Un antico castello collocato nella campagna londinese, l’omicidio di un’anziana contessa, un compassato detective e una lista di indagati un po’ bizzarri: gli elementi classici di un giallo in perfetto stile Agatha Christie ci sono davvero tutti, ma Il mistero dell’assassinio misterioso, la commedia cult di Lillo& Greg che torna all’Ambra Jovinelli (è qui che ha debuttato nel 2000), riserva fin da subito ben altre sorprese.
Scritta a quattro mani da Lillo e Greg, la commedia gioca con tutti gli immancabili topoi del genere letterario e cinematografico che gli autori dimostrano di conoscere a fondo per destrutturarli dall’interno. L’inappuntabile struttura drammaturgica di verifica degli alibi e ricostruzione della storia messo in atto dal detective Mallory (un compassato, ma stralunato Greg) viene subito incrinato da un inaspettato escamotage che abbatte immediatamente la quarta parete e innesca un duplice piano metateatrale con la presenza di Lillo, bibitaro un po’ rozzo capitato lì per caso, elemento perturbatore dello spettacolo. Se da una parte la ricostruzione dei moventi e le analessi del giallo classico procedono a ritmi serrati con qualche incidente di percorso e si mescolano all’imprevedibilità degli attori, alle gag e alle battute stralunate coinvolgendo subito il pubblico, l’abbattimento della quarta parete mette in scena una parodia dissacrante di una compagnia teatrale, svelando il bizzarro coacervo di individui alle prese con piccole e grandi e meschinità e le piccolezze della vita che non è difficile ravvedere anche nei rapporti umani spesso falsi e ipocriti. Bizzarro incrocio fra Neil Simon e Agatha Christie, la commedia mescola abilmente i toni ironizzando anche su consolidati cliché degli attori, dal regista isterico, all’attrice che viene dalla televisione al grande attore che pensa di essere superiore agli altri.
Se mattatori della scena (la sala di un castello di tipicamente inglese curata da Andrea Simonetti) con tanto di effetti sonori ad hoc, sono Greg con il suo aplomb un po’ surreale nel ruolo del detective-regista, e Lillo, bibitaro improvvisato attore, sempre perfetti in coppia, arricchiscono la compagnia i rodatissimi Vania Della Bidia, immancabile presenza femminile nel ruolo della figlia femme fatale della contessa, Marco Fiorini (in scena il 23, 24, 28,29 aprile e il 5 e 6 maggio che si alterna in scena con Danilo De Santis) nel ruolo del nipote folle della Contessa, Dora Romano, nel ruolo della grande attrice intrappolata nel ruolo dell’infermiera tedesca e Luca Latino. Diretta dal fedelissimo Mauro Mandolini che detta ritmi serrati, la commedia, una delle migliori di Lillo&Greg, anche a distanza di anni è godibilissima e sempre molto divertente.