Diretta, irriverente, brillante e a tratti simpaticamente spietata: Teresa Mannino torna sul palco con Sono nata il ventitré, monologo scritto a quattro mani insieme a Giovanna Donino, in scena al Teatro Ambra Jovinelli di Roma.
Sono nata il ventitré è uno spettacolo autobiografico in cui la comica siciliana si mette a nudo davanti al pubblico: la Mannino racconta la sua infanzia a Palermo all’insegna della spensieratezza un po’ spericolata, parla del rapporto fra genitori e figli dei mitici anni Settanta, del rapporto affettuoso, conflittuale e un po’ comico con la famiglia e con i fratelli ironizzando su piccoli e grandi traumi di essere una terza figlia.
Con disincanto e asciuttezza, Teresa Mannino intrattiene il pubblico e costruisce immagini che diventano quasi reali su un palco che richiama i maestosi palazzi di Palermo e attraverso episodi chiave della sua autobiografia coglie con intelligenza i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni nella società. E lo fa mettendo sempre in gioco sé stessa, prima nei racconti come figlia, poi calandosi nei panni di madre alle prese con l’educazione della figlia in un mondo completamente diverso da quello della sua infanzia. Non manca ovviamente lo sguardo disincantato nei confronti della società o degli irrinunciabili rapporti fra uomo e donna spiegando come cambino le dinamiche del tradimento maschile e femminile e partendo da un insospettabile anti-eroe d’altri tempi, Odisseo, il fedifrago per eccellenza alle prese con una disillusa Penelope. Partendo da un testo scritto Teresa Mannino ogni sera improvvisa uno spettacolo diverso coinvolgendo il suo pubblico e giocando in qualche modo con chi ha di fronte in platea, ed è sempre brillante, simpatica, garbata (ma non troppo) capace di improvvisare con leggerezza e ironia e rinverdire i fasti del cabaret al femminile.
“Sono una persona diretta, nel bene e nel male. Questo è il mio pregio ed il maggior difetto. Quando mi interpellano per sapere come la penso rischio sempre di ferire e di essere ferita. Sembra un paradosso, ma la sincerità può essere male interpretata. Anche nella mia carriera, soprattutto all’inizio, quando non mi conosceva nessuno, ho rischiato più volte di lasciare di stucco il pubblico per i miei modi diretti. Ora si divertono un sacco”. Provare per credere. Lo spettacolo resta in scena al Teatro Ambra Jovinelli di Roma fino al 29 marzo per poi riprendere la tournée in tutta Italia toccando anche Modena, Genova, Trento e Napoli.