dj Rocca – drum machines & live programming
Andrea Ayassot – sax
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Venerdì 27 marzo Franco D’Andrea presenta all’Auditorium “Electric Tree”, un progetto in trio inedito e innovativo, nato dalla collaborazione con due protagonisti assoluti della scena musicale italiana, nel campo del jazz e dell’elettronica: DJ Rocca e Andrea Ayassot. Il concerto è un Recording Studio da cui sarà realizzato un album per Parco della musica Records / M.I.T. Meet In Town, a cura di Raffaele Costantino e in collaborazione con LBL. È un’avventura – dichiara D’Andrea – ho avuto la sensazione di essermi perso una fetta di musica importante.
Il progetto è nato proprio da un’idea del pianista di Merano, in seguito a un contest realizzato dalla trasmissione di Radio 2 Musical Box, in cui un suo brano è stato remixato da una serie di producer italiani. Tra i partecipanti, Luca Roccatagliati aka dj Rocca, di cui D’Andrea ha da subito apprezzato il talento, decidendo senza indugi di nominarlo vincitore.
Attratti da un’inaspettata sinergia, Franco D’Andrea, dj Rocca e Andrea Ayassot danno vita a un progetto che unisce passioni lontane, generazioni diverse e riferimenti culturali spesso distanti, grazie ad un’unica e condivisa curiosità verso gli infiniti linguaggi della musica.
Franco D’Andrea è tra i migliori pianisti contemporanei e rappresenta l’eccellenza che il jazz italiano ha saputo partorire negli ultimi 50 anni. Un’unicità la sua, testimoniata da più di duecento brani composti, autorevoli riconoscimenti accademici, centinaia di collaborazioni con musicisti di tutto il mondo, masterclass tenute in diverse scuole e accademie. Fino, ovviamente, alle tante formazioni che ha saputo incendiare con il suo sconfinato talento, messo in luce ancora una volta nell’imprevedibile progetto che, oltre allo storico producer emiliano, coinvolge un importante collaboratore come Andrea Ayassot al sax.
Dj e producer già alla fine degli anni ‘90 con il Maffia Soundsystem – collettivo di resident dj nell’omonimo club di Reggio Emilia – Rocca è tra i primi divulgatori italiani delle sonorità breakbeat & drum and bass provenienti dalla scena del clubbing UK. Dal Maffia in poi, ha costruito una carriera fatta di release per alcune tra le più autorevoli etichette dell’elettronica europea (tra le quali Sonar Kollektiv, Hospital e Crammed) e collaborazioni con artisti di primo piano a livello internazionale (Dimitri From Paris, Zed Bias, Jazzanova).
Grazie anche alle evoluzioni del sax di Andrea Ayassot, il trio promette di sorprendere tanto nelle future produzioni, quanto dal vivo, sfruttando l’energia imprevedibile del jazz e l’impatto emozionale della migliore elettronica.
Rocca è un simpatico emiliano – racconta D’Andrea – La chiacchiera tra noi era molto gradevole, ma soprattutto avevo ascoltato la sua musica. Ha partecipato a un contest indetto dalla trasmissione radiofonica Musical Box di Radio2 nella quale si chiedeva di remixare un mio pezzo di solo pianoforte. Lui ha proposto un mix molto particolare, molto musicale, lavorando sul concetto di continuità con la mia musica. Lo considero un musicista: un musicista è anche chi fa rumori, o chi suona l’ocarina, dipende dalla forma che dai alla musica, che espressione gli dai.
Mi ha colpito la tavolozza di colori molto speciale, mi ricordava vagamente Gil Evans, e poi la sua capacità ritmica ha qualcosa fuori dal comune. Il più delle volte i dj fanno cose abbastanza scontate. Invece ritmicamente lui se la cava molto bene. In aggiunta ha anche uno sviluppato senso della dinamica e degli spazi, mi ha ricordato molto Tony Williams, che un bel giorno ha deciso che la batteria poteva anche fermarsi nell’accompagnamento, specialmente nelle ballads, cosa che prima di lui nessuno aveva osato fare. A quel punto lì mi sono chiesto cosa avessi potuto fare con lui, allora ho pensato che lui ha questa ricchezza, ho così immaginato una situazione minima, a tre elementi, dove ha lo spazio per fare tutto ciò. Ho avuto sempre l’idea che in gruppo piccolo ci volesse uno almeno ricco timbricamente per avere le armoniche di tanti strumenti raccolti in una sola figura. E lui dà dei colori importanti.
“Prima di essere dj ed appassionato di musica elettronica, sono un amante di jazz” racconta Luca Roccatagliati. “Ho frequentato il conservatorio e in famiglia si è sempre ascoltata musica ‘colta’. Franco D’Andrea è per me un artista come cerco da sempre di essere nel mio piccolo: eclettico. Il progetto progressive Perigeo di cui faceva parte è stato formativo in tenera età, grazie agli ascolti di mio fratello maggiore. Più tardi, negli anni ’80, ho ritrovato Franco nelle mie frequentazioni afro, quando lui suonava con i musicisti africani. La mia formazione artistica è continuata poi con la carriera da dj, grazie anche al mio background di musica black. È per cui un percorso naturale, oggi, ritrovarmi ad avere l’onore di esprimermi, con la mia attitudine da musicista elettronico, assieme ad artisti di jazz contemporaneo della caratura di D’Andrea ed Ayassot”.
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Franco D’Andrea “Electric tree”
Venerdì 27 marzo ore 21.00
Teatro Studio Borgna
Ingresso 15
Infoline 892982