E con Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciani e Stefano Bembi
Produzione La Corte Ospitale
18°edizione Scenari Pagani con la direzione di Nicolantonio Napoli
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Il teatro è gremito, nonostante sia mercoledì e l’attesa è carica di eccitante soddisfazione.
“Non si poteva non venire” – “Io lo adoro!” – “È interista, è di sinistra ed è un grande”
L’adrenalina del pubblico si è materializzata, il contagio si diffonde, sono già tutti soddisfatti per il solo fatto di essere in teatro per vedere Paolo Rossi. Già solo questo è un evento! Non capita spesso, in questo periodo storico, di essere nel bel mezzo di una folla contenta e, già solo per questo, bisogna ringraziare Paolo Rossi che riesce a calamitare le energie positive di tanti individui uniti insieme da un unico intento: assistere ad un suo spettacolo. Già sorridono pregustando un piacere che non è solo la risata ma la condivisione di un modo di essere. Si celebra un rito collettivo. È un bel modo di essere a Teatro!
Si comincia. Entrano i tre musicisti con chitarra, fisarmonica e contrabbasso e già dalle prime note si dimostrano Virtuosi.
Entra alla chetichella Paolo Rossi ma viene acclamato da applausi scroscianti. Ed è subito festa. Finalmente è arrivato l’ospite d’onore che tutti aspettavano e pendiamo dalle sue labbra. Ci spiega la struttura dello spettacolo: due tempi, breve pausa, bis tutto già programmato, perché deve sembrare una prova ma è tutto già concordato. Anche eventuali vuoti di memoria, sbavature, inconvenienti sono tutti preparati per la gioia del pubblico, che si sa, viene anche per l’errore e l’incidente… sembra tutto improvvisato, ma non lo è.
Comincia la sua performance, che non si può restringere in una sola definizione. Lezione di teatro, omaggio ai maestri, racconti autobiografici, aneddoti e barzellette, promozione pubblicitaria e altro ancora. “Abbiamo girato il mondo, non c’è da ridere, è vero, anche se a vederci così non ci si crede, ma siamo disponibili a partecipare a: battesimi, funerali, feste di piazza, sagre, compleanni, matrimoni, occupazioni… voi ci chiamate e noi veniamo…”
È un fiume in piena Paolo Rossi. Si muove, si agita, si ferma in posa davanti ad una fotografia, parla con un tale che sta riprendendo con la telecamera piazzata sul treppiedi “Lo sai che non puoi riprendere più di cinque minuti? Ah! Non sono ancora passati? Ma sei convinto della maglia che indossi?” e così via.
Luce in sala e parla col pubblico, che risponde galvanizzato e felice. Musica, si canta. I “Giardini di marzo” di Lucio Battisti diventa un coro. Lo stesso Paolo Rossi e i suoi musicisti si fermano, ma il pubblico continua trascinato dalla sua stessa passione. Le teste si muovono accompagnando le parole della canzone. Tutti hanno dimenticato tutto. Non esiste null’altro al di fuori. È un momento magico, il tempo si è fermato ed un cerchio invisibile ha creato l’isola che non c’è. L’energia e la potenza del teatro sono tutte qui stasera. Grazie!
Paolo Rossi è un comico, un intrattenitore, un trascinatore, un irriverente narratore, un mimo, un attore. Conosce bene il mestiere. Ma soprattutto è bravo.
Generosamente offre al pubblico la sua energia e la passione ed è ricambiato da un grandissimo entusiasmo. Ha regalato davvero una serata spensierata e ciascuno esce contento, ma anche arricchito, perché dietro e dentro ad ogni battuta Paolo Rossi lascia un seme di riflessione.