di e con Anna Mazzamauro
e con Leonardo Bonfitto – ballerino
Musiche originali di AMEDEO MINGHI
Fisarmonica e Pianoforte – Salvatore Cauteruccio
Contrabbasso – Sasà CalabreseScene Lucia Giorgio Costumi Graziella Pera
Disegno Luci Francesco Dell’Elba
Fonico Marco Alonzo Tecnico Luci Cristian Perria
Macchinista di scena Gennaro Cerlino
Sarta di scena Lilly Norma
Costruzioni Scenografie Renato OstoreroRegia LIVIO GALASSI
Produzione E20inscena
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Anna Mazzamauro decide di impostare il proprio spettacolo su due piani: il primo è quello in cui si racconta, parla di sé e della sua vita passata da artista e donna, il tutto condito da un bel po’ di ironia.
Il secondo è quello in cui l’attrice, partendo dalla sua storia personale, si sofferma a fare riflessioni sul mondo moderno e i temi più attuali e scottanti: l’omosessualità, la malattia, la vecchiaia, la condizione femminile.
Tutto è accompagnato dal sottofondo musicale dei bravissimi e giovani musicisti, dai quali traspaiono anche buone doti attoriali: Salvatore Cauteruccio alla fisarmonica e al pianoforte e Sasà Calabrese al contrabbasso. Fa da spalla alla Mazzamauro in molti sketch il bravissimo ballerino-attore Leonardo Bonfitto, che si destreggia con grazia angelica tra piroette e tacchi.
Ho trovato in questo spettacolo spunti molto positivi, altri un po’ meno.
Non ha incontrato particolarmente il mio gusto la modalità molto incentrata sul personaggio dell’attrice, avrei preferito un maggiore spazio conferito alle parti di prosa, dove a mio parere il suo talento spiccava di più e lo spettatore veniva più coinvolto.
Inoltre talvolta ho trovato alcune battute un pochino banali, già sentite. Divertenti certo, ma certamente non originali.
Tuttavia era probabilmente l’intento dell’attrice che fin dall’inzio dello spettacolo avvisa che vuole descriversi così com’è “nuda e cruda”, facendo dunque una mescita anche di battute vecchie, come in una sorta di “best of”.
Sicuramente i fan dell’attrice rimarranno soddisfatti.
Ho molto apprezzato invece le parti in cui l’attrice impersonificava due personaggi contemporaneamente, in cui davvero sa mostrare la sua bravura e versatilità.
È stata molto particolare la trattazione di alcuni temi molto delicati raccontati con una leggera ironia senza sfociare nel tragico, come per esempio l’aggressività dei mass media che si “nutrono” delle tragedie altrui.
L’attrice alterna la recitazione a musiche di Amedeo Minghi cantate dal vivo da lei stessa, molto emozionante ache grazie al suo timbro particolarissimo. Peccato che talvolta la musica sovrastasse la voce della cantante, rendendo difficile udire chiaramente le parole del testo.
Ho trovato irresistibile la scenografia di Lucia Giorgio, piena di led luminosi, così come i costumi di Graziella Pera, conditi di boa e strass.
Anna Mazzamauro calca il palco come un’attrice esperta quale è, si tratta di una professionista e si vede, così come si nota chiaramente il suo divertimento sul palco e l’amore viscerale del pubblico per lei (e viceversa).
In conclusione essendo un tributo al suo pubblico e al suo cammino umano e professionale, vi consiglio di andare a vedere questo spettacolo se seguite da anni l’attrice e ne siete appassionati.
Vi avviso purtroppo che una piccola nota dolens ci sarà: il pubblico maleducato.
Nonostante l’età media fosse quantomeno alta, durante lo spettacolo i cellulari a volume altissimo non smettevano di suonare. Poi ci si lamenta dei giovani!