Shahzad Ismaily chitarra, basso, elettronica
Ches Smith batteria e percussioni
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Sabato 11 luglio, chiuderà Casa del Jazz Summer Festival 2015, il concerto del chitarrista americano Marc Ribot, musicista eclettico, icona della musica d’avanguardia contemporanea, alla testa del suo Ceramic Dog, completato dal bassista Shahzad Ismaily e dal batterista Ches Smith,un trio che sfugge ad una catalogazione di genere, ma rivela molteplici influenze, spaziando dal jazz al punk, dalla musica cubana al blues, dal funk all’improvvisazione più radicale, dal rock al klezmer, con autoironia e grande dose di divertimento. Free, punk, funk, sperimentale, psichedelico, post-elettronico. In poche parole, Ceramic Dog. Il potente ed esplosivo trio composto da Marc Ribot (Los Cubanos Postizos, John Zorn, Tom Waits, etc etc), insieme a due dei migliori musicisti rappresentativi della nuova generazione della scena rock underground improvvisativa e sperimentale di New York e della California: Shahzad Ismaily (Will Oldham, Secret Chiefs 3, Jolie Holland, Yoko Ono) al basso e all’elettronica e Ches Smith (Xiu Xiu, Good for Cows, Secret Chiefs) alla batteria. “Ceramic Dog” riprende l’espressione francese “chien de faïence” (cane di ceramica), che sta a rappresentare quel momento di sospensione del movimento, dettato dallo stupore o da una forte emozione, che precede l’esplodere di una reazione. Oppure fa pensare anche a quei soprammobili kitsch presenti ogni tanto in certe case d’epoca. Qualunque sia il significato che vogliate dargli, Ceramic Dog “non è un progetto, ma una vera band!” (Marc Ribot)
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BIO MARC RIBOT
È nato a Newark, New Jersey, nel 1954. Da adolescente suona la chitarra in varie garage band mentre segue le lezioni del suo mentore, il chitarrista classico e compositore haitiano Casseus Frantz. Trasferitosi a New York nel 1978, Ribot è membro della band soul/punk Realtones e dal 1984 al 1989 dei mitici Lounge Lizards di John Lurie. Tra il 1979 e il 1985 Ribot lavora come sideman in concerto con Brother Jack McDuff, Wilson Pickett, Carla Thomas, Rufus Thomas, Chuck Berry e molti altri. Ha contribuito in maniera determinante alla ridefinizione di quel genere di folksinging che gli statunitensi definiscono Americana,grazie alla sua preziosa chitarra nel magnifico Rain Dogs di Tom Waits, nel 1985. Da allora Ribot è richiestissimo, tanto che sono davvero impressionanti i credit di Marc per quanto riguarda le sue presenze in dischi altrui; oltre al già citato Waits: Solomon Burke, John Lurie, Elvis Costello, Marianne Faithfull, Arto Lindsay, Caetano Veloso, Laurie Anderson,David Sylvian, Susana Baca, McCoy Tyner, T-Bone Burnett, The Jazz Passengers, Evan Lurie, Chocolate Genius, Medeski Martin & Wood, James Carter, Vinicio Capossela,Vinicius Cantuaria, Joe Henry, Marisa Monte, Patti Scialfa e tanti altri. Ribot collabora frequentemente con il produttore T-Bone Burnett, da ultimo nel CD Raising Sand di Alison Krauss e Robert Plant (album che si è aggiudicato ben 5 Grammy Awards nel 2009) e collabora regolarmente con John Zorn. Le sue registrazioni come solista includono Marc Ribot plays The Complete Works of Frantz Casseus, i formidabili fraseggi di The Book of Heads di John Zorn, Don’t Blame Me descritto dalla critica come “un disco pieno di gustosi improbabili giochi” (Village Voice), Saints, Exercises in Futility e l’ultimo Silent
Movies, del 2010. Ha composto per le colonne sonore di diversi film (tra i quali The Departed di Martin Scorsese e Drunkboat, con John Malkovich e John Goodman), di vari documentari e lungometraggi (Revolucion: Cinco Miradas della PBS, e The Killing Zone di Joe Brewster). Il compositore Stewart Wallace ha scritto un concerto per chitarra e orchestra appositamente per lui. Marc è stato nominato curatore e direttore musicale per il 2009 del Century of Song Festival, parte della Triennale della Ruhr, in Germania, il che ha innescato nuove collaborazioni con Iggy Pop, Marianne Faithfull, David Hidalgo, il maestro del cajón Juan Medrano Cotito, Carla Bozulich e Tine Kindermann. Marc è attualmente impegnato nel promuovere il progetto di colonna sonora in diretta con chitarra solista de Il Monello di Chaplin commissionatogli dal NY Guitar Festival. Infine, è in tour con diversi progetti tra cui il Marc Ribot Trio, un gruppo di free jazz con il leggendario bassista Henry Grimes e il batterista Chad Taylor; Border Music, una collaborazione con il chitarrista dei Los Lobos David Hidalgo; e con Caged Funk, un progetto di arrangiamenti funk della musica di John Cage realizzato con Bernie Worrell, stretto collaboratore dei Talking Heads e membro dei Parliament – Funkadelic. Marc ha pubblicato una ventina di album a proprio nome nell’arco di 30 anni di carriera, esplorando tutto: dal jazz d’avanguardia di Ayler, al sound cubano di Arsenio Rodríguez (con due CD acclamati dalla critica come Marc Ribot y Los Cubanos Postizos).
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Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma
Info: 06/704731
Ingresso 20 euro