Il Teatro Puccini ospita la 28◦ edizione del Festival Intercity con l’esilarante “Le cognate”, testo del canadese Michel Tremblay. Dal 30 settembre al 4 ottobre ritorna in scena a Firenze, a distanza di anni, quello che è stato sempre un ricordo vivissimo per il pubblico fiorentino, “Le cognate” diretto da Barbara Nativi, che andò in scena negli anni Novanta per ben sei stagioni consecutive. Così l’edizione di quest’anno di Intercity Festival ricorda e celebra la regista e fondatrice del Teatro della Limonaia. A dieci anni di distanza dalla sua morte Dimitri Milopulos ha deciso di riprendere in mano questo gioiellino che la Nativi ci ha lasciato e di riproporlo nel modo più fedele possibile all’originale.
Rivive sul palco uno spettacolo che risulta all’apparenza comico ma, come tutte le cose più geniali, in realtà di una drammaticità che non sarebbe così vera se non letta attraverso le risa. Quindici attrici mettono così in scena il dramma dell’egoismo e dell’invidia, della noia e della speranza di evasione da quella che è la vita della piccola borghesia degli anni ’60 nel Québec canadese.
A vivere questo testo sono delle bravissime attrici che qui si concedono a snaturarsi e a diventare quelli che potrebbero sembrarci dei mostri di un circo dell’orrore, brutte fino all’inverosimile, quasi come se l’aspetto diventasse uno specchio della loro anima.
L’azione si concentra nella cucina della fortunata vincitrice di un milione di bollini, bollini che permetteranno di ottenere una camera nuova, un salotto nuovo e moderno e una miriade di elettrodomestici e oggetti che possono solo rendere felice una brava casalinga. Per attaccare un milione di bollini ci vogliono tante mani amiche. La casa si popola di starnazzamenti di vicine di casa che possono dare il loro contributo, peccato che l’invidia sarà decisiva per far sfumare in una serata il grande sogno.
La fortunata vincitrice è qui la bravissima Vania Rotondi che ci regala una crudele e ottusa donna di provincia. Insieme a lei Silvia Frasson, Moniaca Bauco, Luisa Cattaneo, Stefania Stefanin, Silvia Guidi e Ludovica Fazio, Diletta Oculisti, Annamaria Guerrini, Marcella Ermini, Caterina Tiossi, Teresa Fallai, Rossella Chirulli, Giada Secchi, Greta Milopulos.
La colonna sonora è il motivo di un piano che accompagna le battute e i monologhi-confessioni delle donne. Gabriele Ughi qui è non solo un semplice musicista, ma si relaziona con la scena ed è quasi colui che incoraggia e rimprovera le nostre donnine.