Prendete Elio Germano, uno dei migliori attori della nuova generazione recentemente insignito del David di Donatello come Miglior Attore protagonista nel ruolo di Giacomo Leopardi nel Il Giovane Favoloso di Mario Martone, ma già Palma d’Oro a Cannes nel 2010 per La nostra vita, e prendete la musica elettronica e ipnotica di Teho Teardo, poliedrico artista-musicista, compositore, autore di colonne sonore (tra cui La ragazza del lago) che spazia dagli omaggi a Man Ray alla musica per The Matchbox di Joan Sheehy e che ha recentemente debuttato con successo al Festival di Galway in Irlanda.
Sedotti dalla prosa magnetica di Louis Ferdinand Céline, Germano e Teardo hanno proposto Viaggio al Termine della Notte in un allestimento totalmente ripensato per Villa Ada per il Festival Villa Ada Incontra il Mondo.
Il mix di questa lettura scenica in forma di concerto è davvero sui generis.
Andato già in scena al Palladium di Roma, Viaggio al termine della notte si presenta a Villa Ada, arricchito dalla presenza di un quintetto d’archi (Stefano Azzolina alla viola, Vanessa Cremaschi ed Elena De Stabile al violino, Livia De Romanis e Martina Bertoni al violoncello) che accompagnano le vicende e le disavventure di Bardamù fra orrori della guerra e miseria morale. Fra guerra e cinismo, non resta alcuna speranza di un futuro migliore (forse), ma solo la disperata consapevolezza di un pessimismo che travolge la natura umana, ma solo la consapevolezza di dover affrontare la vita con distaccato atteggiamento come si evince dai testi interpretati dalla voce graffiante di Germano che emerge da una scrivania con la luce fioca di una lampada: ora distorta, ora grottesca, la voce dell’attore costruisce immagini potenti via via sostenute dalla varietà espressiva e musicale di Teardo fra chitarre, live electronics ed archi in un affresco inedito che diventa narrazione in un viaggio fino al termine della notte, ma anche dell’umanità.