Serata sold out alle Terme di Caracalla di Roma domenica 2 agosto con il concerto di Ludovico Einaudi, ultimo evento extra della stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma che arriva dopo Bob Dylan, Elton John, il Golgota di Bartabas (magnifico) al Costanzi, mentre continuano ad alternarsi fino all’8 agosto le ultime repliche di Butterfly, Bohème e Turando
Ludovico Einaudi, pianista e compositore torinese, classe 1955, ha un suo pubblico, molto numeroso e anche molto ben consolidato, quasi fidelizzato che pare attingere soprattutto a chi non vuole dedicarsi (magari non solo) all’ascolto della musica sinfonica, ma neppure solo al pop: in tal senso Einaudi, consacrato al grande pubblico anche dalla colonna sonora della toccante pellicola francese Quasi amici (con Francois Cluzet, anche se annovera altre colonne sonore da Sotto falso nome di Andò ad Aprile di Moretti), ma anche da concerti memorabili come la data sold out all’Arena di Verona sotto la pioggia battente, rappresenta il passo necessario e sufficiente per elevarsi all’ascolto di una celestiale musica contemporanea di ascolto sicuro dove le note del suo pianoforte la fanno sempre da padrone partendo da una base di musica classica che si contamina con il pop, il folk, l’etnico e l’elettronica.
Reduce di un tour trionfale che l’ha visto galvanizzare orde di pubblico delirante disseminato in tutta Europa, fra Inghilterra e Russia fino all’Australia, Einaudi non poteva concludere il suo In a Time Lapse Tour in modo più egregio con la tappa romana.
“Questa è una data memorabile. È l’ultima tappa del Time Lapse Tour, un tour che è durato più di due anni” ha detto il pianista in conclusione del concerto salutando il pubblico estasiato che gli ha dedicato una standing ovation in attesa di un duplice bis che non ha tradito le aspettative proponendo in chiusura l’esaltante Experience insieme all’intera band.
Complice la luna (un po’ calante) e la serata piacevolissima, il pubblico si esalta fra a ogni nota, che sia epica o romantica in un linguaggio (che sia classico o contemporaneo), sempre molto preciso e strutturato che incastra via via ogni brano di In a Time Lapse (ma non solo) all’interno di una tessitura generale: dalle note del piano in Nuvole Bianche a Burning, Time Lapse o Life arrangiati con la band di archi e percussioni e l’elettronica (richiamata anche dagli effetti delle luci), tutte le melodie scivolano via facilmente prestandosi a un ascolto poco impegnativo, ma estremamente rilassante che alterna lunghi soli di piano a una contaminata gamma cromatica fra le note raddoppiate dalla band e i finali quasi tronchi, ma praticamente annunciati, a richiamare i lunghi applausi.
Il minimalismo compositivo, ma anche interpretativo, sempre molto composto di Einaudi che mescola alle note essenziali del piano il pop, il contemporaneo, l’elettronico e il folk è un mix davvero vincente che fa proseliti e incanta il pubblico romano confermando come sia stata vincente la politica dell’introduzione degli eventi Extra, ma perfettamente integrati, al festival pucciniano della stagione estiva del Teatro dell’Opera.