Debutta martedì 31 marzo al Teatro dell’Opera di Roma Lucia di Lammermoor, l’ultima regia di Luca Ronconi che si misurava per la prima volta con l’opera di Donizetti cui era particolarmente legato. La Lucia, una delle opere più attese della stagione viene presentata nel nuovo allestimento del teatro su progetto ideato e realizzato da Luca Ronconi, scomparso lo scorso 21 febbraio.
“Portare in scena e far vivere il progetto per la Lucia di Lammermoor che Luca Ronconi aveva ideato, e già definito, per il nostro Teatro è un dovere e credo sia il migliore omaggio e il miglior ricordo che possiamo fare a Luca Ronconi – ha detto il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes in occasione della presentazione dell’opera – Il progetto è cominciato lo scorso anno quando, un po’ a sorpresa quando Ronconi accettò in un momento molto delicato di collaborare con il nostro teatro”.
Sul podio a dirigere l’Orchestra del Teatro dell’Opera, il maestro Roberto Abbado.
“Purtroppo non ho mai lavorato con Ronconi – spiega il maestro – ma al momento della sua morte il lavoro era già molto avanti, come sempre estremamente rispettoso del testo scritto, ma al tempo stesso innovativo nel migliore segno del suo teatro. Lucia, una ragazza sensibile che vive in un mondo di uomini che gestiscono la politica e la società entro cui si sente schiacciata e che causerà il suo degrado psicologico. Inoltre la famosa scena della pazzia di Lucia sarà eseguita con la glasharmonika (armonica a bicchieri) lo strumento originale previsto dalla partitura originale successivamente barrata e sostituita dal flauto”.
A portare in scena la Lucia, gli storici collaboratori di Ronconi, Ugo Tessitore alla regia, Gabriele Mayer ai costumi, Margherita Palli alle scene, Gianni Mantovanini alle luci, che formano la squadra cui è stato affidato l’onere e l’onore di portare in scena l’opera.
“Il punto di partenza dello spettacolo è costituito da una figura femminile debole strumentalizzata dagli uomini – spiega il regista Ugo Tessitore – La scena è una prigione, ma anche un monastero, una fortezza, un manicomio: quello che qualche anno fa si definiva istituzione totale. Per questo non possono esserci né piante né fiori: è un universo concentrazionario”.
E Ronconi ha pensato a una Lucia vittima della società e ha lavorato soprattutto utilizzando colori chiari nello spazio, con una speciale carta che regala un senso di leggerezza come spiegato dalla scenografa Margherita Palli. I costumi sono invece interamente giocati sul contrasto cromatico bianco-nero.
“Ronconi ha voluto impostate lo spettacolo creando immagini chiare e leggere in opposizione alle silhouette nere – dice il costumista Gabriele Mayer – Le donne sono vestite di chiaro, pallidi fantasmi che si confondono quasi con l’ambiente in netta contrapposizione con gli uomini, figure in nero ben delineate che gestiscono il potere”.
In scena per l’opera un doppio cast: nel ruolo di Lucia il soprano Jessica Pratt e Maria Grazia Schiavo (per la replica del 10 aprile), nel ruolo di Edgardo i tenori Stefano Secco e José Bros (replica del 10 aprile). Il baritono Marco Caria sarà Enrico, Alessandro Liberatore interpreterà Arturo, Carlo Cigni sarà Raimondo, Simge Büyükedes sarà Alisa e Andrea Giovannini sarà Normanno. Grande protagonista dell’opera sarà il Coro diretto da Roberto Gabbiani.
Dopo il debutto di martedì 31 marzo (ore 20), Lucia di Lammermoor sarà replicata per cinque date, giovedì 2 aprile (ore 20), sabato 4 (ore 18), mercoledì 8 (ore 20), venerdì 10 (ore 20) e domenica 12 (ore 16.30).