Musica: Carlo Citterio, Stefano Lonati, Claudio Gioiosi
Drammaturgia e regia: Antonio Fus
Da lì in poi lo si accompagna verso la fine chiamando a testimoniare i compagni di sventura, sollecitando i ricordi della moglie a proposito del suo amore per la lingua italiana, scendendo all’Inferno, nel gulag con lui, entrando nel XXVI canto dell’Inferno, leggendolo con i suoi occhi.Intorno al poeta morente abbiamo radunato testimoni d’eccezione: Maiakovskij, Pasternak, Esenin, Achmatova, Cvetaeva… e abbiamo chiesto loro di intonare il canto funebre, un compianto alla maniera antica, che fosse un monumento alla indispensabilità della poesia.
Perché assistere allo spettacolo
Innanzitutto in questo spettacolo potrete assistere a una visione dell’Inferno dantesco completamente diversa da quella che vi aspettate. Dimenticate tutto quello che avete visto o sentito su Dante, Osip Mandel’stam ha una visione originale, che non stravolge Dante ma lo “completa”, lo osserva da un’altra angolazione.
Inoltre è uno spettacolo ricco di musica (dal vivo), coinvolgimento (si recita vicini al pubblico), poesia.
Osip Mandel’stam poi, per chi ama la grande poesia, è un autore importante del ‘900 ma poco conosciuto, soprattutto in Italia. Abbiamo voluto rendergli giustizia.
Potrete anche visitare, prima o dopo lo spettacolo, la mostra “L’emergere inarrestabile” dell’artista Giovanni Marconi, visitabile comunque fino al 28 giugno.
E per gli spettatori che si vorranno fermare qualche minuto con noi dopo lo spettacolo, nella sala adiacente al teatro offriremo un bicchiere di vino, con qualche scambio di parole, per conoscersi.
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