IL PIU’ POPOLARE DEI BALLETTI DI REPERTORIO, IL LAGO DEI CIGNI, REINTERPRETATO PER IL BALLETTO DI ROMA DA FABRIZIO MONTEVERDE, TRA I PIU’ APPREZZATI AUTORI CONTEMPORANEI.
“IL LAGO DEI CIGNI ovvero Il Canto”, UN PERCORSO STRUGGENTE DI ILLUSIONI E MEMORIA PER UN GRUPPO DI ANZIANI DANZATORI.
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Unanimemente riconosciuto come uno dei più rappresentativi e stimati coreografi contemporanei italiani, Fabrizio Monteverde firma la nuova versione de Il lago dei cigni, titolo per eccellenza nel repertorio del grande balletto classico, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, sulla stupenda musica di Cajkovskij.
Il Lago è una favola d’amore crudele, in cui i due protagonisti, Siegfrid e Odette, pagano con la vita l’amore che li lega, anche se alla fine i loro spiriti risorgono e si avviano uniti verso una felicità ultraterrena. Il personaggio bifronte di Odette/Odile, creato per una ballerina “bianca e buona” ma anche “nera e perfida”, nonché metà principessa e metà cigno, è rappresentata in una perenne metamorfosi che non giunge mai al pieno compimento ed è, per il coreografo, metafora del rapporto che lega inscindibilmente arte e vita.
Il coreografo si pone in modo del tutto originale di fronte a questo capolavoro, mettendolo in relazione all’atto unico di Čechov, Il canto del cigno, in cui un attore, ormai vecchio e malato, ripercorre in modo struggente i mille ruoli di una lunga carriera.
Monteverde ne trae una versione sorprendentemente moderna per l’introspezione del testo e dei personaggi, attraverso una geniale invenzione coreografica né celebrativa né accademica, interpretata dai magnifici danzatori del Balletto di Roma, attivo dal 1960, una delle compagnie più attive sulla scena contemporanea della danza in Italia.
Mette così in scena, giovedì 12 marzo ore 21 al Teatro Verdi, Il lago dei cigni ovvero Il canto, in cui un gruppo di anziani danzatori provano un’eventuale messa in scena del Lago come inevitabile percorso memoriale d’arte e di vita, che li illude di vincere la battaglia contro gli anni con la sola cosa che possono, e forse sanno, fare. Gli interpreti ripercorrono la trama di un Lago senza fine, reiterandovi gesti e legami nella speranza di sopravvivere al finale straziante di una replica interminabile. Condannata ad una perenne metamorfosi, donna a metà tra il bene e il male, Odette/Odile sarà cigno e principessa, amante fedele e rivale beffarda. Cercherà se stessa in un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione; in un teatro in cui tutto ha inizio e nulla ha mai fine.
Crudele e grottesco jeu de massacre, dove si mescolano teatro, immagine e, ovviamente, danza, questo lago è reinventato da Monteverde, maestro di uno stile energico e personale, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo.
Presentato da Luciano Carratoni, con i costumi firmati da Santi Rinciari, le luci da Emanuele De Maria, allestimento scenico a cura dello stesso coreografo, questo lago è interpretato da Placido Amante, Marcos Becerra, Michele Cascarano, Mirko De Campi, Roberta De Simone, Monika Lepisto, Anna Manes, Tayma Baldò Niane, Luca Pannacci, Azzurra Schena, Raffaele Scicchitano, Sophie Tonello, Claudia Vecchi, Stefano Zumpano.
Biglietti, con prezzi che variano da 20,00 a 5,50 Euro, in vendita anche nel circuito Charta_Vivaticket e al punto biglietteria del Porto di Marina di Pisa (uffici Vecchia Dogana).
Per informazioni: Fondazione Teatro di Pisa, tel 050 941111, www.teatrodipisa.pi.it