“Tragedia giapponese” in tre atti di Giacomo Puccini
Libretto di G. Giacosa e L. Illica
Prima rappresentazione (prima versione): Milano, Teatro alla Scala, 17 Febbraio 1904
Prima rappresentazione (seconda versione): Brescia, Teatro Grande, 28 Maggio 1904
Prima Rappresentazione (terza e ultima versione): Parigi, Opèra-Comique, 28 dicembre 1906
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Coro Lirico di Bergamo
Orchestra Sinfonica Cantieri d’Arte
Maestro del Coro: Fabio Tartari
Maestro Concertatore e Direttore: Stefano Giaroli
Scene e Costumi: Arte Scenica – Reggio Emilia
Regia: Pierluigi Cassano
Coordinamento Musicale: Carlotta Arata
Capo Squadra Tecnica: Gabriele Sassi
Maestro alle Luci: Luciano Pellicelli
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Personaggi ed Interpreti
-Madama Butterfly (Cio-Cio-San)………………………… Hiroko Morita (Soprano)
-B.F. Pinkerton, tenente della marina USA……………..Diego Cavazzin (Tenore)
-Suzuki, servente di Butterfly………………………………Yumi Furuta (Mezzosoprano)
-Sharpless, console degli USA a Nagasaki…………….Ivan Marino (Baritono)
-Goro, nakodo…………………………………………………..Andrea Bianchi (Tenore)
-Il Principe Yamadori………………………………………….Lucas Britter (Tenore)
-Zio Bonzo……………………………………………………….Luca Gallo (Basso)
-Commissario Imperiale……………………………………..Alessandro Ravasio (Basso)
-Kate Pinkerton…………………………………………………Ilaria Magrini (soprano)
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Fantasia in Re è una brillante associazione culturale che dal 1998 ad oggi ha messo in scena oltre venticinque titoli lirici in Italia in Europa. Può vantare un centro di produzione teatrale (ArteScenica sas) fornito di sartoria, laboratorio e sale prove. E’ inoltre in possesso di una propria Orchestra (Orchestra Sinfonica Cantieri d’Arte).
All’apertura del sipario lo spettatore respira subito la medesima atmosfera che un europeo avrebbe potuto vivere nel Giappone di inizio XX secolo: a questo effetto di immediato coinvolgimento contribuiscono la scenografia, sobria ma raffinata, secondo i dettami della più fedele tradizione giapponese, su cui Puccini si era documentato a lungo prima dell’opera; i finissimi costumi, molti dei quali originali del secolo scorso importati dai musei dall’arcipelago nipponico; le parrucche, frutto della collaborazione tra il noto costumista della Scala Enzo Altomonte, che ha supervisionato la creazione dei manufatti, e gli studenti degli IAL di Gravedona e Saronno, abili giovani che hanno avuto il merito di ricreare acconciature così vicine alle originali. A questi due ultimi elementi, le parrucche e i costumi, ha dato particolare rilievo una sfilata allestita alla fine del I atto, durante la quale è intervenuto lo stesso Altomonte.
Nella Nagasaki così ricostruita la geisha Cio-Cio-San (“Farfalla”) è protagonista di un dramma – che in filigrana lascia adito a molteplici piani di lettura – tutto femminile: femminili infatti sono le figure meglio connotate a livello psicologico. Le emozioni che dettano il loro agire, vissute senza compromessi, al di là del “qui e ora”, si scontrano ineluttabilmente con il tradizionalismo, di cui è portavoce lo zio Bonzo; con il cinismo e l’interesse personale, espressi dai personaggi di Pinkerton e di Sharpless, il primo tenente della marina statunitense e sciagurato marito di Madama Butterfly, il secondo console degli USA nella città.
A sottolineare ulteriormente la cesura tra mondo femminile e mondo maschile contribuisce il peso specifico delle parole stesse: se da una parte i due statunitensi vivono di discorsi evanescenti e privi di un riscontro effettivo con le loro azioni, dall’altra tutto ciò che è proferito dalla labbra di Madama Butterfly assume consistenza e gravità, soprattutto quando si illumina della luce tetra del suicidio, estremo gesto di fedeltà alle proprie emozioni.
Ulteriore chiave di lettura già pucciniana è il contatto tra cultura occidentale e le altre tradizioni: gli eventi che hanno sconvolto il mondo giapponese dal 1854 sono molto noti ma oggi come mai prima nella storia sono evidenti gli effetti del colonialismo europeo. Emblematica la scena in cui Madama Butterfly, ignara del fatto che Pinkerton sia accompagnato dalla nuova moglie, attende con trepidazione lo sbarco del marito mentre l’orchestra suona trionfalmente l’inno americano.
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