Il Butoh è un’importante forma di teatrodanza giapponese, nata come ribellione contro la danza e il teatro tradizionali e influenzata dall’estetica giapponese e dalla danza moderna occidentale, in particolare la danza espressionista di Mary Wigman. La sua nascita si deve al coreografo Tatsumi Hijikata, che ne ha codificato le forme e i contenuti alla fine degli anni Cinquanta.
SAI/Dance of Darkness, lo spettacolo creato da Yukio e Kayo Mikami, in scena al Teatro dell’Arte dal 12 al 15 marzo, è arricchito da un workshop creativo sulla tecnica della danza Butoh tenuto dalla compagnia e previsto dal 24 febbraio all’11 marzo. Alcuni partecipanti al laboratorio, selezionati dai due maestri, agiranno poi accanto a loro nella messinscena vera e propria.
Non è così insolito per questa particolare espressione di danza aprire spazi a elementi esterni alla compagnia.
Questo laboratorio è destinato a persone fra i 20 e i 60 anni e ai partecipanti non è comunque richiesta una competenza specifica.
Nell’ambito delle iniziative organizzate attorno agli spettacoli in teatro segnaliamo questo incontro:
lunedì 9 marzo 2015 ore 10.30
Aula Magna Polo di Mediazione Linguistica e culturale dell’Università degli Studi di Milano
Piazza Indro Montanelli, 1 Sesto San Giovanni (Mi)
Kayo e Yukio Mikami
Lecture su Tatsumi Hijikata e Butoh
coordinamento organizzativo professoressa Virginia Sica e CRT Milano
ingresso libero
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Sulla danza Butoh
Nella danza Butoh il corpo è come una goccia di rugiada che si posa su una foglia: in grado di assorbire dall’esterno e manifestare centinaia, se non migliaia, di cambiamenti all’istante.
Quando la goccia si posa su una foglia colorata d’autunno, diventa color cremisi; quando si posa su una foglia di loto, assume il colore di un fiore di loto. Quando sulla foglia soffia il vento, la forma della goccia si disperde, ma quando il vento cessa, ecco che la forma della goccia ritorna a essere quella di prima.
Così come la goccia d’acqua, mentre si disperde, cambia forma ma continua a riflettere il paesaggio, anche il corpo umano, secondo Tatsumi Hijikata, il padre del Butoh, permette una continua trasformazione, come fosse un contenitore o un recipiente: in questo senso, i cambiamenti riflessi sulla superficie del recipiente possono essere viste come le manifestazioni del Butoh. Presumibilmente la visione più estrema da parte del pubblico sarà quello di vedere in questa danza quel che esso stesso vuole vederci. Se è così, il più estremo atteggiamento da parte dei danzatori si potrà descrivere come “l’espressione che deriva dal non esprimere niente”.
Hijikata ha adottato questa posizione estrema nei confronti del pubblico, svelando pienamente tutto se stesso davanti ai suoi occhi e, di conseguenza, affidando la sua intera apparizione all’immaginazione degli spettatori, che, potranno liberamente definire la sua danza: “sembra un uccello, ma sembra anche una donna…”. (da The Body as Vessel; Tatsumi Hijikata – The Technique of Ankoku-Butoh)
La compagnia Torifune Butoh-sha è stata fondata da Kayo Mikami e Yukio Mikami nel 1991 in Giappone. La prima produzione della compagnia, Kenka (consacrazione di fiori) è stata vista in 13 nazioni e 27 città diverse, compresa Milano.
Kayo e Yukio hanno tenuto il workshop sulla tecnica di danza Butoh a Oberlin College negli U.S.A. nel 2007, Cirque du Soleil Theater di Tokyo nel 2003, Ljubljana University, Slovenij, Czech National Ostrava Conservatoir nel 99 e al Teatro Franco Parenti di Milano nel 1996.
Nel 1994 Yukio e Kayo hanno fondato Shounan Butoh-sha, la compagnia in versione community dance della Torifune Butoh-sha, che mira a coinvolgere il territorio e i suoi abitanti nell’espressione artistica di una danza Butoh condivisa e per tutti. Nella compagnia attualmente ci sono circa 40 danzatori amatoriali di età che varia da 10 a 80 anni.
Nel 2001 a Kyoto, dove ha sede l’insegnamento di Kayo, hanno fondato un’altra compagnia, Heian Butoh-sha, principalmente costituita da studenti universitari.
Per alcuni produzioni Torifune Butoh-sha lavora solo con i danzatori professionisti e per altre opere coinvolge anche i danzatori delle altre due compagnie.
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Teatro dell’Arte
Viale Alemagna, 6 – 20121 Milano
tram 1, 19, 27 – autobus 57, 61, 94
M 1 e 2 Cadorna Triennale
BikeMi 33
la sede è accessibile alle persone con disabilità
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Orari spettacoli
Palcoscenico
dal martedì al venerdì ore 20.30
sabato ore 19.30
domenica e festivi ore 16.00
illyARTLAB
dal martedì al venerdì ore 19.00
sabato e domenica ore 18.00
Memory/Lab
dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 20.00
sabato dalle 15.30 alle 18.30
sabato ore 16.00
domenica ore 11.00 e ore 15.00
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Biglietti
Palcoscenico
€ 25/22, € 22/20 convenzionati, € 17/15 under 30, € 10/8 under 14, € 12.50/11 over 65
illyARTLAB
€ 15, € 10
Garden Foyer
€ 5
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Biglietteria Teatro dell’Arte
tel. 02 72434258
orari di apertura: dal martedì al venerdì 14.30>19.30
sabato 10.30>18.30
domenica 10.30 >15.00
lunedì chiuso
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biglietti on line
http://www.midaticket.it
con l’opzione print-at-home si ha diritto a presentarsi in teatro all’orario d’inizio dello spettacolo
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info
www.crtmilano.it
www.triennale.org
facebook.com/CRTMilano
twitter.com/CRT_milano