Una stagione lunga tre teatri festeggia il nuovo status di Teatro di rilevante interesse culturale della Fondazione Teatro Metastasio Stabile della Toscana.
La campagna abbonamenti 2015/2016 si apre su 26 titoli scelti dal direttore Paolo Magelli per modulare teatro, musica, danza e circo negli spazi del Metastasio, del Fabbricone e del Magnolfi. Tutte le altre attività della Fondazione – Contemporanea Festival, Teatro Ragazzi, Metastasio Jazz, eventi speciali e tutte gli appuntamenti collaterali, cicli di incontri, letture e approfondimenti, verranno presentati successivamente, come pure le attività formative, sia specialistiche che dedicate al pubblico.
Secondo una formula consueta, la stagione 2015/2016 onora i classici della tradizione ma accoglie anche artisti dagli approcci innovativi, omaggia i grandi nomi ma dà credito anche alle novità, e ritaglia questa sua vocazione alla molteplicità di approcci in una accurata selezione delle migliori proposte della drammaturgia italiana e europea, sia letteraria che scenica. La proposta non trascura inoltre la commistione di generi, con in programma spettacoli che contaminano linguaggi e garantiscono aperture anche alla danza e al circo e inaugura un filone di ‘teatro in musica’ che percorre trasversalmente tutte e tre le sale della Fondazione.
Mentre Peter Stein ha già ricevuto oltre 500 richieste per il laboratorio per attori in vista del Riccardo II che debutterà nel 2016, tra gli artisti di riferimento che firmano le nuove produzioni di questa annata ci sono Valerio Binasco, Luigi Lo Cascio, Sandro Veronesi ma anche artisti più giovani come la rivelazione milanese Serena Sinigaglia, e Lisa Capaccioli.
La stagione 2015/2016 sigla anche una nuova convenzione produttiva triennale con il Festival di Spoleto di Giorgio Ferrara (tra pochi giorni debutteranno in quella sede 4 nuovi allestimenti della Fondazione), un nuovo protocollo d’intesa con la Fondazione Toscana Spettacolo per un sostegno produttivo e promozionale ai progetti inediti di tre giovani gruppi toscani, e nuove sinergie con altri importanti centri culturali e non solo e con le Università e le scuole di Prato e Firenze di cui sarà reso conto successivamente.
Viene inoltre confermato il lavoro della Compagnia stabile del Metastasio, impegnata in nuovi allestimenti e nelle riprese di repertorio.
Nove in tutto le produzioni di quest’anno in stagione, tra cui sette debutti e due riprese. Ma l’attività produttiva non si esaurisce qui, altri titoli saranno presentati durante l’annata.
Tante le formule di abbonamento, varie, appetibili e economicamente allettanti.
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Il TEATRO METASTASIO
Questa è la sala depositaria dell’espressività italiana, qui si concentrano alcuni tra i migliori autori, gli artisti, le compagnie e gli attori del teatro italiano, sia esso ‘classico o innovativo’, di prosa, ‘in musica’, o persino comico/surreale.
Apre la stagione Romeo Castellucci con la prima nazionale di Schwanengesang D744, ciclo liederistico basato sulle musiche di Franz Schubert e su poesie di vari autori che la Societas Raffaello Sanzio ha fatto debuttare al festival di Avigone 2013 e poi presentato al festival d’Automne 2014 (30/31 ottobre).
Subito dopo, attingendo a uno tra i maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo, Valerio Binasco restituisce una personale lettura in forma di “commedia quasi borghese” di Porcile di Pier Paolo Pasolini, prodotta dal Metastasio nel 40 anno dalla morte di PPP, interpretata dagli attori della Compagnia stabile insieme a Alvia Reale, Fulvio Cauteruccio, Franco Ravera e Pietro d’Elia, con il debutto previsto a Spoleto, al 58 Festival dei 2Mondi, dal 27 giugno al 5 luglio (5/15 novembre).
Segue un concerto-spettacolo di Pippo Delbono, che percorre con Il sangue un viaggio musicale nella classicità del mito di Edipo trovando eco nelle cascate vocali di Petra Magoni (17 novembre).
Da ascrivere nell’ambito del ‘classico’, solo con un respiro europeo, c’è poi un’inedita commedia amara di Arthur Schnitzler, Scandalo, cui danno voce Stefania Rocca e Franco Castellano diretti da Franco Però (26/29 novembre).
Nel filone teatro-canzone si inserisce Adriana Asti che rende omaggio a Bertolt Brecht e Kurt Weill con Jadasmeeristblau. Il mare è blu, uno spettacolo coprodotto dal Metastasio e dal Festival di Spoleto, lì in scena il 4 e 5 luglio prossimi (21/24 gennaio).
A far posto alla comicità impegnata e mai banale, dopo il grande consenso dello scorso anno torna il duo Antonio Rezza/Flavia Mastrella con una nuova creazione tutta da pensare ridendo (29/30 gennaio).
L’incontro con i primi due classici della tradizione è con Il sindaco del rione sanità di Eduardo De Filippo, cui danno corpo Eros Pagni, Maria Basile Scarpetta e Federico Vanni diretti da Marco Sciaccaluga (4/7 febbraio), e con L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello, che vede il ritorno alle scene di Marco Messeri accanto a Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli, nella regia di Giuseppe Dipasquale (11/14 febbraio).
C’è poi spazio per un tuffo nell’ultimo lavoro di un coraggioso regista come Antonio Latella, che si ispira liberamente alla poetica del cinema fassbinderiano e firma, con riflessi cechoviani, un omaggio appassionato al grande cineasta tedesco, affidando al talento di Monica Piseddu l’interpretazione di Ti regalo la mia morte. Veronika (18/21 febbraio).
Si incontrano di seguito I rusteghi di Carlo Goldoni, con protagonisti alcuni tra i migliori interpreti del teatro veneto diretti Giuseppe Emiliani (3/6 marzo) e, sempre di Goldoni, Il bugiardo, portato in scena dalla Popular Shakespeare Kompany di Valerio Binasco (17/20 marzo). Infine ad omaggiare Luigi Pirandello Enrico IV diretto e interpretato da Franco Branciaroli (14/17 aprile).
A lato della stagione, ad arricchire il cartellone con dei fuori abbonamento, vengono inoltre riproposti due spettacoli di repertorio che hanno cadenzato nel tempo il lavoro di Paolo Magelli con la Compagnia stabile del Metastasio: Giochi di famiglia di Biljana Srbljanovic, che ha debuttato nel 2011 (11/13 dicembre, Teatro Fabbricone), e Hotel Belvedere di Ödön von Horváth, andato per la prima volta in scena nel 2013 (4/6 dicembre, Teatro Metastasio).
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Il TEATRO FABBRICONE
Questa sala guarda invece all’Europa, alla drammaturgia d’oltralpe, a scrittori, drammaturghi, poeti e anche giornalisti tra i massimi autori della letteratura del Novecento, così come ad artisti della scena contemporanea che, con loro scritture sceniche fatte di commistioni e suggestioni, aprono nuovi fronti al concetto di arte e mestiere in teatro.
Apre le danze Non dirlo. Il Vangelo secondo Marco, un monologo di Sandro Veronesi, (che firma anche l’omonimo libro edito da Bompiani appena edito) coprodotto dal Metastasio con il Festival di Spoleto, dove debutta il 28 giugno. Una riflessione che interroga questo testo universale e apolide spremendone fino all’ultima stilla il succo segreto, che è una raffinata macchina da conversione sintonizzata sull’immaginario dei suoi destinatari e per questo è più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia (3/4 novembre). Proprio per la lettura trasversale che restituisce, lo spettacolo sarà presente in diverse date anche al Teatro Magnolfi.
Ci sono poi due diverse declinazioni di ‘teatro in musica’: La notte, uno spettacolo-concerto di Pippo Delbono che assieme alla chitarra di Piero Corso si confronta per la prima volta con Bernard-Marie Koltès (18/19 novembre); e Missalaika, un’opera-concerto quasi rock che consente uno stravagante incontro fra un pianista preso dal moto perpetuo come Arturo Annecchino, un’instabile rock-band come la Symphònia Band e una voce incantatrice come quella di Ivanka Mazurkievic (8 dicembre).
Subito dopo si incontra il traduttore, scrittore e romanziere sloveno Andrej E. Skubic, autore di Pavla nad prepadom (Pavla sul precipizio), uno spettacolo ispirato alla vita della scalatrice di montagne Pavla Jesih diretto dal visionario regista della scena contemporanea slovena Matjaz Pograjc (15/17 gennaio).
Non manca un tributo a Thomas Bernhard, di cui Walter Pagliaro dirige Alla meta, una formidabile commedia dell’anormalità che è anche una riflessione sul senso del teatro, affidata all’interpretazione di Micaela Esdra (28/31 gennaio).
C’e poi uno squarcio aperto sull’universo di dolore, desiderio, speranza e disperazione di Sarah Kane, toccante scrittrice, poetessa e drammaturga inglese scomparsa ancora giovanissima nel 1999, di cui Pierpaolo Sepe mette in scena Crave, suo quarto e penultimo testo teatrale (26/28 febbraio).
A ruota arriva il francese Pascal Rambert, direttore di T2G teatro parigino, che lavora da qualche anno sulla creazione contemporanea con successi mondiali, e che firma testo, regia e coreografia della sua nuova creazione, La prova, uno spettacolo sul tema della scrittura e dell’atto creativo che ha debuttato nella sua versione francese all’ultimo Festival d’Automne e che sarà presentato nella versione italiana, in esclusiva assoluta, prima al Vie Festival a Modena, e poi a Prato, con Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi e Giovanni Franzoni (11/13 marzo).
Paolo Magelli colora di atmosfere mitteleuropee un classico latino come la Medea di Seneca, uno spettacolo che ha consacrato la bravura di Valentina Banci (affiancata sulla scena da Filippo Dini, Daniele Griggio e Francesca Benedetti) a Siracusa dove sarà in scena fino al 28 giugno nell’ambito del 51 Ciclo di Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco, e che il 13, 14 e 15 luglio sarà anche a Roma al Colosseo, coprodotto dal Metastasio insieme all’Istituto Nazionale del Dramma Antico (1/10 aprile).
A chiudere il programma arriva infine Constanza Macras una delle più apprezzate coreografe del teatrodanza contemporaneo europeo (è argentina, ma opera a Berlino dal 1995), che dopo il debutto berlinese previsto a settembre, presenta in prima nazionale al Fabbricone The Ghosts, una creazione in cui si indaga il mondo della Repubblica popolare cinese attraverso l’arte straordinaria del circo cinese, i suoi numeri di spettacolare equilibrismo e prodezze acrobatiche quasi sovrumane (17/18 aprile).
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Il TEATRO MAGNOLFI
È la sala che apre una finestra sulla drammaturgia contemporanea, dedicata a sguardi, scritture, approcci e letture nuovi, siano essi inedite drammaturgie o innovative riletture di classici.
In prima nazionale inaugurano la stagione due nuove produzioni del Metastasio:
Edoardo Erba firma Utøya, un testo tratto dal libro di Luca Mariani che prende spunto dalla strage di ragazzi laburisti del 2011 nell’isola norvegese, uno spettacolo/riflessione su quei meri fatti e su quello che muovono in tutti noi che la regista Serena Sinigaglia affida in scena a Arianna Scommegna e Mattia Fabris (8/25 ottobre);
due drammaturghe di generazioni diverse e con differenti esperienze teatrali come Paola Bigatto e Lisa Capaccioli si uniscono osservando con sguardo contemporaneo lo stile, la scrittura e le considerazioni di Virginia Woolf, grande mito letterario del ‘900, riadattando per la scena un suo saggio teorico sulla guerra (Le tre ghinee, scritto tra il 1936 e il 1937) che, interpretato da Elena Ghiaurov, racconta la Virtù dell’oscurità (11/29 novembre).
Dopo essere già stato al Fabbricone, Sandro Veronesi presenta in due occasioni il suo monologo-riflessione Non dirlo. Il Vangelo secondo Marco (17/20 dicembre e 21/24 marzo).
Anche qui, poi, il teatro e la musica si incontrano ne Il contrabbasso, una commedia nera del 1981 del riservato sceneggiatore e drammaturgo tedesco Patrick Süskind (autore di un best seller mondiale come fu Profumo nel 1985) diretta da Luca Giberti e con Andrea Nicolini che duetta tra parole e note intrecciando un discorso sulla Musica e sull’Arte con la parabola tragicomica della vita (7/9 gennaio).
A chiusura, Luigi Lo Cascio firma Il sole e gli sguardi. La poesia di Pier Paolo Pasolini in forma di autoritratto, una nuova produzione del Metastasio realizzata insieme al CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, un omaggio al grande poeta bolognese costruito esclusivamente sulla sua produzione propriamente lirica, tratto dalla sua sterminata raccolta di poesie, condiviso sulla scena con Nicola Console (9/15 maggio).