di Euripide
regia Dario D’Ambrosi
con Almerica Schiavo, Dario D’Ambrosi, Mauro F. Cardinali, Michela D’Ambrosi e Chiara Laureti
Il coro greco è interpretato dagli attori diversamente abili del Teatro Patologico
musiche originali Francesco Santalucia
direzione coro Papaceccio
coreografia Marisa Brugarolas
costumi Raffaella Toni
scenografia Maria Grazia D’Ambrosi
suono e luci Claudio Giordano, Luca Giordano
produzione Teatro Patologico
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Lunedì 14 e martedì 15 settembre (ore 21) al Teatro Argentina Dario D’Ambrosi e il suo Teatro Patologico portano in scena una particolare versione della Medea di Euripide, con protagonisti Almerica Schiavo nel ruolo di Medea, lo stesso D’Ambrosi nel ruolo di Creonte e Mauro F Cardinali nel ruolo di Giasone.
Un lavoro di grande integrazione teatrale per questa Medea in cui Dario D’Ambrosi è riuscito a coinvolgere con delicatezza e sensibilità attori professionisti e attori diversamente abili, per un adattamento che pone come elemento centrale dello spettacolo il rapporto tra corpo e linguaggio. Un corpo che si fa lingua e comunicazione, grazie al ruolo ricoperto dalla musica dal vivo che accompagna i momenti in greco antico, non come semplice tappeto musicale, ma come vero e proprio intervento corporeo atto ad arricchire e a completare le suggestioni evocate da un lingua così antica e musicale. Fra ciò che a tratti appare e ciò che rimane nascosto tra le righe del dramma, tra un guizzo di follia e uno di tremenda passione, la Medea del Teatro Patologico diviene palcoscenico degli impulsi e delle sonorità che si svelano nell’ineluttabilità del destino che ogni personaggio si costruisce. Così, pubblico e attori palpitano in un unico, grande respiro, accompagnando follia ed estasi di morte in un dramma che penetra il reale fisico e l’irreale psichico. Gli attori speciali di Dario D’Ambrosi, ragazzi disabili psichici e fisici, rispondono sulla scena ai ritmi delle percussioni e dell’azione tragica, mettendo in relazione il corpo che si fa lingua attraverso la musica; e il linguaggio che affianca all’italiano il greco antico. Violenza, commozione e dolore, in questa Medea riverberano nel coro, cuore del dramma accanto a quello della protagonista. Ogni suono completa le vibranti suggestioni del greco antico; mentre l’italiano è lasciato al silenzio, all’assenza di musica, a quella carica di emotività sanguigna che sarà presente nei monologhi di Medea e nei rapidi ed intensi scambi di battute.
Dopo il grande successo di Londra, dove ha debuttato vincendo il Wilton’s Price come migliore spettacolo straniero della stagione teatrale 2013, la Medea di D’Ambrosi approda al Teatro Argentina di Roma per volare a New York in un altro tempio della storia del teatro mondiale, il Cafè La Mama, dall’8 al 18 ottobre. Inoltre, D’Ambrosi, in collaborazione con l’Università degli Studi di Tor Vergata, e il benestare del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, aprirà la prima facoltà al mondo di “Teatro integrato dell’emozione”, che sarà frequentata da attori e studenti diversamente abili.
Dario D’Ambrosi – Autore, regista e attore, porta avanti da oltre trent’anni la sua personale ricerca sulla follia sviluppando trasposizioni teatrali e fondando la formula del suo teatro, definito Teatro Patologico. Trasferitosi a New York negli anni 70 incontra Ellen Steward, fondatrice del Cafè La Mama, dove esordisce con Tutti non ci sono. Tra gli altri La trota, I giorni di Antonio, Il ronzio delle mosche, Allucinazioni da psicofarmaci, Cose da pazzi, Il principe della follia, Il nulla, Frusta-azioni, Un regno per il mio cavallo. Recita a fianco di artisti come Anthony Hopkins, Jessica Lange, Ben Gazzara, Sergio Castellitto, Dario Fo, Mel Gibson. È Canton in Romanzo Criminale della serie Sky.
Teatro Patologico – Fondato nel 1992 da Dario D’Ambrosi, ideatore e direttore artistico, dallo stesso anno comincia un lavoro unico e universale: quello di trovare un contatto tra il teatro e le gravi malattie mentali. Dal 2009 ha il suo teatro stabile in via Cassia 472 a Roma, dove apre la Prima Scuola Europea di Formazione Teatrale per ragazzi disabili psichici, con l’intento di stimolare la loro libertà creativa senza influenzare didatticamente la loro sensibilità, permettendo ad ognuno di trovare uno spazio nel campo teatrale. Il progetto prevede l’interazione tra docenti, allievi, operatori sociali con la partecipazione attiva dei familiari. Il lavoro del Teatro Patologico è stato presentato a Parigi, Barcellona, Amsterdam, Praga, Madrid, Monaco, Londra e Stati Uniti. A novembre aprirà la prima Università al mondo di teatro integrato.