Musica e acrobazie, swing e giocolerie.
Da questo binomio nasce lo spettacolo, scoppiettante come un fuoco d’artificio, in cui ogni protagonista è talentuoso nel suo ruolo.
Sulla sinistra del nero palcoscenico un sestetto suona ininterrottamente musica jazz americana degli anni della grande depressione, la Jazz Age (anni ’30-’40). È la band di Emanuele Urso, musicista di eccellenti qualità artistiche, fulminato fin dall’infanzia dalla passione per il clarinetto e la batteria, direttore d’orchestra e arrangiatore, cultore e massimo rappresentante italiano del jazz, tanto da essere definito “Il Re dello swing”. L’orchestra è costituita da musicisti talentuosi, energici ed affiatati che suonano sei strumenti classici: Emanuele Urso al clarinetto, Attilio Marzoli al sassofono, Adriano Urso al pianoforte, Fabrizio Montemarano al contrabbasso, Fabrizio Guarino alla chitarra e Claudio Bellotti alla batteria.
Sulla destra un gruppo rumoroso si agita su uno sgangherato divano. Uno di loro avanza verso la ribalta eseguendo numeri di giocoleria facendo ruotare biglie e cappelli.
Sulle note di George Gershwin, Jerome Kern, Cole Porter, Benny Goodman, Irving Berlin tutti gli altri si alternano sulla scena eseguendo numeri di forte impatto: l’acrobata volteggia leggera intorno al grande cerchio sospeso e si avvinghia intorno al lungo lenzuolo penzolante; due ragazze e un ragazzo eseguono vari numeri acrobatici, ironicamente imbrigliati dentro costumi deformanti e poi si esibiscono in una serie di volteggi, quasi inverosimili, appollaiati su una bicicletta perennemente in movimento e precariamente in equilibrio. È il circo El Grito composto da artisti provenienti da Canada, Uruguay, Francia, Belgio e Italia, visionari e surreali.
Nel secondo tempo il ritmo diventa forsennato, con lo show esplosivo di Emanuele Urso che fa volteggiare le bacchette in un assolo di batteria e tamburi, anch’egli giocoliere della musica, in un pezzo di energico virtuosismo dalla trascinante sonorità che rende omaggio al mitico Gene Krupa.
El Grito, che si definisce Circo contemporaneo all’antica, gira in roulotte, diffondendo in Europa la propria concezione dell’attività circense come metafora di una filosofia di vita al servizio della creatività e della libertà, proponendo le sue invenzioni fantasiose nei teatri, sotto lo chapiteau e nelle piazze.
Dall’incontro umano e artistico tra l’acrobata uruguaiana Fabiana Ruiz Diaz e l’artista multidisciplinare Giacomo Costantini (che cura anche la regia dello spettacolo) è nata nel 2007 a Bruxelles la Compagnia El Grito, con l’intento di sviluppare la ricerca di un linguaggio non verbale che sintetizzasse le diverse discipline artistiche delle arti circensi, del teatro, della musica e del movimento.
Dopo il successo della prima produzione “20 Decibel” che debutta nel 2010 alla Biennale Internazionale di Circo di Bruxelles in un turbinio di fantasia e bellezza, acrobazie e danze, stupore ed emozione, nel 2011 dalla Compagnia nasce il Circo El Grito che conta all’attivo oltre 320 spettacoli di circo contemporaneo.
Divertimento assicurato per adulti nostalgici e bambini attoniti.