Il Teatro Eliseo riparte con Luca Barbareschi, neo direttore artistico del glorioso teatro romano di Via Nazionale. “Ho investito quattro milioni e mezzo di euro, restaurando Eliseo e Piccolo Eliseo, per un teatro accessibile a tutti. Questo teatro è mio, ci metto i miei soldi, la mia faccia” esordisce Barbareschi, visibilmente emozionato in occasione della gremitissima conferenza stampa di presentazione del teatro che si è tenuta a Palazzo delle Esposizioni – Il difficile momento che sta attraversando la Capitale segnala l’urgenza della rinascita di Roma come centro di cultura. Per questo la riapertura ed il rilancio del Teatro Eliseo è fondamentale. Questo luogo diverrà una realtà senza confini, non solo sala per allestimenti di prosa, bensì una fabbrica di idee, officina, scuola, luogo di vita. Un organismo eterogeneo e sfaccettato, per un investimento culturale a tutto campo, ben radicato nel contesto di una città complessa, spesso superficiale, ma anche attenta e ricettiva, pronta a sperimentare la nuova vita di un teatro storico.
Dunque una nuova impostazione che vuole recepire il pullulare di creatività, fermenti intellettuali, proposte, movimenti, dibattiti, di cui la città e il mondo teatrale e intellettuale italiano – ma anche cosmopolita – sono ambasciatori. In quest’ottica il teatro può riprendersi la missione che svolgeva fin dall’antichità, il ruolo di interprete delle dinamiche e dei conflitti presenti nella società. Un luogo che consente di cogliere la dialettica fra tradizione e innovazione. E gli spettacoli si terranno alle 20 come in tutte le civili capitali d’Europa”.
Moderatore d’eccezione in conferenza, il giornalista Franco Di Mare ha posto subito l’attenzione sul nuovo assetto dell’Eliseo che intende demolire il concetto di teatro formale allineandosi alle realtà internazionali (che strizzano l’occhio alla Francia, ma in effetti alla proposta multiculturale dell’Auditorium) offrendo anche la possibilità di usufruire di spazi d’accoglienza e servizi di ristorazione (curati da La Pergola). Spazio alle serate musicali in collaborazione con le due orchestre del Conservatorio di Santa Cecilia, agli incontri sull’archeologia con il professor Carandini e gli esperti del FAI, alle mostre d’arte contemporanea, al Festival della Poesia senza tralasciare nemmeno gli incontri con i medici del Policlinico Gemelli.
Ovvio che la stagione teatrale, o meglio, le stagioni teatrali dell’Eliseo e del Piccolo Eliseo, restano il centro nevralgico della struttura. Ma con qualche novità, tra cui la presenza di un cartellone ricco di drammaturgia contemporanea, ma senza disdegnare i classici, il recupero di spettacoli già previsti nella precedente stagione del teatro, sei nuove produzioni in cui ricopre spesso un ruolo di primo piano la società di produzione di Barbareschi, due coproduzioni. La riapertura dell’Eliseo è fissata il 29 settembre con Luca Barbareschi protagonista della prima nazionale di Una tigre del Bengala allo zoo di Baghdad di Rajiv Joseph (finalista al premio Pulitzer) che parla di un tema forte come l’Isis. A ottobre saranno in scena Ugo Pagliai e Paola Quattrini in Tempeste solari di Luca De Bei, poi Ivanov di Cechov con Filippo Dini, a novembre Grand Guignol all’italiana segnerà l’esordio all’Eliseo di Lunetta Savino mentre nel periodo natalizio arriveranno in scena Ambra Angiolini e Francesco Scianna in protagonisti di Tradimenti di Pinter con la regia di Michele Placido e tornerà in scena Barbareschi, diretto da Chiara Noschese in Cercando segnali d’amore nell’universo (dopo il debutto a Spoleto 57). Ad aprire il 2016 ci sarà Gabriele Lavia (è proprio nel Riccardo III con Lavia, presente in conferenza, che Barbareschi ha esordito circa 40 anni fa) in Sei personaggi in cerca d’autore.
Spazio alla musica del maestro Nicola Piovani nel collaudato concerto mitologico Viaggi di Ulisse, a La regina Dada con Stefano Bollani e Valentina Cenni, poi a Franco Castellano e Stefania Rocca protagonisti di Scandalo, a Massimo Venturiello e Tosca che porteranno in scena il mitico Il Grande Dittatore di Chaplin, a Carlo Cecchi che sarà in scena con La dodicesima notte che lo vedrà impegnato nel ruolo di Malvolio, alla prima China Doll di David Mamet con Eros Pagni e ad Arancia Meccanica di Anthony Burgess (nella versione teatrale) con la compagnia del Teatro Bellini che chiuderà la stagione.
Anche il cartellone del Piccolo Eliseo propone l’alternanza di classici e nuove drammaturgie fra cui Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino con Iaia Forte, I vicini di Fausto Paravidino, Mar de Plata in prima nazionale, Some girls di Neil Labute, Fratelli con Gianfelice Imparato e Giovanni Esposito, la coppia Giorgio Colangeli-Francesco Montanari in Il più secolo della mia vita, Thanks for vaselina di Gabriele Di Luca, La parola padre di Gabriele Vacis, John and Doe diretto da Binasco, ma anche classici come Madame Bovary con la figlia d’arte Lucia Lavia, musica con il recital su Giorgio Gaber con Maria Laura Baccarini, e l’omaggio di Roberto Herlitzka a Pasolini con Una giovinezza eternamente giovane.