Spettacoli, eventi, reading, concerti, film, installazioni e mostre: un cartellone ampio ed estremamente variegato dislocato in tutta Italia celebra il quarantennale della tragica scomparsa di Pier Paolo Pasolini, intellettuale scomodo e profondamente radicato nella società, artista moderno contro ogni etichetta e contro ogni istituzione. Le iniziative promosse dal Comitato Nazionale Pasolini presieduto da Dacia Maraini e presentate al Teatro India di Roma anche alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, tratteggia i molteplici aspetti del più scomodo, controverso ed eclettico intellettuale italiano, il poeta corsaro che fu anche regista, pittore, scrittore, fra i maggiori artisti italiani del XX secolo.
“Quello che colpisce ancora oggi, alla luce delle centinaia di proposte arrivate da tutta Italia in vista del quarantennale, è l’interesse suscitato da Pasolini – spiega Dacia Maraini – Pier Paolo ha rappresentato uno sguardo critico sulla società, è stato il primo a parlare del degrado inesorabile della cultura, è stato un uomo affascinante, dai molteplici talenti e ricco di contraddizioni”.
“Forse c’è il rischio di scambiare questo anniversario per una celebrazione, ma mi è sembrato giusto promuovere un ricordo di Pasolini da parte delle istituzioni – dice Franceschini – È innegabile un colpevole ritardo delle istituzioni che hanno censurato e non hanno capito la grandezza di Pasolini, colta invece dal popolo. Questo omaggio intende essere anche un atto di risarcimento e di scuse attraverso un programma estremamente eclettico. Quello che dovremmo fare in realtà è non solo commemorare il passato, ma trasmettere il suo esempio, il suo disincanto e suo presentimento del futuro alle nuove generazioni”.
Il programma proposto, cofinanziato da MiBACT e realizzato dal Comitato composto da artisti, studiosi ed intellettuali, è davvero mastodontico e si svolgerà in tutta Italia anche se il cuore degli eventi si terrà soprattutto nelle città e nei luoghi legati a Pasolini, tra cui Firenze, che ospita la Biblioteca Pasoliniana, Bologna, città legata gli studi e all’università, dove vengono proposti sei mesi di eventi con il progetto Più moderno di ogni moderno”, Casarsa della Delizia in Friuli, il luogo delle radici della famiglia dove il Centro Studi organizza numerose iniziative, Pordenone, dove si terrà il concerto Omaggio a Pasolini.
Parte integrante della rassegna è il consistente omaggio della città di Roma dove il poeta si trasferì dalla fine degli Anni Cinquanta: il segmento il Teatro di Roma per Pasolini consta di 7 spettacoli in omaggio al poeta corsaro nel corso di tutto l’anno pasoliniano.
Si parte con Sono Pasolini, in prima nazionale dal 27 ottobre all’1 novembre al Teatro India, lo spettacolo di Giovanna Marini che ha offerto una toccante anticipazione in occasione della conferenza stampa con l’esecuzione di “Persi le forze mie, persi l’ingegno”.
Evento speciale il 2 novembre al Teatro Argentina con Testimone carnale, una serata a cura di Dacia Maraini, Antonio Calbi e Francesco Siciliano con una maratona di letture. E ancora: Pier Paolo! di Giorgio Barberio Corsetti è l’inedita partita di pallone “giocata” nel campo di Pietralata a Roma (31 ottobre/1 novembre); La stanza della tortura ispirato a Salò/Sade con Francesca Benedetti diretta da Marco Carniti (4/7 marzo); Il vantone, la traduzione in romanesco di Pasolini del Miles di Plauto con Ninetto Davoli (8/13 marzo), memoria storica del Poeta corsaro; Dopo Pasolini, un rito in roulotte per sei spettatori alla volta del Teatro delle Ariette (17/22 maggio). Al Teatro Argentina Federico Tiezzi porta il Calderón, che Pasolini ambienta nella Spagna franchista durante gli anni del regime (20 aprile/8 maggio) e Ricci/Forte presentano PPP Ultimo inventario prima di liquidazione (14/16 giugno) prima della conclusione dell’anno pasoliniano nell’ottobre 2016 con la messa in scena di Ragazzi di vita, diretta da Massimo Popolizio.
Il programma di celebrazione investe anche la Rai con oltre 30 programmi di Rai Cultura, Rai 5 e Rai Storia a partire dal 26 ottobre e con un film tratto dalle 60 ore di tv con Pasolini “solo con la voce e col corpo di Pasolini stesso”.