppato negli Stati Uniti a partire dagli anni ’50 e che vede in Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Burroughs, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, i suoi autori di riferimento.
Il progetto di Elisabetta Antonini racconta e ripercorre musicalmente gli scenari e i sogni di questa generazione di visionari. E’ un “concept album” interamente pensato sulle voci e le parole dei poeti beat, e presenta un materiale musicale vario e originale che passa dal jazz di Monk al folk di Bob Dylan, dove trovano spazio sonorità elettroniche e sintetiche, composizioni dai chiari tratti melodici, alcuni jazz tunes di energico bebop e momenti di improvvisazione collettiva di ampio respiro e ricchi di lirismo.
I brani, per la maggior parte originali e tutti scritti da Elisabetta Antonini, prendendo spunto e commentando i temi del viaggio, degli stati allucinatori e dell’estasi, della contemplazione mistica e dell’amore cosmico, del rifiuto delle convenzioni, della chiaroveggenza poetica, dell’esaltazione procurata dal jazz e dei jazzisti come espressione di autenticità e libertà, utilizzano i testi e le voci di Kerouac, Ginsberg, Burroughs e Corso che, brano dopo brano, diventano i veri protagonisti del progetto nel loro dialogo creativo e singolare col materiale sonoro.
I “beat”, studenti universitari, poeti e scrittori, avidi di cultura e di esperienze, dediti a incessanti speculazioni filosofiche e al misticismo indotto da droghe e alcol, coltivavano il mito del viaggio, della vita sulla strada come scoperta di se stessi, professavano il sesso libero da pregiudizi e il valore dell’autenticità, dei diritti umani e della coscienza collettiva. Hanno lasciato pagine di prosa e poesia sconcertanti e controverse, spesso censurate, contribuendo enormemente alla rivoluzione culturale avvenuta nel mondo negli anni ’60 e ispirando così generazioni di artisti e musicisti di allora e di oggi.
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Lunedì 19 gennaio ore 21.00
Teatro Studio Gianni Bornia
Ingresso 15 euro
Infoline: 892982