regia di Andrée Ruth Shammah
Una recente produzione del Teatro Franco Parenti
In scena gli attori della nuova compagnia del Teatro Franco Parenti, Marina Rocco con Matteo De Blasio, Roberto Laureri, Elena Lietti, Alberto Mancioppi, Silvia Giulia Mendola, Umberto Petranca, Andrea Soffiantini
Scene e costumi di Gian Maurizio Fercioni
Luci di Gigi Saccomandi
Musiche di Michele Tadini
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Uno spettacolo che non convince. Una rivisitazione che non sa parlare all’uomo d’oggi. Una riscrittura che sostanzialmente non toglie la patina del tempo al testo di Goldoni perché non ha il coraggio di tradirlo abbastanza per farne una piéce contemporanea. Eppure si sarebbe potuto. Nota dolente è la recitazione urlata e stonata dei due protagonisti che, forse stritolati da un testo lontano, oscillano continuamente tra un passato che non appartiene loro e un presente che non esiste né sulla scena né sui contenuti. E allora sopperiscono l’impasse con una recitazione disturbante. Nemmeno la scelta della scenografia è felice. Insomma, o il regista ci proponeva un remake classico del testo goldoniano e in scena trovavamo interpreti veri della commedia dell’arte oppure il regista e il drammaturgo si prendevano la responsabilità di adeguare il testo al contemporaneo e di riproporcelo senza costumi e ambientazioni retrò, adattando il contenuto a un tema che in realtà è sempre attuale, ma va decisamente rivisto. Soprattutto perché, così, la finezza l’arguzia e lo spirito di Goldoni sono andati perduti.