Prosegue l’autunno ricco di eventi e appuntamenti che hanno come protagonista il celebre arazzo fiammingo (proveniente dal Museo di Capodimonte) dedicato alla Battaglia di Pavia, esposto fino al 15 novembre 2015 (salvo una possibile proroga fino al 29 novembre 2015) nella mostra 1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come prima, allestita negli spazi recentemente restaurati al secondo piano del Castello Visconteo.
La mostra “1525-2015 Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu come prima” è protagonista per tutto l’autunno di un fitto calendario di attività collaterali, tra performance, rappresentazioni e ricostruzioni storiche, incontri, conferenze, laboratori, visite guidate e degustazioni, tese a porre l’importante esposizione in primo piano, rispetto agli obiettivi che si propone. Queste attività così varie e interessanti danno, dopo il successo delle aperture estive, il senso vero di questa nostra iniziativa culturale: richiamare la nostra città, attraverso varie forme di sollecitazione culturale, al ricordo di un mattino nel quale la storia d’Europa passò dalla nostra città. Un momento importante della storia pavese che merita di essere reso vivo grazie alle molte riflessioni che ancora oggi ci invita a portare avanti, dichiara Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia.
Sabato 10 ottobre (ore 21) gli spettatori saranno riportati in quel lontano 1525 grazie al tableau vivant dedicato alla Battaglia e all’arazzo. Si tratta di una vera e propria rappresentazione dello scontro avvenuto tra le armate di Francesco I di Francia e quelle dell’imperatore Carlo V d’Asburgo creato per l’occasione dagli attori di Teatri35, un nucleo artistico attivo da diversi anni nel campo della sperimentazione e del rapporto-incontro tra teatro, arti visive e musica dal vivo.
Punto di partenza della loro ricerca è l’esigenza di portare il “teatro” fuori dal teatro, fuori da quel contesto protetto in cui il pubblico risulta pronto ad accogliere un’opera. Misurarsi con l’imprevedibilità, con la possibilità di confrontarsi con un pubblico poco educato al gusto strettamente teatrale, rappresenta per Teatri35 l’opportunità di sperimentare liberamente e di inserire i lavori in contesti ricchi di stimoli e allo stesso tempo fortemente ricettivi. Il tutto attraverso un linguaggio semplice, che adoperando costruzioni e decostruzioni di immagini fonde musica e testi.
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