Dal 5 al 9 settembre 2015 si svolge a Roma, nel quartiere del Vecchio Ghetto Demolito, l’ottava edizione del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica, promosso dalla Comunità Ebraica di Roma e curato da Ariela Piattelli, Marco Panella, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann.
Consolidato tra i più importanti avvenimenti culturali italiani, con un sorprendente e sempre maggiore successo di pubblico, una forte presenza di ospiti internazionali e una proposta culturale in cui tradizione ed innovazione spaziano dalla letteratura all’arte, dalla danza al teatro, dal cinema alla musica e alla tecnologia, il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica si affida anche quest’anno alla narrazione e alle performance di scrittori, artisti, filosofi, attori e giornalisti, per intraprendere un percorso affascinante alla ricerca del futuro.
“Around the Future” è infatti il tema scelto dall’ ottava edizione del Festival per offrire al pubblico una lettura culturale dell’impatto della tecnologia sulla vita quotidiana e sulla sua aspettativa di miglioramento per il futuro.
Il concetto di “riparare il mondo” – “tikkun ‘olam” in ebraico – è un’idea fondamentale nell’ebraismo. Nel presente si configura come riflessione sul progresso scientifico e sulla necessità di una responsabilità e una partecipazione individuale e collettiva al miglioramento del nostro pianeta e delle società. Partiremo proprio da questa idea, questa visione etica dell’esistenza, per andare a indagare i possibili sviluppi futuri dei più interessanti processi culturali che oggi sembrano aprire spazi di progresso. Intendendo l’espressione “processi culturali” in un significato vasto che comprende in particolare la politica, l’ambiente, la spiritualità e soprattutto la tecnologia.
L’argomento è quanto mai attuale e sentito, se si considera l’impegno che Israele ha da sempre rivolto in direzione della costruzione di un futuro più sostenibile, concentrandosi in particolare sullo sviluppo tecnologico. Centinaia sono infatti le start up che nascono, crescono e si consolidano ogni anno in Israele, e le invenzioni che scaturiscono dai laboratori israeliani penetrano rapidamente nel mercato internazionale portando grande beneficio per tutta l’umanità.
Ed è proprio in quello che appare come uno dei momenti di maggiore fragilità del mondo contemporaneo, quando i sistemi sociali e di convivenza sembrano essere rimessi in discussione, che ragionare del futuro non può non essere considerato come la via maestra per contribuire a migliorare anche il presente.
Daniel Libeskind inaugurerà il Festival condividendo la sua idea di architettura del futuro, rendendo il pubblico partecipe di come egli immagina le città di domani sia dal punto di vista dello sviluppo urbanistico che sociale. Inoltre, si soffermerà sui possibili modi di progettare unendo la tradizione e la memoria con il progresso, lo sviluppo tecnologico e le necessità di società sempre più complesse e frammentate. Temi questi di grandissima attualità per tutte le grandi metropoli.
Il grande tema della città del futuro sarà raccontato anche attraverso la visione e l’esperienza dello scrittore israeliano Etgar Keret, protagonista insieme al giornalista e scrittore Corrado Ruggeri dell’incontro Tel Aviv Smart City. Keret racconterà al pubblico come Tel Aviv, “sfondo” delle sue narrazioni, sia un città in cui è valorizzata la vivibilità del quotidiano e dove le tecnologie sono al servizio dell’uomo, migliorandone la vita.
Lo sguardo sul futuro si posa anche su una delle più avanzate tecnologie israeliane in campo medico, con Marco Molinari, Direttore dell’Unità Operativa Complessa “Riabilitazione Neuromotoria e Sezione Mielolesi” e responsabile del Laboratorio di Neuroriabilitazione Sperimentale della Fondazione Santa Lucia, che presenterà al pubblico l’esoscheletro robotico ReWalk declinazione tecnologica straordinaria che restituisce capacità motoria – e quindi futuro e speranza – ai paraplegici, esempio concreto di come l’innovazione tecnologica possa incidere nel quotidiano e cambiare il futuro delle persone. Con l’occasione sarà possibile anche comprendere il funzionamento di questa incredibile tecnologia e vederne il funzionamento dal vivo.
David Passig, docente di Teoria dei sistemi, Metodologie e Tecnologie Future all’Università di Bar Ilan, futurologo specializzato nel tracciare possibili scenari futuri basandosi sulle tecnologie del presente e sulle dinamiche geopolitiche di oggi, dialogherà di futuro con Rav. Riccardo Di Segni. David Passig è noto per aver previsto con largo anticipo nei suoi studi i eventi come l’11 settembre e la crisi economica del 2008. Passig ci darà anche la possibilità di comprendere come la previsione del futuro su base scientifica sia ormai un campo fondamentale a cui le grandi istituzioni si rivolgono per capire come indirizzare programmi di sviluppo ed investimenti.
Al centro della riflessione sul futuro non poteva mancare la memoria, vista in questo caso nella sua sovrapposizione di significatici etici e tecnologici e nella sua straordinaria capacità di essere essa stessa anticipatrice del futuro. Quali sono le grandi affinità e le grandi differenze tra dato e memoria? La straordinaria capacità tecnologica di conservazione ed elaborazione dei dati come dialoga con la portata generazionale, evocativa e suggestiva delle memorie personali, familiari e storiche? Quale sarà l’impatto antropologico del dato sui processi umani di apprendimento? A queste e altre domande che scendono al cuore dell’esistenza, il Festival cercherà di dare risposta nell’incontro “Big Data vs Big Memory”, realizzato in collaborazione con la RAI.
Alla ricerca delle visioni del futuro, il Festival recupera anche la grande letteratura di anticipazione di Isaac Asimov, al quale dedica la riflessione “Isaac Asimov Reloaded: robot e mito della creazione” per raccontare come nella penna di uno scienziato abbia trovato sintesi straordinaria la percezione di futuro nella rincorsa e nell’ambizione dell’uomo a diventare lui stesso creatore.
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LA NOTTE DELLA CABBALÀ
Il Festival apre sabato 5 settembre con La Notte della Cabbalà, una vera e propria maratona serale di eventi culturali dedicata alla mistica ebraica, con incontri, lezioni, mostre, musica, degustazioni, che si alterneranno dalle ore 21.00 alle 01.30 nella zona del Vecchio Ghetto Demolito, tra il lungotevere De’ Cenci, via del Portico D’Ottavia e via Arenula.
Numerosi gli appuntamenti in programma.
Il Palazzo della Cultura ospita alle ore 21.00 l’inaugurazione della mostra “Judei de Urbe. Storia illustrata degli ebrei di Roma”. Grandi tavole con i disegni di Mario Camerini accoglieranno il pubblico che potrà attraversare una parte dei XXII di storia ebraica a Roma. La mostra presenta una breve tappa di questo viaggio, documentato nell’omonima graphic novel di Mario Camerini pubblicata da Giuntina, con la presentazione in anteprima delle tavole sui periodi della Rivoluzione francese e del Regno d’Italia, passaggi importanti e di grande cambiamento che hanno visto gli ebrei romani usciti dal ghetto iniziare un processo di assimilazione e di piena partecipazione alla società civile.
Con l’occasione, l’autore di “Judei de Urbe” Mario Camerini sarà presente e disegnerà dal vivo per il pubblico del Festival illustrando La Notte della Cabbalà.
Alle 21.15 si svolge l’incontro con l’architetto Daniel Libeskind ”La linea del fuoco: città tra memoria e futuro”, introdotto da Shulim Vogelmann. Libeskind parlerà delle prospettive di vivibilità delle città del futuro e della necessità di orientare la progettazione urbana al miglioramento della vita dei cittadini, fronteggiando contesti sociali in continuo mutamento, sia per quanto riguarda il mondo occidentale, sia per quanto riguarda le metropoli in aree più disagiate. Parlerà inoltre della necessità di costruire aprendosi al futuro ma al tempo stesso legandosi in modo costruttivo alla memoria del passato.
Alle 22.30 si svolge l’incontro ”Do you water future? Conversazioni sull’acqua”, in collaborazione con Acea, con la cabbalista Yarona Pinhas, Dani Schaumann e Paolo Saccani. Modera Franco Di Mare. Acqua e parola sono, su piani diversi, indispensabili all’esistenza umana. Entrambe corrono il rischio di degradarsi e cessare di essere una sorgente di vita. E’ stupefacente rilevare come si possano trovare le soluzioni adatte per preservare entrambe seguendo principi simili del sapere millenario che affonda le proprie radici nella Torà. Si parlerà dunque di come preservare l’acqua sia attraverso la tecnologia, sia attraverso la spiritualità essendo l’acqua non solo una risorsa materiale, ma anche un simbolo di vita.
Alle 23.45 avrà luogo il Concerto della Notte con la Ozen Orkestra “La speranza e la promessa”. L’orchestra è costituita da un gruppo di musicisti d’estrazione classica e jazzistica, uniti dalla comune passione per la musica ebraica. La diversità degli elementi garantisce ed accentua l’eclettismo che caratterizza questa musica. La Ozen Orkestra esegue brani tratti da partiture antiche, ma anche arrangiamenti nuovissimi, in modo da sottolineare la sorprendente coerenza che questa musica ha assunto nei secoli e nelle diverse parti del mondo.
Il Museo Ebraico di Roma e la Grande Sinagoga saranno straordinariamente aperti con ingresso libero a partire dalle ore 22.00.
A Via Catalana, dalle ore 22.30 sono previste le improvvisazioni animate di Micaela Pavoncello che consistono nel racconto di aneddoti del Ghetto e della Storia degli ebrei di Roma.
Alle 23.15 i Giardini del Tempio ospitano “You may say I’m a dreamer. Nuovi autori israeliani vs grandi autori israeliani”. La letteratura israeliana è tra le più apprezzate al mondo. Tantissimi lettori amano gli scrittori d’Israele, quelli più celebri come Oz, Yehoshua, Grossman e Kaniuk come quelli più giovani come Keret, Gavron e Nevo. Per decretare chi sia il più amato sarà organizzato un ring letterario che sarà un viaggio nel fascino della letteratura israeliana in un format divertente e di grande interesse che coinvolgerà il pubblico, a cui sarà affidato il giudizio su quali siano gli scrittori israeliani più amati. Con le letture degli attori Ketty Di Porto e Claudio Morici. Farà da arbitro Shulim Vogelmann.
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LE DATE SUCCESSIVE DEL FESTIVAL
Domenica 6 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, il Festival propone una serie di iniziative al Palazzo della Cultura.
Alle 12.00, in collaborazione con Arsial, si svolge l’incontro “Il pranzo delle delizie: il cibo come cultura della comprensione” con Rav Roberto Colombo, Imam Yahya Pallavicini, Alberto Garcia JD. Modera Lara Crinò.
Alle 17.00 viene presentato Artribune Israel Numero Zero con Giorgia Calò, Paolo Cuccia e Massimiliano Tonelli. Modera Nicolas Ballario.
Alle 19.30 ha luogo ”Tel Aviv Smart City”, uno degli appuntamenti più interessanti del Festival, con il noto scrittore israeliano Etgar Keret. Insieme al giornalista e scrittore Corrado Ruggeri, racconterà Tel Aviv, città frizzante, sveglia 24 ore al giorno, lanciata verso il futuro e protesa sempre all’innovazione.
Lunedì 7 settembre, doppio appuntamento al Palazzo della Cultura. Alle 19.30 l’incontro “Isaac Asimov Reloaded: robot e mito della creazione” con Simonetta Della Seta e Marco Panella, e alle 21.00 l’incontro ”Umano più che umano: ReWalk il futuro oltre i limiti” con Marco Molinari e Ruggero Raccah. Modera Luigi Contu.
Martedì 8 settembre si inizierà alle ore 19.30 presso il Palazzo della Cultura con “Big Data vs Big Memory. La memoria alla prova del futuro tra dati ed emozioni”, con Maria Pia Ammirati, Raul Mordenti, Andrea Bozzi, modera Marco Panella.
Alle ore 21.00 ”Se il futuro è già scritto…” conversazione con il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Di Segni e il futurologo israeliano David Passig.
Il festival chiude mercoledì 9 settembre con due appuntamenti presso il Palazzo della Cultura.
Alle ore 19.30 ”Fx: il futuro raccontato dall’animazione” Roberto Genovesi e David “Dudu” Shalita, modera Ariela Piattelli. Una giornata intera dedicata all’animazione e alle eccellenze israeliane di questo settore: Roberto Genovesi (direttore di Cartoons on the Bay, il festival dell’animazione prodotto dalla RAI) e David Dudu Shalita (direttore di Animix, il festival di animazione di Tel Aviv) racconteranno, attraverso dimostrazioni video, come la tecnologia e il computer hanno cambiato il destino del cinema e dei cartoons, determinandone anche la diversità di stili attraverso tecniche diverse.
Alle 21.00 ”Massà. Il viaggio”, in collaborazione con Finmeccanica, la danza di Cristina Veiss, Martha Reifeld-Shur, Braha Shalita. Animazione e video a cura di David “Dudu” Shalita. Ideata e realizzata da una compagnia israeliana le cui componenti hanno fatto parte di prestigiose compagnie (Bat Sheva Dance Company, Kibbutz Contemporary Dance Company), la performance descrive la vita della donna in tutte le sue fasi, e le immagini sullo schermo fanno da contrappunto al racconto. Per la prima volta in Europa una performance unica che si alterna con la proiezione di animazioni mozzafiato.
Il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica è promosso da Roma Capitale, Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma, Ambasciata d’Israele in Italia, Comunità Ebraica di Roma. La produzione dell’evento è di Golda International Events e di Artix in collaborazione con Acea, Arsial, Consultinvest, Finmeccanica, Fondazione Italia Israele per la Cultura e le arti, Rai, Zètema Progetto Cultura, con la partecipazione del Centro di Cultura Ebraica, il Museo Ebraico di Roma e della libreria Kiryat Sefer.
Inserito nella programmazione ESTATE ROMANA 2015, il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica è realizzato con il sostegno di Roma Capitale in collaborazione con Siae.
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Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica a Roma da sabato 5 a mercoledì 9 settembre 2015
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Infoline
060608 (tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 21.00)
www.festivaletteraturaebraica.it
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I luoghi
Palazzo della Cultura (via del Portico D’Ottavia 73)
Museo Ebraico di Roma (via Catalana)
Giardini del Tempio Maggiore (via Catalana)
Area tra il Lungotevere De’ Cenci e via del portico D’Ottavia