Al Teatro dell’Opera di Roma debutta l’Aida di Verdi nel nuovo allestimento di Micha van Hoecke che firma la regia e la coreografia: quella che doveva essere la ripresa dello spettacolo di apertura della stagione firmato da Pier’Alli si è trasformata in un nuovo allestimento.
“L’Aida doveva essere la quinta opera in cartellone, una ripresa del debutto, ma il cartellone è cambiato e si è pensato di proporre l’Aida realizzata da Micha van Hoecke nel 2011 per la stagione delle Terme di Caracalla. Di fatto quella che doveva essere una ripresa del debutto si è trasformata in un nuovo allestimento ripensato per gli spazi del Costanzi” spiega il Sovrintendente Carlo Fuortes in conferenza stampa.
Se l’Aida resta una delle opere di Verdi più amate a Roma, è anche vero che nell’immaginario collettivo del pubblico è irrimediabilmente legata al concetto di opera monumentale e sontuosa (vedi gli storici allestimenti alle Terme di Caracalla): in realtà l’Aida di van Hocke, nel duplice ruolo di regista e coreografo, è essenziale e intimista, volta a mettere in evidenza soprattutto il dramma privato dei personaggi.
“Che cos’è la danza? Per me non è altro che una forma di canto, un canto che si ascolta con lo sguardo. E che cos’è allora il canto? È una danza, una danza che si affida all’ascolto, che si coglie con il senso dell’udito – spiega Van Hoecke – La mia Aida elimina ogni aspetto magniloquente, si concentra sulle relazioni intime, esalta la passionalità di ogni personaggio e diventa il terreno ideale per applicare il principio del raccordo fra gesto e suono. L’allestimento realizzato per le Terme di Caracalla è stato ripensato collocando i personaggi in una sorta di luogo-sfondo onirico che diventa spazio di sogni, mistero e religiosità. In realtà non mi sento un coreografo, né un regista, ma solo un uomo di teatro fortunato per aver avuto la possibilità di realizzare l’opera”. Essenziali anche le scene e i costumi di Carlo Savi e l’illuminazione Vinicio Cheli.
Al debutto sul podio romano c’è il giovane Maestro Jader Bignamin che ha lodato non solo le maestranze del Teatro e l’Orchestra, ma soprattutto il “magnifico Coro diretto dal Maestro Roberto Gabbiani.
“In un’opera come l’Aida si lavora soprattutto sulle sfumature psicologiche dei personaggi che sanno quasi di musica cameristica” conclude Bignamin.
“Tutti conoscono il coro del trionfo, ma vorrei mettere soprattutto in rilievo le raffinatezze del coro che lavora su forti contrasti in quella che può essere definita una vera e propria opera cameristica” spiega Gabbiani.
Due i cast che si alternano sul palco: Csilla Boross e Maria Pia Piscitelli (24, 28, 30, 3) nel ruolo della protagonista, la schiava Aida; Fabio Sartori che si alterna con Yusif Eyvazov (24, 28, 3) e con Dario Di Vietri (giovedì 30) nel ruolo di Radames, Anita Rachvelishvili, al suo debutto romano, che si alterna con Raffaella Angeletti (24, 28, 30, 3) nel ruolo di Amneris, Giovanni Meoni e Kiril Manolov (24, 28, 30, 3) che si alterneranno nel ruolo di Amonasro. Completano il cast Roberto Tagliavini (Ramfis), già ascoltato a Roma nel ruolo di Maoemetto II, Luca Dall’Amico (Il Re), Antonello Ceron (Un Messaggero), Simge Büyükedes (Una Sacerdotessa).
In scena il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma con la prima prima ballerina Alessandra Amato che si alterna con Annalisa Cianci nei Trionfi e Alessio Rezza protagonista della danza dei moretti.
Dopo la prima di giovedì 23 aprile alle ore 19 sono previste sette repliche in scena venerdì 24 (ore 19), domenica 26 (ore 16.30), martedì 28 (ore 19), mercoledì 29 (ore 19), giovedì 30 (ore 19), sabato 2 maggio (ore 18), domenica 3 (ore 16.30). Con otto recite in totale e 9mila biglietti già venduti, l’Aida, quinta opera in cartellone, si preannuncia un successo confermando anche il nuovo corso del Teatro che lavora sulla propria memoria storica: come già accaduto in occasione della Tosca, in omaggio nel libretto dell’opera sarà allegato un cd con una registrazione del 1942 dell’opera di Verdi.