Per la settima opera della stagione il sipario del Teatro dell’Opera di Roma si alzerà su Le nozze di Figaro: un gioiello inarrivabile di perfezione, prima opera della trilogia Mozart-Da Ponte che mancava dalla Capitale dal 2005 e che sarà proposto nell’allestimento per eccellenza con la regia di Giorgio Strehler ripresa da Marina Bianchi e con un cast di giovani, ma affermati interpreti.
Lo storico allestimento, con i costumi tardo settecenteschi di Franca Squarciapino, le grandi scene luminose di Ezio Frigerio, le luci di Gianni Mantovanini, fu ideato da Strehler negli Anni Settanta per la reggia di Versailles e realizzato per il Teatro alla Scala di Milano nel 1981: a distanza di oltre 30 anni resta un classico del teatro mozartiano (il più bello?) non scevro di implicazioni politiche e di critiche nei confronti dell’agonizzante società dell’ancient régime, ma sempre folgorante e vivacissimo.
“Arrivati alla settima opera del cartellone vogliamo rendere omaggio a Giorgio Strehler uno dei più grandi registi italiani del Novecento offrendo al pubblico uno dei suoi spettacoli più celebri – spiega il Sovrintendente Carlo Fuortes in conferenza stampa – E ringrazio il Teatro alla Scala e il suo sovrintendente Alexander Pereira per la collaborazione e la grande disponibilità dimostrata verso il nostro teatro”.
A mettere in scena l’allestimento scaligero di Strehler è Marina Bianchi.
“Ho assistito fin Strehler fin dalla prima messa in scena del 1981 delle Nozze. I personaggi sono bellissimi e seppur privi di psicologia, sono molto vivi. Strehler ha pensato alla commedia come a una vera e propria giornata ambientata in teatro – spiega la regista – Ogni ripresa parte dalla descrizione della residenza del Conte: ci sono la soffitta, messa a disposizione dal Conte a Figaro e Susanna, la stanza del Contessa, la grande sala della musica, il giardino che d’intravede solo dalla finestra nel corso dei precedenti atti. Lo spettacolo è stato provato per oltre 40 giorni di seguito: si tratta di un tuffo nel passato, un approccio di lavoro “storico” che consente di immergersi al meglio nell’opera e nel suo clima.
Le Nozze restano in ogni caso un archetipo, uno spettacolo molto difficile e rappresentano una sfida (formativa) per ogni cantante. Nel corso degli anni e delle riprese continua ad accadere quello che Strehler ha sempre voluto e cioè che pian piano l’interprete arriva a coincidere con il personaggio attraverso gesti e parole.
Le scene luminose di Ezio Frigerio sono un capolavoro, interamente costruite in legno e materiali organici che reagiscono alle luci e ai suoni creando una vera e propria scatola armonica. I costumi di Franca Squarciapino sono tardo settecenteschi e rappresentano l’essenza di ogni personaggio”.
Debutta sul podio romano il maestro Roland Böer, dal 2009 anche Direttore Musicale del Festival Cantiere Internazionale di Montepulciano, che vanta già diverse esperienze con la partitura mozartiana e che sarà impegnato anche al fortepiano.
“Alle Nozze è necessario avvicinarsi passo dopo passo. È la quinta volta che dirigo quest’opera e ogni volta acquisto una nuova partitura per staccarmi del passato e ricominciare. Le Nozze sono un capolavoro concertato, l’esempio per eccellenza della lirica in cui è necessario che tutti debbano collaborare per arrivare a costruire una lingua musicale unica. A Roma si alternano due cast che fanno rivivere con spirito e sensibilità diversa i personaggi – spiega Böer – La partitura di Mozart rappresenta sempre una grande sfida musicale: è ricca e molto complessa, è densa di strutture che raccontano storie che caratterizzano sfumature complesse. L’Orchestra del Teatro è molto curiosa nel comprendere lo stile mozartiano e molto flessibile nel restituire la dimensione da camera della musica anche se la partitura di Mozart è autonoma e può essere ascoltata senza alcun tipo di allestimento. Spero di riuscire a conservare e trasmettere questo spirito di comunione che stiamo stabilendo perché non c’è altra soluzione: un’opera come Le nozze di Figaro si può realizzare solo se c’è comunione musicale per essere proiettati verso l’universale”.
Le Nozze di Figaro, che mancavano sulla scena romana dal 2005, vanno verso il tutto esaurito: sono stati già venduti oltre 12mila biglietti e aggiunte due date per un totale di nove recite che saranno animate da due cast di giovani talenti.
Alessandro Luongo e Vittorio Prato (23, 29, 3) ai alterneranno nel ruolo del Conte D’Almaviva, Eleonora Buratto e Donata D’Annunzio Lombardi (23 e 29) interpreteranno la Contessa, Rosa Feola e Anna Kasyan (23 e 29) si alterneranno nel ruolo di di Susanna, Markus Werba e Thomas Tatzl (23 e 29) saranno invece i Figaro in scena, Michaela Selinger e Raffaella Lupinacci (23, 29) si alterneranno nel ruolo di Cherubino. A completare il cast Isabel De Paoli (Marcellina), Carlo Lepore (Don Bartolo), Matteo Falcier (Don Basilio), Saverio Fiore (Don Curzio), Damiana Mizzi (Barbarina) e Graziano Dallavalle (Antonio).
Il coro diretto dal maestro Roberto Gabbiani, sarà protagonista di due importanti momenti (primo e terzo atto dell’opera) e in scena arriveranno anche gli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Laura Comi. Dopo la prima di giovedì 21 maggio alle ore 19, Le nozze di Figaro sarà replicata sabato 23 (ore 16.30), domenica 24 (ore 16.30), martedì 26 (ore 19), giovedì 28 (ore 19), venerdì 29 (ore 19), sabato 30 (ore 16.30), domenica 31 (ore 16.30); quindi mercoledì 3 giugno (ore 19).