La geniale drammaturgia di Tennessee Williams, portata alla ribalta dal film di Richard Brooks nel 1958 con Paul Newman ed Elizabeth Taylor, viene riproposta in questa stagione al Teatro della Pergola di Firenze, dalla compagnia “Gli Ipocriti” di Marco Balsamo.
Un’opera dalle tematiche estremamente attuali, senza tempo, quali ad esempio quella dell’omosessualità, seppur velata, e del suo frapporsi all’interno di un rapporto coniugale, fino alla crisi dell’atleta famoso a fine carriera, a conferma della genialità delle scritture di Williams.
Diretta dal regista campano Arturo Cirillo, questa pièce (un po’ rivisitata rispetto alla versione originale), vede il ruolo dei protagonisti affidato a due attori molto amati dal panorama cinematografico italiano: Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni; mentre per quest’ultimo l’esperienza teatrale non rappresenta una novità (l’abbiamo già potuto apprezzare infatti in “Un tram chiamato desiderio”, dello stesso Williams), per l’attrice fiorentina si tratta di un debutto assoluto, un esordio in grande stile, una grande sfida. Come lei stessa ha dichiarato, infatti, in una recente intervista: “Ho sentito che era arrivato il momento di affrontare questa esperienza per la mia crescita artistica e professionale, e dopo il lungo lavoro di prove, allestimento e confronto, mi son resa conto che era proprio ciò di cui avevo bisogno”.
Brick e Maggie, “la gatta”, sono calati in un contesto dove regnano ipocrisia e cupidigia, avidità e successo, dove la vita sembra appartenere solo a chi la sa comprare e la vive seconda la più bieca convenzione; l’unico punto di rottura sembra essere rappresentato proprio da Maggie, una donna che tenta disperatamente di fuggire dalla povertà della sua infanzia, estranea all’ambiente di provenienza della famiglia del marito, estranea alla loro ricchezza ed alla loro falsità, dalla quale tenta disperatamente, attraverso la sua sensualità ed istintività, di distaccarsi, difendendo il proprio amore contro un mondo che la isola. Di contro, troviamo l’incapacità nell’affrontare i problemi della vita, da parte di tutta la famiglia del marito, ognuno a suo modo: fuggire dalla realtà, negazione della verità, alcolismo, omissioni. Un personaggio, quello di Brick, non certo facile da portare in scena, complesso ed oscuro; un uomo che ha perso la voglia di vivere, che non trova più un posto nel mondo e non sa più chi è, che prova disgusto per il mondo, ma soprattutto per se stesso, che Vinicio Marchioni riesce a rendere con discreto successo, grazie alla sua ottima capacità mimiche, gestuali ed espressive.
Nel cast anche Clio Cipolletta (Mae), Francesco Petruzzelli (Gooper), Franca Penone (mamm, Paolo Musio, Salvatore Caruso (reverendo Tooker e dottor Baugh). Le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Pasquale Mari e le musiche di Francesco De Melis.