L’omaggio a Rossini, gli allestimenti di tradizione e il recupero della memoria storica, l’aumento di produzioni e coproduzioni internazionali, la nuova stagione sinfonica, l’Opera Camion, le agevolazioni per i giovani, la presenza di registi innovativi e prestigiosi direttori: questi i punti salienti della nuova stagione 2015/2016 del Teatro dell’Opera di Roma in piena rivoluzione musicale e teatrale.
“Il palcoscenico è il cuore del teatro che ne trasmette tutta la complessità e la vitalità. – spiega il sovrintendente Carlo Fuortes nella conferenza stampa di presentazione allestita proprio sul palco del Costanzi per l’occasione – La nuova stagione rappresenta un ulteriore punto di partenza per rafforzare la centralità dell’Opera di Roma, nella Capitale e nel mondo”.
E con la nuova stagione il Teatro risponde alle esigenze della città, forte di un ricco cartellone di opera lirica (con dieci allestimenti) che spazia fra dai classici alle riletture moderne al recupero della memoria, portando sul palco grandi registi, come Mario Martone, Terry Gilliam, Emma Dante o Michieletto (per la prima volta all’opera) e prestigiosi direttori artistici, senza tralasciare l’incremento costante di recite, di produzioni e di proposte per il pubblico.
Con il pareggio del bilancio del 2014 (grazie alla legge Bray) e il contributo della Regione Lazio di 1.780.000 euro, confermato dall’Assessore della Cultura alla Regione Lidia Ravera presente in conferenza insieme al sindaco Marino, il Teatro prosegue il nuovo corso inaugurato dallo scorso anno che ha già portato un costante incremento degli spettatori e l’aumento degli incassi.
“La nuova stagione nasce da lunghe riflessioni – sottolinea il direttore artistico Alessio Vlad illustrando il cartellone – Ogni appuntamento, ogni opera deve rappresentare un’eccellenza, ogni opera deve essere connaturata da un interesse particolare, il pubblico deve sempre meravigliarsi a teatro. Apriamo la stagione il 27 novembre con The Bassarids di Henze su libretto di Auden, per la prima volta in lingua originale in Italia e che sarà diretto da Stefan Soltesz con la regia di Mario Martone”.
Non manca il fil rouge della memoria storica del teatro con la ripresa di Tosca (a dicembre) nel grandioso allestimento filologico del teatro (a giugno torna con tre recite fuori abbonamento) e la celebrazione del bicentenario di Rossini con due opere. A gennaio-febbraio che andrà in scena la Cenerentola con la regia di Emma Dante che debutta all’Opera e sempre in occasione del bicentenario del debutto a Roma, torna a febbraio Il Barbiere di Siviglia che sarà proposto in un nuovo allestimento di Davide Livermore con la direzione di Donato Renzetti.
A marzo arriva il genio visionario di Terry Gilliam (ex Monty Python, regista di Brazil o La leggenda del re pescatore) che mette in scena Benvenuto Cellini di Hector Berlioz coprodotto con l’English National Opera e De Nationale Opera di Amsterdam diretto da Roberto Abbado.
Ad aprile ancora Puccini con il Trittico, coproduzione internazionale con la regia poco convenzionale di Damiano Michieletto e la direzione del giovane Daniele Rustioni che ha debuttato a Roma con la Bohéme di Livermore lo scorso anno alle Terme di Caracalla, mentre a maggio torna La Traviata diretta da Jader Bignamini con la regia di Paul Curran e a giugno una chicca come la Linda di Chamonix di Donizetti, opera poco eseguita con la regia di Emilio Sagi.
A settembre va in scena Purcell con il magnifico Dido and Aeneas con la regia e la coreografia di Sasha Waltz e la direzione di Chris Moulds mentre Un ballo in maschera di Verdi con la regia di Leo Muscato chiuderà la stagione.
E se la lirica resta il fucro innegabile della stagione dell’Opera, non manca la danza con il nuovo cartellone curato dall’étoile Eleonora Abbagnato, neo direttrice del Corpo di Ballo romano.
La stagione di danza si apre a dicembre con Lo schiaccianoci (sul podio David Coleman) il balletto natalizio per eccellenza che la Abbagnato propone con le nuove coreografie create dal romano Giuliano Peparini (che da Roland Petit torna all’Opera dopo essere passato per Amici).
La serata Grandi coreografi (febbraio-marzo) riunisce un quartetto d’eccezione con Balanchine (Serenade di Cajkovskij), Millepied (il direttore del corpo di ballo dell’Opéra di Parigi propone Closer su musica di Glass danzato dalla Abbagnato con Florence Magnenet)), Forsythe (The Vertiginous thrill of exactitude), Nureyev (terzo atto di Raymonda), mentre a maggio Le Parc con la coreografia Angelin Preljocaj su musiche di Mozart vedrà tornare sul palco Eleonora Abbagnato.
A settembre torna al Costanzi Il lago dei cigni, il classico dei classici nella coreografia inedita in Italia dello statunitense Christopher Wheeldon ispirato alle sale da ballo di Degas.
“Roma Opera aperta racchiude la necessità di cambiamento dell’Opera. Il nuovo progetto che si delineando in teatro intende anche allargare il pubblico e per rilanciare il teatro è necessario immaginare una nuova idea di sviluppo: essere moderno significa anche raccogliere le diversità – spiega Giorgio Battistelli, neo direttore artistico della stagione contemporanea e sinfonica che affianca Vlad – Specchi nel tempo è la nuova stagione sinfonica che consta di nove concerti e che si muove attraverso la musica in diversi secoli dal Settecento al Novecento, recuperando spesso artisti isolati per un certo periodo storico (come Malipiero) per creare un ponte, un equilibrio fra passato e presene come ad esempio fra Brahms-Respighi-Rihm”.
E fra le novità della stagione anche la presenza di Wolfang Rihm nel ruolo di compositore residente che sarà anche impegnato nel Festival Internazionale di Teatro Musicale Contemporaneo, la prima rassegna italiana dedicata alla nuova produzione internazionale di teatro musicale moderno che sarà dislocata fra il Costanzi, il Nazionale e su altri palchi della Capitale.
Nel nuovo corso intrapreso dal teatro capitolino anche La Fabbrica dell’Opera, un’accademia che nasce per poter affinare la capacità creative dei giovani attraverso laboratori e lezioni che consentiranno loro di allestire e mettere in scena le proprie opere, ma anche l’iniziativa Corri all’Opera, speciali last minute (eccezion fatta per le prime) che riserva a 15 euro ai giovani under 26 i biglietti invenduti in ogni settore. E per ampliare e favorire il ricambio di pubblico arriva lo speciale abbonamento Vietato ai maggiori di 26 anni, una selezione di sei opere in abbonamento speciale a 80 euro o che offrono il fisso al prezzo popolarissimo di 15 euro
Ulteriore segno del nuovo corso del teatro è Figaro! Opera Camion, iniziativa realizzata in coproduzione con il Massimo di Palermo che consiste nel portare il teatro al di fuori del teatro con un allestimento itinerante del Barbiere di Siviglia con le scene di Luigi Toccafondo (che cura già il raffinato progetto grafico della stagione) che toccherà numerose piazze italiane nel 2016.
In vista dell’imminente turismo religioso legato all’apertura del Giubileo straordinario i dicembre, il Teatro dell’Opera guarda avanti e nell’ottica del turismo culturale e presenta anche la stagione 2016 delle Terme di Caracalla: nel cartellone aperto dalla danza con Romeo e Giulietta di Nureyev si avvicenda il ritorno sempre atteso di Aida, la ripresa dello sfavillante e contaminatissimo Barbiere di Siviglia di Lorenzo Mariani che ha debuttato alle Terme di Caracalla nel 2014, la Madama Butterfly e l’irrinunciabile gala di Roberto Bolle.
Tutto il programma in dettaglio su www.operaroma.it