Dopo essersi stupiti e divertiti, si esce interrogandosi su se stessi. È anche questa la magia che Francesco Tesei esercita sugli spettatori.
L’approccio è confidenziale, puntualizza di non esercitare poteri esoterici, sovrannaturali o paranormali, nessuna telepatia o chiaroveggenza, piuttosto telempatia con il suo pubblico.
È un “giullare della mente” che spettacolarizza lo studio della psicologia applicata alla comunicazione, attingendo alla psicomagia di Jodorowsky e alla comunicazione magica dello psichiatra e ipnoterapeuta Milton Erickson, di cui ama citare la frase “ognuno di noi è molto più di ciò che pensa di essere e sa molto di più di ciò che pensa di sapere”.
Nella sua performance interattiva distoglie l’attenzione da sé indirizzandola sulle persone casualmente protagoniste dei suoi numeri. Ispirandosi alla serie tv “Lie to me” propone il gioco della verità, spiegando come decodificare le micro espressioni, il linguaggio verbale, non verbale o paraverbale per smascherare le bugie. Tutto ciò lascia increduli, ma fornisce una chiave per risolvere i problemi individuali e diventare padroni di se stessi, determinando ciò che si vuole ottenere.
A chi si ostina a cercare il trucco oppone l’aforisma di Anaïs Nin “non vediamo la realtà come essa è ma come noi siamo”, cioè filtrata dalla nostra mappa mentale codificata da convincimenti personali, sovrastrutture mentali, contesti socio-culturale.
Tesei è noto ai telespettatori per il programma televisivo “Il Mentalista” su Sky Uno HD in cui spiegava come riconoscere il vero e il falso, prevedere e condizionare le scelte, leggere il pensiero. Ha anche collaborato con il Centro di Terapia Strategica Breve del dottor Giorgio Nardone.
Ancorato all’arte magica, soprattutto per suscitare meraviglia, ha subito varie influenze e affrontato sofisticate elaborazioni attingendo alla programmazione neurolinguistica, all’illusionismo, alla magia. Prima di approdare al mentalismo psicologico, ha praticato l’illusionismo (arte dell’inganno psicologico che usa tecniche di persuasione e ipnosi).
In questo quadro anche l’individuazione, casuale, degli spettatori col lancio di un peluche, è operata con tecniche di persuasione che suscitano dubbi sul nostro grado di libertà, sui condizionamenti interiori ed esterni, sui rischi dell’inganno e dell’illusione.
Dell’arte illusionistica ha mantenuto l’uso del gioco come mezzo per entrare in contatto con le persone a livello inconscio: da autentico giocoliere svela le trappole della mente agli sbigottiti spettatori, soprattutto quelli chiamati sul palcoscenico e sottoposti alle strategie di condizionamento subliminale, creando la suggestione di poter leggere nella mente altrui. In realtà l’arma segreta del mentalista è la capacità di condizionare i pensieri e le scelte degli altri, guidandone i ragionamenti (quindi anche convincerli di riuscire a leggere i pensieri …). Senza soluzione di continuità a volte condiziona, a volte no, altre volte intuisce le scelte, altre ancora sfrutta un’illusione psicologica! Anche nella vita quotidiana siamo soggetti a queste trappole mentali che ci confinano in una realtà illusoria ma consolatoria, dove le risposte che ci diamo plasmano il mondo in cui viviamo.
Tutto quello cui abbiamo assistito in oltre due ore di spettacolo cos’è? la verità? quello che crediamo sia la verità? quello che Tesei ha voluto che credessimo? abbiamo davvero visto quello che crediamo di aver visto, soprattutto nel gioco finale del flusso di pensieri?
Non rimane che andare a vivere queste suggestioni a teatro e sperimentarle di persona.
A “Mind Juggler” i protagonisti sono i nostri pensieri
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