Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
George Pehlivanian direttore
Uto Ughi violino
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Ultimo appuntamento della stagione estiva dell’Accademia, giovedì 23 luglio (Sala Santa Cecilia – ore 21) con Uto Ughi, che torna a Santa Cecilia dopo qualche anno di assenza e proporrà alcune tra le pagine da lui più amate, come la Romanza n. 1 di Beethoven, l’Introduzione e Rondò capriccioso di Saint-Saëns e ancora la Fantasia di Sarasate dalla Carmen di Bizet.
Sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia George Pehlivanian, direttore franco-americano molto apprezzato lo scorso anno a Santa Cecilia nella sua direzione di Strauss, Schumann e Webern. Pehlivanian completerà il concerto con la Sinfonia da “Il Barbiere di Siviglia” e l’Ouverture dal “Guillaume Tell” di Rossini.
Gran finale con il travolgente Bolero di Ravel.
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George Pehlivanian
Fra i più interessanti direttori della scena internazionale, lo statunitense George Pehlivanian si esibisce regolarmente con orchestre come quella del Gewandhaus di Lipsia, l’Orchestra Filarmonica di Rotterdam, la BBC Orchestra, la London Philharmonic Orchestra, la Filarmonica d’Israele, la Filarmonica della Scala e la Filarmonica Ceca, l’Orchestra di Santa Cecilia, le principali orchestre sinfoniche degli Stati Uniti. Dal 1996 al 1999 è stato Direttore Principale Ospite della Residentie Orkest all’Aja; dal 1996 al 2000 Direttore Ospite della Wiener Kammerorchester, dal 2005 al 2008 Direttore Musicale dell’Orchestra Filarmonica Slovena e dal 2002 è Direttore Ospite della Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz. Nel teatro d’opera ha debuttato Carmen alla Long Beach Opera, Tosca all’Opéra di Bordeaux e La traviata al Mariinskij. Nel 2005 ha debuttato alla Cité de la Musique con La voix humaine, quindi nel 2006 al San Carlo di Napoli con Otello, tornandovi più volte negli anni successivi. Nel 2010 ha debuttato all’Opera di Tel Aviv tornandovi negli anni successivi; è Direttore Musicale del Touquet International Music Masters, festival che riunisce le orchestre giovanili europee e forma giovani direttori d’orchestra. Formatosi presso le Università della California e di Bloomington, ha studiato con Pierre Boulez, Lorin Maazel e Ferdinand Leitner. Nel 1991 è il primo americano a vincere il Concours international de chefs d’orchestre de Besançon. Più volte sul podio del Teatro Massimo nelle stagioni sinfoniche, nel 2012 ha diretto Boris Godunov e nel 2013 Sette storie per lasciare il mondo.
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Uto Ughi
Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche. Uto Ughi ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia: all’età di sette anni si è esibito per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n.2 di Bach ed alcuni Capricci di Paganini. Ha eseguito gli studi sotto la guida di George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin. Quando era solo dodicenne e la critica scriveva: “Uto Ughi deve considerarsi un concertista artisticamente e tecnicamente maturo”.
Ha iniziato le sue grandi tournèes europee esibendosi nelle più importanti capitali europee. Da allora la sua carriera non ha conosciuto soste. Ha suonato infatti in tutto il mondo, nei principali Festivals con le più rinomate orchestre sinfoniche tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra e molte altre, sotto la direzione di maestri quali: Barbirolli, Bychkov, Celibidache, Cluytens, Chung, Ceccato, Colon, Davis, Fruhbeck de Burgos, Gatti, Gergiev, Giulini, Kondrascin, Jansons, Leitner, Lu Jia, Inbal, Maazel, Masur, Mehta, Nagano, Penderecki, Pretre, Rostropovich, Sanderlin, Sargent, Sawallisch, Sinopoli, Slatkin, Spivakov, Temirkanov.
Uto Ughi non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese e il suo impegno è volto soprattutto alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale.
In quest’ottica ha fondato il festival “Omaggio a Venezia”, al fine di segnalare e raccogliere fondi per il restauro dei monumenti storici della città lagunare. Conclusa quell’esperienza, il festival “Omaggio a Roma” (dal 1999 al 2002) ne raccoglie l’ideale eredità di impegno fattivo, mirando alla diffusione del grande patrimonio musicale internazionale; concerti aperti gratuitamente al pubblico ed alla valorizzazione dei giovani talenti formatisi nei conservatori italiani.
Tali ideali sono stati ripresi nel 2003 e attualmente portati avanti dal festival “Uto Ughi per Roma” di cui Ughi è ideatore, fondatore e direttore artistico.
Recentemente la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso il pubblico giovanile.
Il 4 settembre 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici.
Nell’Aprile 2002 gli è stata assegnata la Laurea Honoris Causa in Scienza delle Comunicazioni.
Intensa è la sua attività discografica con la BMG Ricordi S.p.A- per la quale ha registrato: i Concerti di Beethoven e Brahms con Sawallisch, il Concerto di Cajkovskij con Kurt Sanderling, Mendelssohn e Bruch con Prêtre, alcune Sonate di Beethoven con Sawallisch al pianoforte, l’integrale dei Concerti di Mozart, Viotti, Vivaldi, “Le Quattro Stagioni”, tre Concerti di Paganini nell’edizione inedita di direttore–solista, il Concerto di Dvorak con Leonard Slatkin e la Philarmonia Orchestra di Londra; le Sonate e Partite di Bach per violino solo.
Ultime incisioni sono: “Il Trillo del diavolo” (disco “live” dei più importanti pezzi virtuosistici per violino); il Concerto di Schumann diretto da Sawallish con la Bayerischer Rundfunk; i Concerti di Vivaldi con i Filarmonici di Roma; la Sinfonia Spagnola di Lalo con l’Orchestra RAI di Torino e de Burgos; l’incisione discografica per Sony Classical, nel 2013, dal titolo “Violino Romantico”, una raccolta di pezzi emblematici del Romanticismo sul violino, con la partecipazione dell’Orchestra da Camera I Filarmonici di Roma.
Altro evento di particolare rilievo è la pubblicazione del libro “Quel Diavolo di un Trillo – note della mia vita”, avvenuta nel 2013, edito da Einaudi: la storia di una vita incredibile, interamente dedicata alla musica.
Uto Ughi suona con un violino Guarneri del Gesù del 1744, che possiede un suono caldo dal timbro scuro ed è forse uno dei più bei “Guarneri” esistenti, e con uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.
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Giovedì 23 luglio ore 21,00 – Sala Santa Cecilia
Programma:
BOLERO!
Rossini Il Barbiere di Siviglia: Sinfonia
Beethoven Romanza per violino n.1
Rossini Guillaume Tell: Ouverture
Saint-Saëns Introduzione e Rondò Capriccioso
Sarasate Carmen Fantasie
Ravel Bolero
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Biglietti da 15 a 50 euro
Infoline 068082058
www.santacecilia.it/estiva