Un programma brillante con qualche déjà-vu, molte conferme e novità: oltre trenta appuntamenti in cartellone fra musica, concerti da camera e danza nella stagione 2015-2016 (la 195esima dalla sua fondazione) dell’Accademia Filarmonica Romana che articola l’offerta in tre diversi percorsi fra la Sala Casella, il Teatro Argentina, il Teatro Olimpico.
Percorsi che si trovano ad essere legati e rappresentati anche dalla scelta simbolica dei luoghi, tema che sembra essere particolarmente a cuore a Paolo Baratta, Presidente dell’Accademia Filarmonica Romana.
“Il programma è caratterizzato da una certa strutturata geografia nei luoghi della Sala Casella, del Teatro Argentina, del Teatro Olimpico -sottolinea Baratta – La storia musicale diventa una sorta di bacino dei frammenti e ciascun frammento della proposta in cartellone evoca diverse nuove relazioni. In quest’ottica il programma della Filarmonica intende restituire dignità e importanza al singolo frammento, ma anche a creare relazioni più vaste con altri momenti musicali”.
“Peculiarità della Filarmonica è la capacità di rischiare nel rispetto del pubblico e della contaminazione evitando l’autoreferenzialità” fa notare Matteo D’Amico Direttore Artistico dell’Accademia Filarmonica Romana, illustrando il programma della lunga stagione che si aprirà il 22 ottobre al Teatro Olimpico con un opera tutta speciale in prima assoluta, la Carmen secondo L’Orchestra di Piazza Vittorio diretta da Leandro Piccioni.
“L’Orchestra presenta uno spettacolo totalmente diverso rispetto a quello proposto alle Terme di Caracalla nel 2014 – spiega Mario Tronco, anima dell’Orchestra che firma la direzione artistica e la regia dello spettacolo – Con l’arrivo di nuovi interpreti, tra cui la protagonista Mama Marjas, giovane artista pugliese, lo spettacolo si è trasformato e racconterà l’immedesimazione dei due giovani protagonisti nelle vicende di Carmen e Don Josè”.
L’Orchestra sarà anche protagonista del Credo, oratorio interreligioso su libretto del sacerdote e poeta portoghese José Tolentino Mendonça, in scena a fine anno al Teatro Olimpico.
L’Olimpico ospiterà anche la celebre percussionista Evelyn Glennie, ma resta di fatto uno spazio deputato soprattutto per la danza: dopo l’appuntamento con La bella addormentata di Čajkovskij con il Balletto di Mosca La Classique va in scena la sesta edizione del Festival Internazionale della Danza con un programma che annovera i Momix con Opus cactus (a febbraio), l’Astra Roma Ballet che porta in scena George Sand. Uomo e libertà con la coreografia di Sabrina Massignani, l’Ateralletto, ospite abituale della manifestazione che presenta un inedito trittico di Kratz, Kylián, Foniadakis e Le quattro stagioni del Balletto del Sud con la coreografia di Freddy Franzutti.
Sempre più consolidato il rapporto fra la Filarmonica e il Teatro Argentina che ospita la musica da camera e i grandi solisti del cartellone 2015-2016 in otto appuntamenti spaziando fra spaziando fra rarità barocche, repertori classici e contemporanei: fra i protagonisti Mischa Maisky con la figlia Lily fra Bach e Schumann, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi impegnati in Pasolini Roma/Spagna (in vista dello spettacolo sul Calderon di Pasolini che sarò in scena all’Argentina), la giovane pianista Beatrice Rana con il Quartetto Modigliani, Rinaldo Alessandrini con Concerto Italiano per Lo Stabat Mater di Pergolesi, Cristina Zavalloni con La voix humaine, Alessandro Quarta con Concerto Romano, l’Ensemble L’Estravagante con Stefano Montanari, e il Quartetto Prometeo con Sandro Cappelletto per una serata dedicata a Mozart e Beethoven.
Infine in Sala Casella, spazio al Cerchio della Musica, un ciclo di appuntamenti e incontri in cui il pubblico entra direttamente in contatto con interpreti, compositori e artisti: primo appuntamento giovedì 5 novembre con la proiezione di Il filo bianco della cascata di Mizoguchi con le musiche della compositrice giapponese Misato Mochizuki che unisce strumenti occidentali e giapponesi. Fra gli appuntamenti, le Cartoline russe di Leonardo Colafelice con il giovane pianista che presenta un programma tutto russo all’insegna di Prokof’ev, Čajkovkij e Stravinskij, La versione di Tristano, omaggio alla prima esecuzione dell’opera di Wagner, ma anche Luca Lombardi, di cui si festeggiano i 70 anni con il concerto del Quartetto Prometeo e la voce del soprano Yuliya Poleshchuk e Ivan Fedele, direttore artistico della Biennale Musica, il duello musicale fra Carlo Galante e Carlo Betta, ma anche la musica jazz con From Broadway with Love e la storia del violino attraverso quattro secoli, a Bach fino ai Led Zeppelin con Francesco D’Orazio. Tutte le informazioni e il programma in dettaglio su www.filarmonicaromana.org.