di Arthur Miller
traduzione di Masolino D’Amico
regia Massimo Popolizio
con Umberto Orsini (Solomon), Massimo Popolizio (Victor), Alvia Reale (Esther), Elia Schilton (Walter)
scene Maurizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
luci Pasquale Mari
produzione Compagnia Umberto Orsini
In prima nazionale
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Dal 20 ottobre all’8 novembre al Teatro Argentina di Roma debutta in prima nazionale Il Prezzo di Arthur Miller diretto da Massimo Popolizio, in scena da attore e regista di un testo spietato e crudele, con accanto uno dei più prestigiosi nomi del teatro italiano, Umberto Orsini.
Due grandi interpreti a confronto per un dramma poco frequentato in Italia, ma che riflette sulla questione sociale di un’economia basata sul profitto e sul “prezzo” da pagare per raggiungere i propri obiettivi. Rappresentato nel 1968 a Broadway, per 429 repliche consecutive, il lavoro scandaglia i temi più cari allo scrittore americano: la critica al sistema economico, crudele e spersonalizzante, i difficili rapporti familiari, la responsabilità etica individuale. Una panoramica sul significato della colpa e della complicità, della dignità personale e della coscienza collettiva, ma sempre attraverso lo stile di Miller, (di cui nel 2015 ricorre il centenario della nascita), nel suo mettere al centro il singolo e la propria famiglia all’interno di un sistema dominato dal profitto ad ogni costo.
Dello spettacolo, prodotto dalla Compagnia Orsini, ne sono protagonisti Umberto Orsini, nel ruolo di Solomon, lo stesso Massimo Popolizio nel ruolo di Victor, e con loro Alvia Reale, nel ruolo di Esther, ed Elia Schilton, nel ruolo di Walter, insieme danno vita a personaggi di profonda e dolorosa umanità, stretti tra minute speranze e grandi delusioni. Tutti riuniti in uno spazio che diventerà il contenitore dei loro ricordi, dei dissensi, degli scontri e delle diverse concezioni di vita.
«Ne Il prezzo – ci ricorda Umberto Orsini, direttore artistico della Compagnia – Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente questa crisi, due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della sua vita e che sta per essere demolito. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo». Dietro questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere possono esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta questo tema con la sua consueta maestria facendoci scoprire un capolavoro che, pur venendo da lontano, ci riporta ai nostri giorni così pieni di incertezze.
«Ho accolto con grande entusiasmo la responsabilità di dirigere questa commedia– annota Massimo Popolizio – È un’opera a mio avviso molto importante perché riprende argomenti cari a Miller e ad altri autori americani della seconda metà del Novecento che hanno focalizzato sul tema della famiglia e del disagio economico legato a mutamenti storico-economici il loro interesse più appassionato. In questa commedia tutto ha un prezzo: le scelte, i ricordi, gli errori, le vittorie e le sconfitte. Ma quello che mi ha colpito di più, in questo lavoro così ben strutturato nella sua alternanza di momenti divertenti e di momenti drammatici, è stata la consistenza e lo spessore dei quattro personaggi che animano la storia». Un poliziotto di New York che deve vendere tutti i mobili accumulati da un padre che per anni si era isolato in un appartamento in cui questi oggetti erano accatastati, e che a sedici anni dalla sua morte devono essere venduti perché l’edificio sta per essere abbattuto. Una moglie con problemi di alcool e di depressione. Un fratello che da anni ha fatto un suo percorso di successo perché ha saputo allontanarsi dalle conseguenze della crisi e col quale il poliziotto non ha contatti da più di dieci anni e che ricompare sulla scena proprio in occasione di questa vendita. E un quarto personaggio, un venditore di mobili usati, che dovrà stabilirne il prezzo. «Un dialogo a volte divertente come una commedia di Woody Allen e a volte tragico come un dramma di O’Neil – continua Popolizio – Un testo per attori. Un’occasione di stare in scena con i colleghi che amo e coi quali ho condiviso molti momenti della mia vita artistica. Sarà un’esperienza felice dirigerli perché essi parlano un linguaggio che ben conosco: quello del teatro di interpretazione».
Lo spettacolo si inserisce nell’ambito del segmento di stagione SCONQUASSI AMERICANI, omaggio al Novecento che il Teatro di Roma propone con un dittico dedicato ad Arthur Miller, composto dal già citato Il prezzo e da Morte di un commesso viaggiatore, diretto e interpretato da Elio De Capitani (9/20 dicembre), con accanto Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, diretto da Arturo Cirillo (all’India 18/22 maggio).
In occasione del debutto nazionale dello spettacolo, venerdì 23 ottobre (ore 18 ad ingresso libero) nella Sala Squarzina del Teatro di Roma si terrà la presentazione del volume Il prezzo, mai pubblicato in Italia e in libreria dal 6 ottobre per Einaudi nella traduzione di Masolino D’Amico (Collezione di teatro, pp. 104, € 12.00).
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INFO TEATRO DI ROMA
Ufficio promozione: tel. 06.684.000.346 – Fax 06.684000.360 – www.teatrodiroma.net
Orari spettacolo: prima ore 21 I martedì e venerdì ore 21 I mercoledì e sabato ore 19 I
giovedì e domenica ore 17 I lunedì riposo
Durata: 1 ora e 40 minuti senza intervallo