Immersi nella suggestiva scenografia permanente del parco e delle sale di Villa Gerini di Sesto Fiorentino, assistiamo a uno spettacolo singolare, divertente sì, ma con molti spunti di riflessione.
Stefano Massini, autore del testo, regala un’ennesima storia che non può lasciare indifferenti. A metterlo in scena è Dimitri Frosali con molti suoi attori della compagnia Laboratorio Amaltea.
Lo spettacolo è una rivisitazione del celebrissimo Amleto di Shakespeare, ma ha sicuramente le tinte più pronunciate di uno spettacolo dell’assurdo. Due personaggi grotteschi, Voltimando e Cornelio, sono i due intrusi in questo dramma che qui è solo surreale. Tuttavia sono proprio questi che guidano lo spettatore non solo all’interno della cornice della villa, ma anche all’interno di una riflessione sulla sostanza delle cose e sull’identità dell’individuo. Le domande sono molte: chi siamo, dietro a quante identità ci nascondiamo, come e dove ritrovare l’essenza della nostra. Voltimando e Cornelio, interpretati da Iacopo Biagioni e Samuel Osman, due studenti di filosofia, si fingono compagni di università di Amleto arrivati alla reggia di Elsinore con lo scopo di consolare l’inconsolabile principe, disperato per la morte del padre, chiaramente in cambio di una ricompensa. Peccato che le vicende non prenderanno una bella piega, i due filosofi non sanno che stanno scherzando con il fuoco, infatti tutti noi siamo a conoscenza dei giochi politici, dei delitti e degli inganni che si celano o si susseguono all’interno dell’opera shakespeariana.
Ad animare il testo molti attori, la maggior parte di questi di indubbia bravura. È un gioco il loro di scorporazione dei famosi personaggi shakespeariani per prenderli in giro, per trovare il surreale che è in loro e consegnarlo a un pubblico che potrebbe anche riconoscersi.
Uno spettacolo da non perdere.