Applausi, risate e tanto buonumore nella serata inaugurale della diciassettesima edizione de “La Maschera e Le Stelle”, la rassegna di teatro, organizzata dalla compagnia “Cera L’Acca”.
“I Soliti Ignobili” hanno dato il via alla Stagione, presso la Sala Polivalente di Cameri con il loro seguitissimo ed emozionante spettacolo dedicato alla vita e al mito del compianto Walter Chiari.
I bravissimi e complici interpreti hanno così offerto una carrellata di storie vissute, attraverso una parentesi del percorso artistico di Walter Chiari, e al tempo stesso del nostro Paese che anche mediante la sua storia è cresciuto tra canzoni, teatro, cinema e televisione.
L’affiatamento del trio in scena ha ricordato e omaggiato il “Walter nazionale” dimostrando che solo se si è veramente grandi si può reggere il ricordo positivo a distanza di tempo, senza lasciare alcun senso di inadeguatezza: attore e personaggio corrono di pari passo.
Walter Chiari vince brillantemente nella memoria collettiva per la sua naturalezza e lo spettacolo de “I Soliti Ignobili” regala tante emozioni, raccontando e ripercorrendo la sua vita con aneddoti, stralci di interpretazioni, personaggi resi celebri dalla sua mimica, canzoni e sonorità, inscenando una sorta di brillante gioco in cui il pubblico in sala è invitato a partecipare portando in luce una memoria collettiva in cui la personalità effervescente dell’attore rende partecipe lo spettatore del vero e più autentico valore cardine del teatro: la fantasia ovvero il giusto sfogo mediante l’incanto e il sogno del palcoscenico.
Il Sarchiapone, i fratelli De Rege, la conduzione di “Studio Uno”, le belle donne, l’Italia del boom, “Canzonissima”, la comicità dei suoi sketch più famosi, la ricostruzione storica del costume e della cultura dell’Italia della metà del secolo scorso, le canzoni che hanno accompagnato i film, le stagioni di un Paese in piena rinascita.
Uno spettacolo in cui protagonista assoluto è stato il talento di Walter Chiari mediante la simpatia e la poliedricità di Chicco Ferrario e Diego Rossi e la classe e la splendida voce di Serena Galasso accompagnati dal vivo dalla chitarra di Alessandro Minervino e dal basso di Roberto Cito, i quali unitamente hanno portato in scena un mito rivelando passione e amore per il teatro, donando al pubblico le atmosfere dei bei tempi andati.
Un’elegiaca serata per celebrare una delle stelle più popolari della scena italiana del dopoguerra, il quale ha raccolto un ininterrotto successo per quasi 50 anni, interpretando più di 100 film, anche all’estero, e soprattutto divenendo un volto tra i più familiari della televisione. Conquistatore di belle donne e di successi: la sua fu la vita spericolata di un uomo libero e anticonformista, a volte scomodo ma sicuramente tanto amato dal grande pubblico, tra i più originali e seguiti della sua generazione che grazie alla professionalità de “I Soliti Ignobili” han permesso di riscoprire non solo l’aspetto privato ma soprattutto l’artista trasformando in poesia l’animo umano.