Una divertente scenografia che introduce in un alloggio, di cui il protagonista ha preso possesso da poco, con pacchi semiaperti, bottiglie (forse di whisky) che occhieggiano sovrane, una scrivania con un portatile di ultima generazione, ma già superato, un divano dietro il quale una finestra socchiusa lascia intravvedere un delizioso e ben disegnato sfondo di una città che pare dipinta, quasi gioiosa, mentre dentro all’ambiente in primo piano si affanna snervato e logorato Leo, antieroe della società contemporanea: mezza età, belloccio, ma sfortunato in amore tanto che la moglie lo ha letteralmente defenestrato costringendolo a versare una somma impegnativa per i figli e torturandolo con telefonate che aumentano il cinismo e la disillusione del nostro.
Tutto ciò ha conseguenze disastrose sulla psiche e conseguentemente sul lavoro per cui urge qualche consolazione, almeno liquida, e Leo, un combattente senza unghie – il cui nome non è certo un nomen omen – non contento delle grane in cui si trova finisce per non riuscire a difendersi da una serie di eventi negativi derivanti dal fatto che nel nuovo appartamento in cui si è rifugiato dopo la separazione abitava un fantomatico Giorgio (dal carattere estroverso e pieno di vita, l’opposto di quello di Leo) che, avendone combinate di cotte e di crude, ‘regala’ alcune conseguenze alla supervittima del momento.
Un inizio decisamente divertente con il bravo, brioso, brillante e sfaccettato Cesare Bocci che rende con simpatica ironia la cascata di sensazioni e sentimenti conseguenti alle varie situazioni che si vengono a creare, tenendo il ritmo per tutto lo spettacolo.
Ironico il catapultarsi sulla scena di un certo Franco (convincente nel ruolo Marco Bonini) il cui comportamento decisamente sul crinale della patologia risulta nell’ultima parte un po’ ripetitivo e, pur se ben recitato, non molto efficace come testo che non avrebbe perso con qualche taglio.
Meno incisivo il personaggio di Sara (interpretato da Eleonora Ivone) il cui ruolo avrebbe potuto aprire maggiori spiragli sulle problematiche relative al rapporto uomo/donna quando il primo vuole dominare, possedere e non conquistare proprio nella nostra società in cui, raggiunto un buon livello di civiltà, pare quasi che si compia spesso un salto temporale in un passato preistorico… sia da parte dell’uomo, sia da parte della donna che si rivelano istintivi in modo primordiale.