Eccezionale evento il 24 ottobre per giornalisti italiani e stranieri e tutto il pubblico proveniente da varie località campane, che hanno avuto il privilegio di assistere allo spettacolo “Terra!” tra gli scavi della cosiddetta Villa di Augusto a Somma Vesuviana, in località Starza della Regina, che tra alcuni anni certamente contenderà a Pompei la fama di sito archeologico noto in tutto il mondo.
La suggestiva musica di un quartetto d’archi, sotto lo sguardo di un giovane Dioniso cinto d’alloro recante un cucciolo di pantera risalente probabilmente al II secolo, si diffondeva nella grande sala, mentre quattro danzatori si libravano tra gli scavi e le colonne in un variegato gioco di luci. Ecco emergere la rivisitazione in chiave moderna della storia delle genti vesuviane dei primi secoli, attraverso le vicende dell’Impero Romano, del Paganesimo e dell’eruzione, declamate dal cantastorie, su testi e coreografie curati dal maestro Angelo Parisi, vincitore di diversi concorsi e manifestazioni internazionali e nel 2000 del concorso del Giubileo dei giovani con la coreografia “Passione di Cristo”.
Lo spettacolo ha segnato la conclusione di una giornata dedicata alla visita degli scavi della Villa di Augusto accompagnati dal prof. Antonio De Simone curatore del progetto, e all’escursione al Monte Somma, che è la vetta più antica del complesso vulcanico vesuviano, la cui eruzione il 24 ottobre del 79 d.C. seppellì Pompei.
Sono stati 180 gli eventi in tutta Italia in occasione della Settimana del Pianeta Terra, svoltasi dal 18 al 25 ottobre con escursioni e visite museali, ideata dai docenti Silvio Seno dell’Università di Pavia e Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino per la promozione delle Geoscienze.
La villa romana, risalente alla prima età imperiale, sta ritornando alla luce grazie agli archeologi dell’Università di Tokio guidati dal prof. Masanori Aoyagi che iniziano gli scavi nel 2002, dopo il rinvenimento casuale di strutture murarie durante lavori agricoli negli anni ’30.
La sontuosa opera architettonica cambiò nel tempo carattere e funzione, fino all’eruzione del 472 che la interrò.
Lo scavo del monumentale edificio comprende attualmente la grande sala colonnata, con due pareti con nicchie e statue, un’arcata sorretta da pilastri e una parete decorata. L’abside di un’aula attigua è affrescata con un fregio di Nereidi e Tritoni e un’altra rivela un pavimento a mosaico con delfini, mentre la presenza di una macina, un forno e una cella vinaria testimoniano la successiva destinazione ad azienda agricola, con 100.000 litri di vino prodotti. Gli ambienti portati alla luce si estendono su 2000 mq per 15 metri di altezza.
Tanta magnificenza fece ipotizzare che si trattasse della residenza in cui visse gli ultimi anni e morì Ottaviano Augusto, la cui salma Tacito tramanda negli Annali sia stata omaggiata dal successore Tiberio. La datazione della fondazione sembra, però, smentire questa ipotesi.
La straordinaria importanza di questo sito consiste nell’essere l’unica testimonianza archeologica che ci può fornire informazioni su cosa sia accaduto dopo il 24 ottobre del 79, quando il Monte Somma eruttò quella massa di cenere e lapilli che sotterrò la città di Pompei.
Il sito è bene nazionale di interesse archeologico.