regia e interpretazione C&C / Carlo Massari, Chiara Taviani
produzione C&C Company / Carlo Massari & Chiara Taviani
Vincitore del progetto PALCO APERTO 2014
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In scena Carlo Massari e Chiara Taviani, ballerini attivi con Balletto Civile dal 2010, in un lavoro accurato e intelligente che prende ispirazione da mito di Tristano e Isotta, tra i più struggenti miti medievali, basandosi in particolare sull’omonimo dramma musicale di Richard Wagner, capolavoro del romanismo tedesco. Ed è proprio da quello spleen di cui l’opera wagneriana è profondamente intrisa, quel tedio esistenziale che oggi sembra attanagliare gli individui più che mai che prende le mosse il lavoro della giovane compagnia, secondo capitolo della trilogia del dolore, dopo Maria Addolorata. Un’indagine accurata e totale sul tema della sofferenza, partendo dall’emotività e dai sentimenti che la causano e la alimentano. Ad aprire lo spettacolo non poteva che essere l’ouverture di Wagner accompagnato dalla fisicità dei due danzatori, caratterizzati da una sottile ironia e leggerezza per poi virare verso il filosofico e la meditazione in un teatro danza che assorbe i gesti della comunicazione diretta, quotidiana, in una fisicità più complessa ed emozionale. Con un alto livello di umorismo ed invenzione creativa – in termini di movimento – per affrontare la nostra società, l’aridità delle relazioni, il terrore dell’abbandono e questo nostro fortissimo – e tristissimo – bisogno di sentirci amati.
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Dal libro:
“Ferito gravemente durante una spedizione, Tristano capisce che solo Isotta la Bionda può guarirlo e la manda a chiamare, chiedendo che vengano messe vele bianche alla nave con cui verrà, se lei accetta di venire, e vele nere se si rifiuta. Ella accetta, ma la sposa di Tristano, avendo scoperto il loro amore, gli riferisce che le vele sono nere. Credendosi abbandonato da Isotta, Tristano si lascia morire. La donna, arrivata troppo tardi presso di lui, muore di dolore a sua volta. Pentita per le conseguenze tragiche della sua menzogna, Isotta dalle Bianche Mani rimanda i corpi in Cornovaglia, facendoli seppellire insieme.”
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Note di regia
Un giorno perfetto, un mondo perfetto, poi ad un certo punto tutto si storce.
Sembra una tragedia, sembra lo spunto per un prologo, sembra un fatto di cronaca, sembra la fine di un mondo, del mondo.
Tutto per mano dell’uomo…per proclamazione di libertà, di conquista, interesse, bellezza.
Mi ami o mi ammazzi?
Siamo qua in una relazione onirica passata, eppur contemporanea, perturbata ed inappropriata.
Sembra l’eccitazione delle cose forti, sembra unica, sembra l’unico obbiettivo, sembra carne, sangue…
Poi BANG!
Basta un colpo e tutto finisce…
Di quello che è stato, negli scritti rimangono tracce di amanti disperati, di sentimenti torturati e di pianti di immensa tristezza. Non siamo cambiati poi tanto. Tutto gira ancora intorno all’amore e al suo eterno contrasto.
Cerchiamo nell’Opera le radici del perché ed il come di qualcosa di potente, di forte, smisurato!
Analizziamo la natura della costrizione e la ricerca della libertà assoluta, quella attuale, nostra, quotidiana.
Ci ispiriamo da fatti veri di cronaca nera, vera.
In un modo o nell’altro cerchiamo di dire la nostra e di non lasciare incompiuta una reazione-relazione, siamo anche noi parte di questa epoca in fondo.
Cosa è rimasto del mito?
Un primo studio sull’Opera di Wagner, fonte d’ispirazione per indagare, indagarci.
Un accurato ascolto del brano e della sua maestosità. La scoperta della modernità dell’Opera, un immagine simile ma molto distante da quella medioevale.
L’Opera Wagneriana non istiga solo a compiere tragedie; é un fatto, una divina melodia.
Prendiamo un capo, un incipit, un fuoriclasse indimenticabile, un’eternità… la pesiamo e poi…
Cos’era? Cos’è? Cosa ne rimarrà?
Questo nuovo studio rappresenta per noi il secondo capitolo, parte dell’indagine che stiamo sviluppando attraverso “La Trilogia del Dolore”, di cui abbiamo di recente portato a termine un primo step dal titolo “Maria Addolorata” attualmente in tournée.
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LA STORIA:
In Tristano ed Isotta si parla di tristezza, di malinteso, di vendetta e di rapporti clandestini.
Avevano sfiga. O erano solo, loro malgrado, parte in un epoca sfigata?
Cosa hanno segnato tutti questi amanti passeggeri?
A cosa si riferivano e come possiamo prenderne noi spunto nell’oggi?
Una rielaborazione dell’Opera con un linguaggio diverso che tenta, a suo modo, di rispecchiare la generazione contemporanea; una coppia scoppiata e un impotenza di fondo nell’affrontare la vita, il proprio destino…
Ma tanta speranza.
Il progetto C&C nasce nel luglio 2011 da una collaborazione tra Chiara Taviani e Carlo Massari, entrambi interpreti per la compagnia Balletto Civile di Michela Lucenti dal 2010.
Il primo frutto della collaborazione è Corpo e cultura, presentato al festival “Fermenti_forme di vita teatrali”, presso il Teatro alla Corte di Giarola (PR); selezionato per il festival “Nuit très blanche” nell’ottobre 2011 a Parigi (FR), al Teatro Ménilmontant e nel festival “A pas de corps” Théâtre de la Girandole, Montreuil, (FR), C&C tiene inoltre occasionalmente lezione per i giovani danzatori della formazione ‘Agora Coaching Project’ di Reggio Emilia (It).
Nel 2014 C&C vince il bando S.P.O.T della regione Lombardia. La compagnia dovrà creare sul territorio di Brescia una creazione sul tema della mutazione della città, dell’architettura e della natura.
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Domenica 24 maggio ore 21.30 (danza)
Chiara Frigo
Ballroom
Performance per giovani interpreti
A cura di Chiara Frigo
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Una Produzione Act Your Age, progetto sostenuto da CSC Bassano, Nederlandse Dansdagen (NL), Dance House Lemesos (Cyprus)
Ballroom è un modulo performativo ideato per un numero minimo di 8 interpreti che vengono scelti di volta in volta sul territorio e prendono parte al progetto attraverso un periodo di workshop con Chiara Frigo. Il lavoro è strutturato e ha una partitura definita che alterna movimenti corali all’utilizzo di pezzi parlati.
La performance riproduce in spazi urbani e teatrali l’ambiente della Sala da Ballo, semplicemente definendolo da un rettangolo di sedie, che diviene contenitore della memoria: amori e passioni vissute, oppure semplicemente sfiorate, fuggevoli apparizioni di partner osservati dalla distanza siderale di una sedia posta all’altro estremo di una stanza. Alcuni spettatori sono invitati a prendervi parte: seduti insieme ai performer, formano coppie in cui “l’altro” cambia di continuo senza distinzione di sesso. Il resto del pubblico è un testimone partecipe dei movimenti e dell’armonia delle danze. La tradizione dei balli di sala si arricchisce così di elementi contemporanei e di richiami al mondo dello speed dating.
Coreografa e performer, Chiara Frigo debutta nel 2006 con Corpo in DoppiaElica che vince il terzo premio al Festival Choreographers Miniatures di Belgrado. Takeya vince il premio GD’A Veneto ed è selezionato all’interno di Anticorpi XL e del network europeo Aerowaves. Nel 2009 è invitata a partecipare a Choreoroam, un progetto di ricerca coreografica sostenuto da Operaestate Festival Veneto, The Place (UK), Dansateliers (NL), Dansescenen (DK), Paso a 2-Certamen Coreográfico de Madrid (ES), Dance Week Festival (HR). Dal 2010 è impegnata in progetti internazionali nati da collaborazioni tra Operaestate Festival Veneto, SNDO di Amsterdam, Circuit Est di Montreal, Dance Center di Vancouver e il Creative Forum di Alessandria d’Egitto. Suite-Hope vince il bando Residences 2011 de La Caldera (Barcellona) ed è uno dei cinque lavori scelti per rappresentare l’Italia al Fringe Festival di Edimburgo 2012. When We Were Old, una collaborazione internazionale con il coreografo canadese Emmanuel Jouthe, debutta al Festival Tangente di Montreal, e presenta la prima europea a Romaeuropa Festival DNA. Ballroom è il suo ultimo progetto.
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INFORMAZIONI
PimOff
via Selvanesco 75, Milano
Spettacolo a pagamento riservato ai tesserati PimOff (tessera gratuita) – dalle ore 20,30
Prezzi: 15/6 euro. Info e prenotazioni: info@pimoff.it – 0254102612