Produzione Compagnia Maniaci / d’Amore
Drammaturgia di Francesco d’Amore e Luciana Maniaci
con Luciana Maniaci e Francesco d’Amore
regia e luci Roberto Tabasco
18° edizione della Rassegna Scenari Pagani con la direzione artistica di Nicolantonio Napoli
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Spettacolo delizioso. Testo interessante. Interpretazione convincente.
Scena povera: un tavolo, cinque sedie di legno di cui solo due un po’ più ricercate e si ha la conferma che in scena sono in due. D’altronde lo sapevamo, ma allora le altre tre?
Entra in scena lei e sta ferma, poi si muove, solo un po’, ma sempre zitta. Ed è un bell’inizio.
Il pubblico è interessato. L’attrice sale sul tavolo e improvvisando passi di danza, quasi fotogrammi, annuncia che è il suo compleanno e ringrazia tutti di essere venuti alla sua festa e poi chiede il regalo. Dal pubblico arriva lui, l’attore, il regalo.
Da qui comincia la storia, potremmo definirla d’amore, ma è piuttosto la storia di una coppia in cui possono riconoscersi e specchiarsi molte altre coppie dei nostri tempi.
Il testo attraversa in un’ora circa di spettacolo tutta la storia di un amore, non-sempre-amore e non-proprio-amore, con tutte le problematicità dei momenti felici e della noia di una tiepida e monotona convivenza.
Dal “Saremo sempre felici e staremo sempre insieme” al desiderio di allargare i confini angusti di un rapporto asfittico e autolesionistico. Desiderio di morte, gelosia richiesta come prova d’amore, tradimenti confessati e forse mai consumati, accuse e scuse, momenti conviviali e partecipazioni a funerali. I parenti opprimenti e il trascorrere del tempo. Da una scena all’altra la sintesi di una vita.
“Ci siamo immaginati un Werther e una Carlotta, i due personaggi di Goethe, alle prese con il passare dei decenni. Che ne sarebbe stato delle loro affinità elettive, se si fossero trovati a realizzare il loro sogno d’amore e a convivere, invecchiando insieme?”
I Maniaci d’Amore sono Luciana Maniaci e Francesco d’Amore. Lei di Messina e lui di Bari si sono conosciuti a Torino alla Scuola Holden e iniziano a lavorare insieme da subito, appena scoprono la combinazione dei loro cognomi.
“In realtà entrambi avevamo fatto piccole esperienze di teatro già ai tempi del liceo e dell’università. Ed entrambi però avevamo deciso, ciascuno per conto suo, di concentrarci sulla scrittura. Poi, al primo giorno di scuola in corso Raffaello, ci siamo ritrovati davanti alla bacheca per dare un’occhiata ai corsi di recitazione”. Al destino non si sfugge, insomma.
Tra i loro maestri: Arturo Cirillo, Alessandro Baricco, Nanni Moretti, Emma Dante e Gabriele Vacis.
Spettacolo intenso e divertente, coglie con profondo acume i tratti essenziali della psicologia di una ragazza, poi donna, entusiasta, effervescente, pronta ad aprirsi alle gioie della vita e di un ragazzo, poi uomo, insicuro, pessimista e un po’ depresso che si chiude in un circolo vizioso in cui costringe anche lei, perché tanto “è molto facile morire… basta mangiare una torta ripiena di una lampadina sminuzzata…”.
Accento marcato, esibito con naturalezza, espressività del volto elastico, gestualità maniacale. Il piacere di recitare, la necessità insopprimibile di esibirsi, di stare sul palco. Attori.
Bravi, dal talento prorompente, personalità spiccate e spirito d’iniziativa i Maniaci d’Amore portano in giro lo spettacolo “Il nostro amore schifo” con freschezza e convinzione da ben oltre 100 repliche.
Lui di Bari, Lei di Messina si sono conosciuti a Torino, che da sempre accoglie e valorizza le eccellenze che il sud riesce a farsi sfuggire.
Applausi convinti hanno salutato la fine dello spettacolo.