PER “DANZA E DINTORNI” SABATO MATTINA, NELLA SALA “TITTA RUFFO” DEL TEATRO VERDI, LA QUARTA CONVERSAZIONE-APERITIVO A CURA DI SILVIA POLETTI.
CON LA GIORNALISTA E CRITICO DI DANZA UNA SPECIE DI VISITA GUIDATA DEL PROSSIMO TITOLO IN CARTELLONE, GISELLE, ATTRAVERSO VARI ESTRATTI VIDEO DI CELEBRI COREOGRAFIE E RAFFINATE OPERE CINEMATOGRAFICHE.
Siamo giunti al quarto e ultimo incontro del ciclo Danza e Dintorni: sabato 11 aprile alle ore 11, nella Sala “Titta Ruffo” del Teatro Verdi, la giornalista e critico di danza Silvia Poletti presenterà IN ATTESA DI “GISELLE, di scena domenica 12 aprile al Teatro Verdi, con lo Junior BallettO di ToscanA per la coreografia di Eugenio Scigliano.
Attraverso la visione guidata di alcuni estratti video di celebri versioni, contemporanee e classiche, di Giselle, il pubblico potrà avvicinarsi alla partitura coreografica del balletto romantico simbolo dell’Ottocento, che debuttò a Parigi nel 1841 sulla musica di Adam.
Si inizierà dal mitico spettacolo dell’American Ballet Theatre del 1969, protagonisti una splendida Carla Fracci, che raggiunse la notorietà internazionale proprio per l’interpretazione di ruoli romantici e drammatici quali Giselle, e Erik Bruhn, danzatore e coreografo danese, danseur noble per eccellenza nel mondo del balletto dagli anni ‘50 ai ‘70. Per continuare con la personalissima e quasi rivoluzionaria lettura del coreografo svedese Mats Ek, in cui la protagonista è una povera fanciulla di paese, debole di mente e di cuore, incapace di controllare gli istinti e le emozioni da dover essere tenuta legata in un manicomio, e un principe Albrecht che termina completamente nudo il proprio cammino di penitenza. E ancora la versione Creole Giselle del Dance Theatre of Harlem, interpretata dalla prima ballerina Virginia Johnson.
L’itinerario si muoverà anche attraverso estratti di famose opere liriche quali il secondo atto da Le Villi, opera ballo d’esordio di Puccini, rappresentata nel 1884 a Milano, il cui soggetto è ricavato proprio dal balletto Giselle. E la più nota delle operette di Lehár, La Vedova Allegra, il cui celebre Vilja Lied, che giunge all’inizio del secondo atto cantato dalla protagonista Hanna e dal coro, racconta la storia di Vilja, una ninfa abitante del paese immaginario di Pontevedria, che seduce un cacciatore con la sua bellezza.
Ma per comprendere la scelta drammaturgica di Eugenio Scigliano per lo JBdT, che offre una inesauribile fonte di rimandi tematici e quindi suggerimenti espressivi- come ben analizza la stessa Poletti nelle note del programma di sala- ci si confronterà inoltre con film intensi e misteriosi quali Cime Tempestose, del quale vedremo l’invocazione di Heathcliff, interpretato da Ralph Fiennes nel 1992, sul cadavere di Catherine, quale implacabile tormento di un amore oltre la morte; La Sposa Cadavere, magnifico film d’animazione del 2005 diretto da Tim Burton, e The Innocents, tratto nel 1961 dal più celebre tra i romanzi brevi di Henry James, Il giro di vite, protagonisti due bambini perseguitati dai fantasmi di un’istitutrice e di un maggiordomo, e intrappolati in una tirannica e suggestiva atmosfera. E tra realtà e sovrannaturale si dipana anche Picnic at Hanging Rock, diretto del 1975 dall’australiano Peter Weir, che ottenne un grande successo internazionale. Un film inquietante, una raffinata e visionaria rappresentazione del dramma dell’uomo nell’eterna lotta contro la natura, ambientato a inizio secolo in Australia nel prestigioso collegio di Appleyard. E proprio in un collegio si svolgerà la Giselle di Eugenio Scigliano.
L’ingresso è libero; in chiusura, aperitivo offerto dalla Fondazione Teatro di Pisa a tutti i partecipanti.
Per maggiori informazioni tel 050 941 111 e www.teatrodipisa.pi.it