Nel programma di AVAMPOSTI CalenzanoTeatroFestival 2015 vengono presentate prime nazionali, letture, mises en éspace, vere e proprie novità o studi di spettacoli ancora in divenire.
Il fil-rouge che attraverserà la prima parte del festival sarà ancora quello del rapporto, o del conflitto, fra madri e figlie, della maternità, generalmente circondata da moltissimi luoghi comuni, con l’intento di provare a dar voce ad una realtà silenziosa ma vera, cioè quella della difficoltà e della fatica di essere madri in un mondo in cui per le madri, al di là dell’iconografia, sembra non esserci posto.
Scrive Concita De Gregorio nella sua introduzione al libro “Una madre lo sa”: – “Se la maternità non ti invade naturalmente e spontaneamente come un raggio di luce, rendendoti nutrice solare dedita e paziente, allora non hai l’istinto giusto, sei contro natura. Se preferisci il lavoro, allora cosa pretendi? Se non ci sei mai, cosa ne sarà di tuo figlio? Se gli stai addosso, come potrà mai rendersi autonomo?” Cosa sia una buona madre, lo decidono comunque, sempre gli altri. E cosa ne pensano le madri? E le figlie? In questa sesta edizione di Avamposti vogliamo dare un primo quadro di una realtà che riguarda tante donne a confronto con la maternità. E proprio sul testo di Concita de Gregorio lavorerà Amanda Sandrelli che presenterà il suo progetto, che prevede anche un laboratorio drammaturgico a tema che si svolgerà nell’ambito delle attività della Scuola di Scrittura Teatrale 2015-2016, durante il festival, leggendo alcuni significativi brani tratti dal libro.
Altro importante testo su questo tema è MATERNITY BLUES di Grazia Verasani, messo in scena da Elena Arvigo.
In un ospedale psichiatrico giudiziario si incontrano quattro donne che hanno ucciso i loro bambini. Sono la dolce Marga, l’aggressiva Eloisa, la giovanissima Rina e la più consapevole Vincenza. Maternity Blues è infatti una denominazione della depressione post-partum.
Chiuse all’interno di un carcere psichiatrico, le quattro protagoniste trascorrono il loro tempo espiando una condanna, che è soprattutto interiore, per il gesto che ha vanificato anche le loro esistenze. Dalla convivenza forzata – che genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella delle altre – germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto senza consolazione.
Nel programma di AVAMPOSTI CalenzanoTeatroFestival 2015 alcuni degli autori e degli interpreti più interessanti e più giovani del panorama teatrale italiano. Infatti una buona parte del festival è dedicata alle compagnie under 35.
Di Paolo Sorrentino presentiamo TONY PAGODA, RITORNO IN ITALIA, secondo appuntamento con il singolare personaggio interpretato anche questa volta da Iaia Forte.
Elena Arvigo, giovane attrice emergente (segnalata anche nell’ultima edizione di In-Box) sarà presente come una delle interpreti di MATERNITY BLUES (From Medea) ma porterà in scena anche 4:48 PSYCHOSIS il testo cult di Sarah Kane (traduzione di Barbara Nativi, uno spettacolo che risveglia nervi e cuori, portando alla luce il desiderio di speranza celato nel disagio, offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire il senso di compassione e umanità.
I giovanissimi Maniaci D’Amore presentano MORSI A VUOTO. I morsi a vuoto sono i morsi della fame, della coscienza, del rimpianto, del dubbio. Sono i nostri limiti, le nostre insoddisfazioni, gli impedimenti con cui siamo cresciuti. Sono tutte queste cose penose che portiamo sempre con noi. E che ci fanno ridere.
Quella degli Instabili Vaganti è invece una prima nazionale, con DESAPARECIDOS#43 si vuole dar voce alla drammatica vicenda dei 43 studenti “desaparecidos” di Ayotzinapa, in Messico il 26 settembre del 2014. Lo si fa partendo dalla propria ricerca ed esperienza di lavoro a Città del Messico, dalle testimonianze e i racconti degli studenti messicani coinvolti nel progetto MEGALOPOLIS ideato e diretto dalla compagnia.
Una drammaturgia originale, bilingue, fatta non solo di parole ma anche di azioni fisiche, suoni, canti, immagini che mettono insieme più voci, quelle voci che ancora adesso si uniscono al grido “Todos somos Ayotzinapa!”. Un grido che continua ad animare le piazze di città del Messico e di molte altre città nel mondo, che rimarrà nei graffiti metropolitani e che si è diffuso attraverso il web come hastag, invadendo la rete.
La Calenzano Teatro Formazione sarà presente al festival con un importante testo di Stefano Massini qui messo in scena dalle sole allieve.
7 MINUTI è stato messo in scena per la regia di Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo e presto ne verrà tratto anche un film. Nella nostra versione viene presentato alla sala del cupolino della Casa del Popolo di Calenzano per un pubblico al massimo di 30 persone a sera.
Avamposti è infatti anche il festival che porta il teatro fuori dal teatro, che invade il territorio alla ricerca di altri spazi e altro pubblico, in questo senso vanno le proposte presso la nuova biblioteca comunale Civica e la cena/spettacolo al ristorante La Giara, con Giulia Pont nel suo TI LASCIO PERCHÉ HO FINITO L’OSSITOCINA.
L’inaugurazione avverrà in un luogo d’eccezione: il Cortile del Museo Bargello di Firenze dove presenteremo il reading-concerto contro la violenza alle donne con Isabella Ragonese e Cristina Donà: ITALIA NUMBERS.
I testi di Stefano Massini, da L’Italia s’è desta, e Paolo Cognetti, da Manuale per ragazze di successo, ci accompagnano in un viaggio in Italia con la radio accesa scandito dalla voce incantatrice e dalla musica di Cristina Donà. Partendo da Italia numbers, una strana conta di dati tecnici, freddi e disturbanti che disegnano il nostro “rapporto Italia”, andiamo a raccontare le vittime ignote che si aggiungono al pallottoliere della cronaca usa e getta. Le loro storie come scatti fotografici in giro per il Bel Paese, cartoline fatte di carne, parole e suoni per non dimenticare. Frammenti, tracce di storie italiane, di italiane, che parlano di una violenza in crescita allarmante.
Negli spazi della biblioteca alcuni incontri d’eccezione: con GRAZIA VERASANI, autrice di MATERNITY BLUES, con CONCITA DE GREGORIO e il suo nuovo libro MI SA CHE FUORI E’ PRIMAVERA, con MARIA NADOTTI e ROBERTA MAZZANTI su ASSIA DJEBAR, l’autrice algerina prima donna araba laureatasi in Francia, con FABIO GALATI e LAURA MONTANARI e il loro e.book. E dal 21 al 25 tutti i pomeriggi alle 17 con le favole e le merende per i bambini.
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IL TEATRO DELLE DONNE – Centro Nazionale di Drammaturgia
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