Chiamatela pure cattiva strada, ma quella dell’indimenticabile Fabrizio De André continua ad esercitare un sottile e travolgente fascino. Lo sanno bene anche Andrea Scanzi e Giulio Casale, che in Le cattive strade, in scena in un gremito Teatro Vittoria di Roma, hanno proposto un appassionante viaggio-lezione alla scoperta o (riscoperta) di Fabrizio De André.
Se pensate però che l’indiscutibile e innegabile passione di Scanzi-Casale per il cantautore ligure possa aver suggerito un omaggio acritico, siete sulla cattiva strada, o meglio sulla strada sbagliata: lo spettacolo lezione è un lucido e coinvolgente viaggio critico e razionale alla scoperta delle origini e dell’iter musicale del cantautore genovese, alla riscoperta delle sue rivoluzioni, intuizioni e delle imprescindibili e irrinunciabili collaborazioni (tra cui Nicola Piovani, la PFM, Francesco De Gregori o Massimo Bubola) e anche dei suoi “limiti”.
Le parole di Scanzi restituiscono un ritratto intuitivo e critico scandagliando nel percorso artistico e umano di un intellettuale inquieto e scomodo, ma amatissimo, che ha sempre raccontato i margini della società con sguardo lucido e mai retorico: con esposizione razionale, veloce e chiara, senza cedere al pathos o senza lasciar trasparire il trasporto (che c’è ed emerge solo a spettacolo finito), Scanzi (giornalista e autore teatrale), ripercorre analiticamente gli snodi artistici e umani del cantautore, attraversando Non al denaro all’amore né al cielo, Storia di un impiegato, La buona novella o Creuza de ma. Gli fanno eco in equilibrata alternanza la chitarra e le parole di Giulio Casale che reinterpreta o accenna semplicemente alcune delle più famose canzoni di De André, dal Suonatore Jones alla Canzone del maggio, da Se ti tagliassero a pezzetti ad Anime salve, da Inverno a Verranno a chiederti del nostro amore o a Fiume Sand Creek. Musica e parole, ma anche multimedialità in uno spettacolo che si arricchisce di immagini rare e di repertorio e delle immagini del concerto live del 1998 al Brancaccio. Le cattive strade è uno spettacolo dedicato a De André e a chi lo ha sempre amato, ma è uno spettacolo tutto scoprire anche per chi volesse avvicinarsi per la prima volta alla sua figura di intellettuale e a quel punto rimanerne forse irretito dal fascino che continua a esercitare a 15 anni dalla sua scomparsa.