Dal 2 maggio al 27 ottobre 14 compagini provenienti da otto paesi europei e americani (Austria, Germania, Israele, Italia, Stati Uniti, Svizzera, Ungheria, Venezuela) sfileranno sul palcoscenico del Teatro alla Scala nell’ambito del Festival delle Orchestre Internazionali per Expo, che si annuncia come uno dei più rilevanti cartelloni sinfonici mai presentati nel nostro Paese, capace di competere alla pari con i maggiori festival internazionali. Il festival sarà l’occasione per ascoltare a Milano alcuni tra i più prestigiosi direttori dei nostri anni che sono stati poco o per nulla presenti nella programmazione delle istituzioni italiane (tra gli altri Sir Simon Rattle, Mariss Jansons, Andris Nelsons, Nikolaus Harnoncourt) e importanti solisti tra cui spiccano Cecilia Bartoli, protagonista del concerto conclusivo il 27 ottobre, Yefim Bronfman e Radu Lupu.
L’apertura, sabato 2 maggio alle ore 21, è affidata ai Berliner Philharmoniker guidati dal loro Direttore Musicale Sir Simon Rattle, che tornano così alla Scala dopo 10 anni (l’ultima presenza nel maggio 2005 per la Croce Rossa Italiana, ancora con Rattle). I Berliner, che l’11 maggio eleggeranno il successore di Rattle, eseguiranno la Sinfonietta di Janáček e la Sinfonia n° 7 di Anton Bruckner. Le presenze scaligere dei Berliner sono rare e preziose: ricordiamo il concerto diretto da Furtwängler nel 1954, quelli con Herbert von Karajan nel 1958, 1960, 1965 e 1971 e quello diretto da Claudio Abbado nel 1993. Il concerto è sostenuto da BMW, Fondazione Kühne e Deutsche Bank (Partner dei Berliner Philharmoniker).
Giovedì 25 e venerdì 26 giugno, in occasione della partecipazione dell’Austria a Expo 2015, tornano alla Scala i Wiener Philharmoniker con Mariss Jansons (che insieme a Bernard Haitink è il meno facile da ascoltare in Italia tra i grandissimi del nostro tempo), il Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde in Wien e il Coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala. Solista è il mezzosoprano Bernarda Fink, sui leggii la Sinfonia n°3 di Gustav Mahler. Entrambe le date del concerto sono realizzate con il sostegno di Rolex. La serata del 26 giugno è a favore di Croce Rossa Italiana.
Sabato 1° agosto la Budapest Festival Orchestra guidata dal suo Direttore Principale Iván Fischer presenta un impaginato dal forte connotato nazionale: di Béla Bartók le Scene ungheresi per orchestra e il Concerto per pianoforte e orchestra e di Gustav Mahler la Sinfonia n°4 Das himmlische Leben.
Anche in questo caso sono presenti due importanti solisti, il pianista Yefim Bronfman e il soprano Miah Persson.
Dal 12 agosto al 4 settembre il Teatro alla Scala porta a Milano e alla ribalta internazionale di Expo tre orchestre e due cori appartenenti al “Sistema Nacional de Orquestas y Coros Juveniles e Infantiles de Venezuela”, la rete di orchestre fondata da José Antonio Abreu che coinvolge ogni anno oltre 400.000 bambini. Si tratta del più ricco e vasto progetto per il progresso culturale e sociale mai sviluppato attraverso la musica: nato in Venezuela, il Sistema è stato imitato in numerosi Paesi in tutto il mondo ed è arrivato anche in Lombardia con una rete di orchestre giovanili. Anche per questo è importante una programmazione che non include solo l’orchestra più celebre, l’Orquesta Sinfónica Simón Bolívar con il suo Direttore Musicale Gustavo Dudamel, ma una rappresentanza completa dei diversi volti del Sistema, incluso il Coro Manos Blancas che terrà due concerti il 12 e il 13 agosto nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano.
L’apertura del “Progetto el Sistema” alla Scala è affidata venerdì 21 e domenica 23 agosto al Direttore Principale del Teatro Riccardo Chailly alla testa dell’Orquesta Sinfónica Nacional Infantil de Venezuela, composta da bambini tra gli otto e i dodici anni. Il programma, aperto dallo Scherzo fantastique di Igor Stravinskij diretto dal ventenne Jesús Alberto Parra, prosegue con il Divertimento da Le baiser de la fée, sempre di Stravinskij, e con la Sinfonia n° 4 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Lunedì 24 agosto la Sinfónica Juvenil “Teresa Carreño” diretta dal suo Direttore Musicale Christian Vásquez presenta un programma spettacolare che include, tra l’Ouverture da Candide di Leonard Bernstein e la Symphonie fantastique di Hector Berlioz, due brani del repertorio sudamericano: Margeritena di Inocente Carreño e Sinfonia India di Carlos Chavez.
Giovedì 27 agosto la Sinfónica Juvenil de Caracas diretta da Dietrich Paredes apre la serata con l’Ouverture de La forza del destino di Verdi e prosegue con la Francesca da Rimini di Čajkovskij e la Sinfonia n°3 Avec orgue di Camille Saint-Saëns. Venerdì 28 alle ore 12 la Juvenil de Caracas si unirà all’Orchestra di El Sistema Europa in un concerto diretto da Dietrich Paredes.
Gli ultimi tre concerti riportano a Milano l’Orquesta Sinfónica Simón Bolívar con il suo direttore Gustavo Dudamel: il programma di domenica 30 agosto è interamente dedicato a Čajkovskij, di cui si eseguono la Fantasia sinfonica La Tempesta, l’Ouverture-Fantasia Romeo e Giulietta e la Sinfonia n° 6 Patetica. Nei concerti di giovedì 3 settembre e venerdì 4 settembre all’orchestra si aggiunge il Coro Nacional Juvenil Simón Bolívar: il programma del 3 include la Sinfonia n°1 di Beethoven, Chôros n°10 di Heitor Villa-Lobos e la Cantata Criolla di Emilio Estévez. Il progetto si conclude il 4 settembre con la Sinfonia n° 9 di Beethoven, solisti Genia Kühmeier, Wiebke Lehmkuhl, Brian Hymel e Georg Zeppenfeld. Il “Progetto el Sistema” è realizzato con il sostegno di Hilti Foundation.
Dal 19 agosto al 2 settembre Gustavo Dudamel e la Bolívar saranno impegnati anche in otto repliche de La bohème nello storico allestimento di Franco Zeffirelli con un importante cast che comprende Maria Agresta e Vittorio Grigolo nei ruoli principali. La bohème è sostenuta da Intesa Sanpaolo, nella veste di Partner principale della Stagione, e da Rolex quale Sponsor della produzione.
Martedì 1° settembre debutta la prima orchestra proveniente dagli Stati Uniti, la Boston Symphony, una delle cosiddette “big five”, le cinque principali orchestre degli Stati Uniti, per la prima volta al Piermarini. Sul podio un altro debutto illustre, quello di Andris Nelsons, uno dei direttori più apprezzati della nuova generazione. Sui leggii la Sinfonia n° 6 di Gustav Mahler.
Di nuovo Mahler, la Sinfonia n° 9, nel programma della Israel Philharmonic che torna alla Scala martedì 8 settembre con Zubin Mehta sul podio. Alla Scala, dove è stato recentemente applaudito in Die Schöpfung di Haydn e in Aida di Verdi, il Maestro Mehta torna con l’orchestra di cui è Direttore Musicale.
Nel mese di ottobre il calendario si infittisce e presenta quattro appuntamenti nel volgere di tre settimane. Domenica 11 la Scala ospita nuovamente l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con il suo Direttore Musicale Antonio Pappano in un programma che evidenzia le radici classiche delle Sinfonie di Beethoven facendo precedere la n° 2 e la n° 5 dall’Ouverture della Olympie di Spontini.
Altre due sinfonie di Beethoven, la n° 8 e la n° 7, sono sui leggii del Concentus Musicus Wien diretto dal suo fondatore Nikolaus Harnoncourt martedì 13 ottobre. Harnoncourt, uno dei maestri di più vasta influenza sull’interpretazione di un repertorio vastissimo negli ultimi cinquant’anni, mancava dal teatro alla Scala dal 1978, quando concluse con L’incoronazione di Poppea uno storico trittico monteverdiano con la regia di Jean-Pierre Ponnelle. Il concerto è realizzato con il sostegno di Unicredit.
Domenica 18 ottobre Franz Welser-Möst porta al debutto alla Scala The Cleveland Orchestra, un’altra delle “big five” americane, in un programma che accosta Hymne di Oliver Messiaen, il Concerto n° 4 di Beethoven e Also sprach Zarathustra di Strauss. Solista nel concerto beethoveniano è uno dei maggiori pianisti viventi, Radu Lupu. La serata è a favore del FAI.
Il festival si conclude martedì 27 ottobre con il ritorno alla Scala di Cecilia Bartoli, protagonista di un “Omaggio a Vivaldi” insieme ai Barocchisti diretti da Diego Fasolis. Sfruttando la sua popolarità globale di diva del canto Cecilia Bartoli ha dato un enorme contributo alla riscoperta e alla diffusione di un vasto repertorio, principalmente italiano, colpevolmente dimenticato: il programma per il finale musicale di Expo prevede una scelta di arie del più amato e spettacolare compositore italiano del ‘700, Antonio Vivaldi. Il concerto è realizzato con il sostegno di Rolex.