Liberamente tratto da Revolutionary Road di Richard Yates Con Elisa Menchicchi e Giulio Forges Davanzati Costumi Morena Fanny Raimondo – Disegno luci Diego Labonia Regia e adattamento di Samuele Chiovoloni
Può il desiderio di essere meravigliosi nel mondo di una coppia portare alla sua distruzione? In una giovane e promettente America dei consumi di massa dietro la quale si nasconde una società perbenista, ottusa e intollerante, April e Frank Wheeler hanno il coraggio di sognare qualcosa di diverso, una vita altrove svincolata dagli stereotipi e dalle ipocrisie che li circondano, una vita che non si misura in rapporto a ciò che si possiede, una vita vera.
È il desiderio di qualcosa di diverso ad annientarli: quando Frank decide che è più coraggioso rinunciare al sogno di vivere in Francia e cercare un lavoro che finalmente lo gratifichi che abbandonare la propria casa costata non pochi dollari, una vita prevedibile ma sicura, una promozione al lavoro, April si rende conto di aver creduto speciale una storia normale.
E così inizia la parabola discendente della famiglia Wheeler che attraversa momenti di intima complicità alla quale si succedono scene di umana crudeltà familiare.
Il regista ha saputo attutire la rovinosa caduta dei Wheeler chiudendo lo spettacolo – diversamente dal libro di Yates – con un amaro ma allo stesso tempo significativo flashback che mette in risalto l’amore iniziale di Frank e April fatto di aspettative e speranze per il prossimo futuro insieme.
Nel ritenerci superiori, al di sopra delle convenzioni e degli stereotipi, nel nostro voler essere meravigliosi nel mondo siamo tutti dei potenziali Wheeler e lo spettacolo attraverso la Rappresentazione rivela questa amara Realtà.