Il teatro parla di noi! La prima stagione del Teatro Stabile di Bolzano diretta da Walter Zambaldi porta in scena le tematiche della nostra quotidianità come lo scontro-incontro generazionale, il lavoro e la scuola e affronta allo stesso tempo la riscrittura di un genere teatrale come la commedia e il teatro che rivela sé stesso, grazie a coinvolgenti incursioni nel dietro le quinte della macchina teatrale.
La stagione inaugura con Molière: la recita di Versailles, prima produzione del Teatro Stabile di Bolzano. La commedia, scritta a sei mani da Stefano Massini, recentemente nominato direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, dal capocomico per eccellenza Paolo Rossi e da un regista del calibro di Giampiero Solari, prende ispirazione dall’Improvvisazione di Versailles di Molière. Lo spettacolo, diretto da Giampiero Solari, debutterà in prima assoluta al Comunale di Bolzano il 5 novembre e, dopo le tappe in provincia, calcherà le scene dei più importanti teatri d’Italia. A interpretarlo Paolo Rossi affiancato da una nutrita compagnia di attori e musicisti composta da Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Mario Sala, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi, Mariaberta Blasko, Riccardo Zini, Irene Villa, Karoline Comarella, Paolo Grossi. Le canzoni originali sono di Gianmaria Testa eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso.
Claudio Bisio, Ottavia Piccolo, Silvio Orlando, Ida Marinelli, Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Carlo Cecchi, Marina Massironi, Franco Branciaroli, Andrea Castelli e Eros Pagni sono solo alcuni tra i protagonisti del cartellone “La Grande Prosa”, composto da dieci spettacoli. In Father and son, spettacolo tratto da Gli sdraiati e da Breviario comico di Michele Serra, Claudio Bisio diretto da Giorgio Gallione dà voce al confronto tra generazioni con un linguaggio in continua oscillazione tra l’ironico e il doloroso, tra il comico e il tragico; Silvio Orlando e Marina Massironi interpretano un grande successo come La scuola, scritto dal Premio Strega Domenico Starnone. La commedia, che fu anche un film, sempre per la regia di Daniele Luchetti, è uno spaccato della scuola italiana di ieri e di oggi. Nello spettacolo 7 minuti Ottavia Piccolo e altre dieci interpreti femminili dirette da Alessandro Gassmann portano sul palco i diritti al lavoro di un gruppo di operaie; Elio De Capitani e Ferdinando Bruni dello storico Teatro dell’Elfo ci conducono in un esilarante gioco di teatro nel teatro, tratto da Il vizio dell’arte, nuova pièce di Alan Bennett, l’autore britannico considerato l’Oscar Wilde contemporaneo.
Franco Branciaroli si confronta per la prima volta con Pirandello, dirigendo e interpretando il suo capolavoro, l’Enrico IV; Eros Pagni è protagonista di un testo straordinario – ironico e profondo – come Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo diretto da Marco Sciaccaluga; Carlo Cecchi interpreta e dirige La dodicesima notte di William Shakespeare, sulle musiche del Premio Oscar Nicola Piovani.
Le altre produzioni dello Stabile sono due novità dirette da registi esordienti. Al centro del plot narrativo la nostra storia, grande e piccola, recente o passata che sia: La scelta di Cesare segna la rinnovata collaborazione tra Andrea Castelli e Pino Loperfido, nata con Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis. Commissionato dal Teatro Stabile di Bolzano e prodotto in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento e il Coordinamento Teatrale Trentino, delinea i rapporti tra un padre e un figlio di oggi, dietro ai quali si aggira il “fantasma” di Cesare Battisti. La regia è affidata ad Andrea Brandalise, un giovane trentino cresciuto negli ultimi sei anni alla “bottega” dello Stabile. Andrea Bernard, giovane regista bolzanino, dirige Brattaro mon amour, noir tragicomico ambientato in un chiosco di würstel, (in slang: brattaro) in quelle zone di “abitazioni popolari intensive” che venivano etichettate come “la Shanghai” di Bolzano. Opera prima di Paolo Cagnan, già caporedattore del quotidiano Alto Adige e ora direttore della Gazzetta di Reggio, lo spettacolo tenta di indagare le trasformazioni di una periferia complessa e particolare come quella della nostra città.
La vendita degli abbonamenti alla stagione “La Grande Prosa” si svolge presso le Casse del Teatro Comunale di Bolzano, in Piazza Verdi 40 (tel. 0471 053800). I nuovi abbonamenti sono in vendita dal 6 ottobre all’8 novembre. Si confermano i prezzi popolari per qualsiasi fascia di pubblico.