Si nasceva in casa, una volta. Nei paesi c’era una donna che faceva partorire le donne; la comare, la chiamavano: era la levatrice, l’ostetrica. “NATI IN CASA”, l’ormai famosissimo spettacolo di e con Giuliana Musso – più di 300 repliche all’attivo – arriva venerdì 27 marzo al Teatro Aurora di Marghera (ore 21) per la Stagione di Teatro Contemporaneo 2015: sul palco la storia di donne che furono levatrici in un nord-est italiano ancora rurale, per narrare l’evento più straordinario e al contempo meno narrato della nostra storia, il parto.
Uno spettacolo storico, inizio di quella una trilogia sui “fondamentali” della vita, che porterà Giuliana Musso a costruire “Sexmachine” e “Tanti Saluti”, (affrontando così i temi di nascita, sesso e morte), “NATI IN CASA” è stato scritto da Giuliana Musso e da Massimo Somaglino, che ne ha curato anche la regia, nell’ormai lontano 2001. Nel 2005 Giuliana Musso ha ricevuto il Premio della Critica per “NATI IN CASA” e “Sexmachine”, perchè “i suoi spettacoli nascono da capillari e rigorose ricerche, alle quali si unisce l’attitudine alla narrazione e la non comune capacità di dar vita sulla scena a personaggi diversi e prodigiosamente autentici”.
Rappresentato persino come “lectio magistralis” alla scuola di ostetricia di Milano, “NATI IN CASA” parte dall’osservazione di un dato di fatto: “Espulso dalla tradizione della trasmissione orale e scritta, il racconto del parto si è ritrovato relegato ad una narrazione femminile intima, quasi segreta, mai pubblica – spiega Giuliana Musso. “NATI IN CASA” riconduce il racconto del parto nello spazio epico della narrazione teatrale popolando la dimensione pubblica per eccellenza, il palcoscenico, di figure femminili con grandi pance, di donne che assistono altre donne che da sempre scaraventano l’umanità alla luce”.
La narrazione però non ha potuto fermarsi “dove le ostetriche pedalavano nella notte e le famiglie erano piene di bambini – continua Musso: ha incontrato anche le ostetriche ospedaliere di oggi, che hanno sul collo il fiato di medici e primari, che accolgono puerpere sempre più terrorizzate dal parto e toccano con mano i paradossi della medicina difensiva. L’Italia oggi è un paese con un tasso di medicalizzazione del parto tra i più alti del mondo”. Ed è proprio l’oggi la porta d’ingresso che viene spalancata in un prologo virato alla risata e che toglie dall’imbarazzo, tanto è sottile la linea di demarcazione tra tragedia e commedia, oggi.
In un semplice susseguirsi di risa e lacrime, lo spettatolo “ci ricorda che il corpo delle donne è potente – conclude l’autrice -, che partorire non è una malattia, che i sentimenti sono forme di intelligenza, e che ogni nascita è anche la nostra”.
I biglietti (12 euro intero, 10 ridotto, 5 euro allievi di scuole di teatro e danza, 2,50 euro Giovani a Teatro) sono acquistabili in prevendita al Teatrino di Via Pasini, previo appuntamento, chiamando il numero 340/6073074; e la sera stessa di spettacolo al Teatro Aurora a partire dalle ore 18. Prenotazioni biglietti alla mail questanave@gmail.com o ai numeri di telefono 041/932421 e 340/6073074.
La Stagione 2015 del Teatro Aurora è organizzata dall’Associazione Questa Nave con il contributo della Regione del Veneto.
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Informazioni per il pubblico:
Questa Nave
Tel. 041-932421, questanave@gmail.com
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